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Gummo

Creato il 06 novembre 2013 da In Central Perk @InCentralPerk
Once Upon a Time -1997-
Ci sono registi nati per dividere, per essere amati o odiati, e che in questa situazione sguazzano felici.
Se Lars Von Trier e la sua sfacciataggine sono ormai noti, qui si è scoperto da poco il lato oscuro di Harmony Korine, che con Spring Breakers aveva colpito e accecato in modo fluo.
Tornando però alle sue origini, la prospettiva cambia del tutto.
Già in Kids, dove stava solo alla sceneggiatura, il nostro aveva mostrato le carte in regola per alimentare dibattiti e scontri tra critici ed esteti, con il suo esordio alla regia -solo due anni più tardi- questo dibattito potrebbe continuare all'infinito.
Gummo
Gummo nasce per provocare e per mettere alla prova i benpensanti, senza una trama ben precisa, con attori non professionisti e scene che non possono non scatenare l'ira degli animalisti.
Abbandonati i ragazzini svogliati e facili della città, Korine ci immerge nella periferia più squallida d'America, portandosi dietro la fida Chloë Sevigny tra giovani imbruttiti che vivono alla giornata senza un futuro davanti e con genitori non certo migliori di loro. Anche qui il sesso sembra essere un chiodo fisso, arrivando a pagare una ragazza affetta da sindrome di down per soddisfare i propri desideri, nascondendo sentimenti un po' più profondi e con i discorsi sfacciati tra ragazze a far da sfondo. Ma il vero leitmotiv del film sono i gatti: cacciati, uccisi, rivenduti, coccolati e ricercati... i gatti uniscono le varie storie che si intrecciano tra le strade di Xenia, senza un ordine vero e proprio, ma come tanti tranche de vie immortalati dalla telecamera e spezzettati da una voce narrante.
Ne esce così un film crudo e vero, che fa dell'indipendenza e della semplicità dei mezzi il suo punto di forza, sperimentando fino all'eccesso con montaggio e fotografia, cercando di porre sempre più in là il limite del disgusto.
In questo guazzabuglio, alcune immagini hanno però il potere di affascinare, di rimanere impresse grazie al "weird" che incarnano alla perfezione e rivelano la natura di Gummo.
Gummo
Un film simile, come il suo regista, o lo si odia o lo si ama.
Personalmente, pur riconoscendone i meriti della provocazione, l'irritazione è stata tanta e Korine è riuscito nel suo scopo: lo schifo unito alla perplessità per la trama e la colonna sonora così varia e cupa (con pezzi che vanno dal folk al black metal) sono dilagati.
Il viaggio nella sua filmografia si fa quindi molto più difficile, soprattutto per una gattara come me.
Gummo
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