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Guy Montag in gondola

Creato il 18 gennaio 2011 da Sekhemty

Guy Montag in gondola

Solitamente non commento argomenti di attualità o politica, perlomeno non specificatamente.
Il blog è nato per raccogliere le mie recensioni, e anche se a volte mi è capitato di prendere come spunto un libro o un film per ampliare il discorso sulle tematiche trattate, non ho mai voluto entrare in un certo tipo di argomenti.
Questo non significa che siano cose che non mi interessano, anzi.
Ho opinioni ben precise sullo stato della società in cui viviamo, e cerco di tenermi informato nonostante non sia sempre facile andare a scovare le informazioni importanti in mezzo allo sterminato oceano di cretinate che ci viene riversato quotidianamente addosso.

È di questi giorni però una notizia che non posso fare a meno di riportare, visto che fra l’altro riguarda uno degli argomenti principali di questo blog, nonchè uno dei miei maggiori interessi: i libri.

Si tratta di una notizia che può essere letta nella sua interezza su un articolo nel blog dei Wu Ming, da cui riporto un estratto:

L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, l’ex-missino-oggi-berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento di un suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano di:
1) rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti;
2) rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati “persone sgradite”, dice).
Il bibliotecario che non accetterà il diktat “se ne assumerà la responsabilità”.

Fra gli autori inseriti in questa lista nera ci sono appunto i Wu Ming, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Valerio Evangelisti, e numerosi altri; il consiglio ovviamente è di leggere l’articolo originario, compresi i commenti in calce.

Al di là delle opinioni personali, condivisibili o meno (tanto per essere chiari, io queste non le condivido), mi viene da pensare che, se dovessimo veramente ragionare in questo modo, allora dovremmo togliere da librerie e biblioteche anche le opere di Hemingway, la cui passione per il vino mal si intona con le pur giuste leggi contro l’abuso di alcool, o di Philip Dick, che scrisse molti dei suoi romanzi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E di chissà quanti altri autori che in un modo o nell’altro possono essere contestati sul piano personale.
Le vicende personali però non hanno nulla a che vedere col diritto di un qualunque cittadino di poter leggere i loro libri, o con l’assoluta insensatezza e miopia di iniziative di questo genere.
Io posso anche non essere d’accordo con tutto ciò che dicono i Wu Ming o qualcuno degli altri autori della lista incriminata, ma non significa che io possa tappare loro la bocca o che per rappresaglia io debba rimuovere dalla circolazione la loro opera letteraria, di metterla al bando, visto che non c’entra nulla con le loro opinioni personali.
Tuttalpiù posso scegliere in via del tutto personale di non leggerli, ma non posso imporre questa mia linea di pensiero ad altri; la stessa idea di bandire libri è odiosa e dovrebbe fare riflettere, per tutti i significati connessi ad un’azione di questo tipo; e visto che non c’è limite al peggio, tanto più grave per il provenire da chi ricopre un ruolo di Assessore alla Cultura.

Pare però che questa iniziativa sia già stata rigettata dalla stessa Presidente della Provincia di Venezia, che ha preso le distanze e che ha assicurato che nel caso la proposta fosse presentata ufficialmente in giunta, verrebbe respinta. La notizia è riportata sul blog di Loredana Lipperini. Anche qui, consiglio la lettura di articolo e relativi commenti.

Un riassunto dell’intera vicenda è disponibile su Carmilla Online, mentre ci sono già bibliotecari che organizzano iniziative contrarie.

Mi pare inutile continuare a dilungarmi in questo genere di discorsi. Chi vuole intendere intenda.


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