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Hansel e Gretel e la strega della foresta nera – La recensione

Creato il 08 febbraio 2014 da Drkino

by · 8 febbraio 2014

hansel e gretel e la strega della foresta nera

Hansel e Gretel e la strega della foresta nera: teen horror che rivisita la celebre fiaba dei fratelli Grimm, con tanta carne al fuoco, sangue a profusione e nessuna buona idea…

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A Pasadena vive una dolce vecchina che spaccia l’erba più buona che ci sia. Con la scusa di far sballare i giovani del quartiere, Agnes attira ragazzotti fumati e poi li spolpa vivi dopo aver succhiato la loro giovinezza. La scomparsa del fidanzato di Gretel, uscito per recarsi dall’anziana signora e non più tornato, la spinge ad iniziare un’indagine per ritrovarlo assieme al fratello Hansel. Scopriranno il macabro segreto della strega germanica che spaccia la “Foresta nera”, l’erba + che sballa e uccide.

Dai produttori di Twilight (e questo è già un buon indizio), il regista Duane Journey, con intenti forse provocatori e dissacranti (ma non c’è nulla di irriverente, oggi, nel concepire un film adolescenziale che sfrutta stilemi slasher per adattare, nuovamente, la celebre fiaba nera), inonda la scena con sangue, viscere e dita mozzate, facendo il verso alle saghe vampiriche troppo edulcorate e rischiando il linciaggio mediatico a causa di un’idea troppo banale e scontata. Nella nuova trasposizione di Hansel e Gretel, la terza del 2013, la riproposizione del dualismo bene-male e l’immersione nello stereotipo horror secondo cui le vittime sacrificali sono predisposte di per sé alla dissoluzione, diventano asettici citazionismi su cui si costruisce una trama esile e scontata, dove, anche gli effetti gore, per quanto ben realizzati, appesantiscono la narrazione. Il guaio è che Hansel e Gretel, filmetto innocuo in bilico tra torture movie e teen slasher, si prende dannatamente sul serio, riproponendo, stancamente e senza ironia, luoghi comuni, cliché e un repertorio vastissimo di stereotipi che mettono a dura prova la pazienza e l’attenzione dello spettatore.

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Peccato, perché la componente sarcastica, non quella demenziale e pecoreccia dei vari Scary Movie, avrebbe di sicuro snellito la visione

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contribuendo a rilanciare quel filone, iniziato con Kick Ass I e II, che dosa sapientemente azione, effetti speciali e humour corrosivo. Fosse stato tutto un delirio psichedelico (e qui Zampaglione col suo impeccabile Shadow o Rob Zombie con Lords of Salem, docent), e non la realtà vissuta in prima persona, la storia dei due fratelli, una scosciatissima Gretel e un imbellettato Hansel, sarebbe stata in parte salvata dall’assurdità di una narrazione troppo inverosimile e tediosa. Invece, la vicenda della strega cannibale che vende erba, scivola nell’umorismo involontario e ogni spettatore in sala, forse, preferirebbe un bel pasto collettivo a base di giovani scapestrati già nei primi cinque minuti.

FIASCO AL SANGUE

Vincenzo Palermo

Regia: Duane Journey – Cast: Molly Quinn, Michael Welch, Lara Flynn Boyle, Cary Elwes – Anno: 2013 – Paese: USA

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