Un sostenitore dell’opposizione è stato ucciso e quattro sono rimasti feriti ieri in scontri con la polizia che cercava di impedire una manifestazione a Labe, roccaforte dell’opposizione nel centro-nord della Guinea.
Il governo ha confermato la morte Ousmane Bah, 28 anni, in circostanze “difficili da determinare”, affermando che sarebbe stato raggiunto da un proiettile alla cervicale. L’esecutivo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, sostenendo che la situazione a Labe sarebbe rapidamente tornata sotto controllo.
Ma secondo testimonianze rilasciate da fonti mediche locali, sotto copertura dell’anonimato, il giovane sarebbe morto a causa delle percosse di un manganello. A Conakry, il portavoce dell’opposizione Aboubacar Sylla ha dato la stessa versione dei fatti.
Di certo si sa che l’atmosfera era molto tesa tra i manifestanti e le forze di sicurezza ieri a Labe, roccaforte dell’ex primo ministro Cellou Dalein Diallo, dove era stata anche decisa la chiusura del mercato centrale e delle scuole.
Anche a Kindia, a 130 km a est di Conakry, scontri tra manifestanti e forze di sicurezza hanno provocato due feriti, un poliziotto e un manifestante. Sempre a Kindia, Fode Oussou Fofana, vice presidente dell’Unione delle forze democratiche della Guinea (Udfg), il principale partito di opposizione, guidato da Diallo, ha riferito di decine di arresti tra le file dell’opposizione.(Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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