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Gustavo Bartelt: una bomba inesplosa (by Bruce Wayne)

Creato il 03 febbraio 2014 da Simo785

Una bomba inesplosa: Gustavo Bartelt

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Eppure non sembrava male. Quella partita, contro la Fiorentina di Trapattoni, la vinse praticamente da solo, Gustavo Bartelt. I viola, passati in vantaggio con Batistuta, sembravano ballare al ritmo imposto dalle sue movenze, ed alla fine – davvero alla fine: nei minuti di recupero – furono Alenitchev e Totti che, grazie a lui, consegnarono alla Roma un insperabile 2-1. Ma allora perché, nei molti siti dedicati ai bidoni del calcio italiano, figura molto spesso il nome di Bartelt? Per rispondere a questa domanda dovremmo chiederci come mai quella appena ricordata fu l’unica impresa degna di nota nella carriera di un calciatore che, negli anni successivi, avrebbe dimostrato di avere un grande futuro dietro alle spalle. E la risposta, in questo caso, è facile. Perché Gustavo Bartelt aveva – o, almeno, in quell’occasione dimostrò di avere – il piacere della danza e della leggiadria. Ma, purtroppo per lui, non era solo né tanto in campo che dava sfogo a questa sua predisposizione, ma anche e soprattutto nelle discoteche. E capiamoci: nulla di male, a condizione che questa passione non infici gli obblighi a cui un calciatore professionista è tenuto.

Ma, ahilui, era proprio questa condizione quella che Bartelt non sapeva rispettare. Così non infrequentemente, dopo le sue molte notti brave, capitava che non si presentasse ad allenarsi con il resto della squadra, e corre voce che tutto questo provocasse non pochi problemi con l’allenatore. Il quale, è bene ricordarlo, all’epoca era Zeman: non esattamente una mammoletta. Così Bartelt prese a girovagare per l’Europa. Ma anche così le cose non gli andarono meglio. La sua incostanza è stata superiore alle sue qualità, e nel giro di tredici anni ha segnato quattro gol. Troppo poco per essere il campione che, pure, avrebbe potuto diventare.


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