In Haiti, dove più di un milione di persone vive in tende e alloggi temporanei in seguito al terribile terremoto del gennaio del 2010, stanno spuntando delle dimore piuttosto particolari.
Costruite con le macerie provocate dal sisma e con altri materiali trovati per strada, le “Earthship” sono delle case eco-sostenibili ideate dall'architetto alternativo americano Michael Reynolds.
Reynolds costruisce case sostenibili, fai-da-te e autosufficienti da più di trent'anni. Con il suo progetto Earthship Biotecture, promuove l'uso di materiali riciclati e di fonti energetiche rinnovabili nella realizzazione di edifici.
“Nel mondo ci si preoccupa troppo del design, della cultura, della tradizione, e poco del benessere delle persone e della Terra” dice alla CNN l'architetto o, come si autodefinisce, il 'biotetto'.
Reynolds è andato in Haiti a condividere la sua visione e le sue conoscenze con i locali. Insegna come raccogliere detriti e materiali buttati via (come lattine, pneumatici e bottiglie) e a usarli nella costruzione di case ecologiche.
Inoltre, a sua detta, le Earthship sono anche sicure, riducendo il pericolo di morte nel caso di un disastro naturale, come un uragano o un terremoto.
Gran parte di queste case sostenibili è composta principalmente da materiali riciclati, bambù e paglia. I detriti raccolti nelle strade vengono riciclati e triturati (illustrato nella foto) e poi usati per il pavimento e le pareti esterne. Le abitazioni sono dotate di un sistema che sfrutta in modo efficiente la luce, il calore e l'acqua (raccoglie quella piovana e riusa quella grigia).
Queste case, che hanno un costo minimo di 2.000 dollari, potrebbero essere una soluzione ecologica in vista del rialloggio degli haitiani colpiti dal sisma del 2010.
Il governo haitiano ha affermato di essere interessato in tutte le idee su come ricostruire il Paese.
A Port-au-Prince, nel frattempo, ci sono vari altri progetti che promuovono la costruzione di case ecologiche sicure - sia per gli haitiani che per l'ambiente.