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Harlem and Upper-West side

Creato il 20 settembre 2011 da Silviapurple

Harlem and Upper-West sideRitrovarsi improvvisamente catapultati nella New York degli 80s è un’esperienza unica e possibile solo fuori dai confini della nuova e “ripulita” Manhattan. Dalla stazione Metro North della 125th street potete scegliere di  proseguire verso est per la vicinissima subway( 4/5/6 green) che porta  Downtown attraversando il ricco e noioso Upper-East side, oppure potete imprudentemente, o volontariamente, scegliere di svoltare a destra per venire risucchiati dalla vita, i colori, gli odori di una New York vista sinora solo nei video di Puff Daddy o Tupac. 

Venditori di strada, graffiti, grosse Cadillac dai vetri oscurati, muscolosi drug-dealers agli angoli delle strade, caratteristiche signorine ben disposte seduti dinanzi a palazzine scalcinate, ragazzini urlanti in campi da pallacanestro. HARLEM: quartiere-ghetto della comunità Afro-Americana di New York. Camminando verso Ovest vi renderete conto di essere osservati, non perchè avete qualcosa di strano addosso, ma semplicemente perchè sarete tra i pochi turisti dalla pelle bianca disposti ad oltrepassare il confine nord di Manhattan. Io non ci trovo nulla di strano o di particolarmente preoccupante, anche se ho evitato di trattenermi in zona per cena. Meglio scendere verso l’Upper West side!! Un solo block a separare due opposte realtà: da un lato la ricca, agiata, ipocrita America dei Wasp e dei Jewish businessmen, dall’altro lato l’America povera, ghettizzata e abbandonata a se stessa dei black people.

Nonostante il degrado di alcune aree del quartiere,vale comunque la pena raggiungere l’Hotel Theresa, eretto nel 1913 quando la 125ma era una zona per soli bianchi diventato poi negli anni ’60 sede  della Organization of Afro-American Unity di Malcolm X, e l’Apollo Theater che intorno agli anni ’30 cominciò a ospitare uomini di spettacolo e great black voices of jazz and blues.

E’ evidente che la celebrata e cosmopolita società americana non è poi così perfetta come molti vogliono farci credere. La separazione razziale è evidente e il disprezzo negli occhi e nelle parole di molti bianchi “europei” è spesso palpabile. E’ possibile considerare gli Stati Uniti una democrazia modello? Hanno mai veramente superato il problema della segregazione razziale?Io ho trovato Harlem stimolante e decisamente più emozionante della piatta e residenziale Park Avenue.

Altrettanto divertente e interessante è stata la passeggiata con Amandine, la mia amica francese, che ci ha portate dall’86th east alla 86th west, attraverso il parco, e poi south lungo la Broadway tagliando tutto l’Upper-West side, che si è rivelato uno dei quartieri più belli della città. Apparentemente un quartiere ebraico particolarmente amanto anche da attori e artisti. Scendendo lungo la Broadway fino a Columbus Circle è anche possibile ingrassare di qualche chilo fermandosi ad assaggiare i dolci fantastici delle sue mille strabilianti pasticcerie e caffetterie (tra le quali anche una delle coffe houses di Sex&theCity). Prezzi modici e qualità assicurata!!! Giuro che io ho mangiato solo una briochina….piccola, piccola!

Da Columbus Circle siamo scese poi fino a Times Square per una cara cena a base di hamburger (dico sempre di evitare Times Square e puntualmente ci finisco. Questa volta ci ho pure speso troppi soldi per la dinner!) prima di raggiungere altre amiche a Penn Station e decidere dove concludere al meglio la serata….magari con un cocktail meritato dopo due settimane di solo lavoro e studio.

Destinazion: Rooftop 230 5th avenue. Club at the top of a building. 20esimo piano e vista sull’Empire State Building. Poco lontano da Grand central dove, ahimè, siamo state costrette a correre in taxi per non perdere il treno della 1. Obbligate a rientrare per dormire qualche ora e prepararci per una nuova domenica di lezione ad Harlem.

Nota negativa della settimana: antipatiche compagne di corso tedesche (90% del gruppo). Totale maleducazione per ragazzine decisamente più giovani di me, e in molti casi anche più disinibite, intolleranti nei confronti di chiunque non parlasse la loro lingua barbara. Incapaci di qualsiasi tipo si saluto o ringraziamento e dall’evidente atteggiamento snob nei miei confronti. “Perchè questa italiana povera del sud parla con noi?” “Come osa dare consigli?” DEPORTIAMOLA! Effettivamente avevano ragione, qualcosa di diverso ce l’ho: sono stata ben educata e fortunatamente non vivo in mezzo alle mucche di Heidi come molte di loro…..come sentirsi the outsider tra bianchi. Spero di non aver offeso nessun lettore germanico o germanista. Nel caso, non me ne vogliate. 

Finalmente un weekend di svago dopo molti weekend di tensione e stress. Non posso nascondere di essere molto felice di rientrare in Europa per le mie vacanze di Ottobre. Strano, ma vero, a Terru manca l’Italia!

Aspettando di rivolare verso casa, preparo la valigia per una veloce trip alle cascate del Niagara! Se non avete mie notizie nelle prossime settimane, chiamata la police, perchè è probabile che io sia finita nelle rapide accidentalmente spinta da qualche buzzurra bionda simpatica tedesca. A presto amici!


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