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Harry a pezzi 2/4

Creato il 06 maggio 2011 da Giba1985
Tragicommedia di un uomo solo in quattro atti
Atto II

Smafrarsi e ingarrarsi, ubriacarsi e combinare*, to get drunk and to fuck. Henry Charles Albert David di Windsor può essere considerato a pieno diritto uno dei nostri, uno degli “uomini soli”, e anche lui è un degno esponente dello strateggismo sentimentale. Il campione mondiale di binge drinking e gaffes royales ha dato il meglio di sé venerdì al royal wedding, di cui si è già parlato troppo. Per cui vi chiedo di resistere un po' e leggere le avventure di Harry al matrimonio. Seconda puntata.

Lui con i guai ci va a nozze - “Lei qui non può entrare”. Harry arriva a Buckingham palace per il corteo, ma all'ingresso i body guard reali lo fermano, lo guardano, portano il microfono sul bavero alla bocca, chiedono informazioni, il superiore guarda lo schermo del Tvcc, dice che è Henry Charles Albert David di Windsor, anche chiamato Harry, loro lo riguardano, alla fine lo riconoscono e visti gli ordini superiori lo fanno entrare. Prima però, per evitare incidenti diplomatici, gli tolgono la foto di Omar Al Mukthar, il leader libico della resistenza anti-italiana, dalla giacca. Ok, va bene imitare la moda del dittatore più in voga del momento, ma metti il caso che Silvio Berlusconi sia presente, e metti il caso che capisca il riferimento storico e la provocazione, cosa ancora più improbabile, se la prenderebbe con la regina. Harry non fa una piega: non aveva capito ancora bene se era il numerino della lavanderia o il pass “Access All Areas” per il party, di cui comunque non gliene importava una sega perché tanto l'aveva organizzata lui, come l'addio al celibato del fratello di qualche giorno prima.

Salto i dettagli della cerimonia perché, poveretto, per prima cosa – visto il ritardo – trova tutte le carrozze del parentado piene e s'accomoda su quella dei paggetti. Dovevate vederli questi fanciulli. Tutti molto eleganti, tranquilli, composti. I classici putti da quadro rinascimentale. In mezzora di tragitto Harry insegna loro a fare le cerbottane con le Bic, a tirare le caccole e fare il dito medio, come Mr Bean a Los Angeles nel film. Il meglio però lo dà poco dopo, quando, in serie: a) si accorge che la damigella d'onore era la piccola Grace “la peste” van Cutsem, una bimba che potrebbe essere la sua degna sorella; b) rimanendo in tema di sorella, si ricorda che deve accompagnare Pippa Middleton, di cui si è già ampiamente parlato ovunque e quindi non dirò altro. Mentre racconta a Grace “la peste” gli ultimi scherzi realizzati (lei piangeva dal ridere, aveva male alla pancia, non ce la faceva più, tant'è che dopo è andata in depressione e si è innervosita per tutta la cerimonia), alza lo sguardo e vede il culo di Pippa. Un flash, forse dovuto ai postumi dello smafro, forse si sente come la ragazza nel testo di “Amore disperato”, forse non si era ancora reso conto di avere un ruolo così delicato. Harry a pezzi. Dannata sbronza, sbronza d'annata, come mantenere l'aplomb reale con quei postumi? Come evitare figuracce che già hanno costellato la sua breve carriera? Non c'è alcun problema. Pippa, che è abituata sin dalle medie alle battute pesanti dei coetanei, gli toglie la tensione con un sorriso e ricordandogli quella sera in cui si sono incontrati al pub e sono finiti a letto. Lui, colto di sorpresa, fa finta di nulla, non si ricorda assolutamente niente di quella nottata ma si ricorda di essere un reale e quindi se la tira anche un po'. Poi, visto che lei non sembra scocciata dal fatto che non l'ha più richiamata, si polleggia molto cool. La prende a braccetto, percorrono la navata della cattedrale salutando molto realmente, lui si guarda attorno sentendosi un gallo. Cerca lo sguardo degli amici presenti per dire loro: “Eh, non mi ricordo chi cacchio fosse quel cesso di ieri notte, però guardatemi qui, adesso, come sto da re. Stronzi”. Poi dal rosone un raggio di sole gli accende il volto. All'istante un'illuminazione lo coglie percorrendo il tappeto rosso della navata. Quella cerimonia così formale sarà per lui l'inizio di una grande carriera da single a nozze, come quella intrapresa per anni da Alberto di Monaco che, spacciandosi per un ricco e facoltoso scapolone, s'è scopato mezzo star system e diverse dozzine di top-model.

Per il resto, passa tutta la cerimonia a lanciare occhiate a Pippa e al suo decolté, a trattenere le risate quando guardava Grace “la peste”, a trattenere le risate quando guarda quella che ha un cappellino di merda e oltretutto sembra un travestito pari pari a Lady Gaga, e a cercare di ricordarsi cosa avesse comprato come regalo al fratello. Non riuscendoci, manda un sms al suo segretario personale dicendoli di recuperare una bottiglia di whisky. Ma quale? Andavano esclusi gli spiriti di produzione scozzese o irlandese, davvero un omaggio indegno per principi del Galles. Infine, non trovando una degna marca inglese o gallese, chiede di recuperare quella bottiglia di grappa che gli fu regalata a Venezia quando andò alla festa di laurea di uno sconosciuto. Mai si era devastato così. Era già steso a terra in un campo prima della lettura del papiro del festeggiato. Ha fatto talmente tanta tenerezza a quegli studenti veneti, molto abituati a ubriacarsi, che si sono fatti carico di quel giovane dai capelli rossi che loro pensavo un amico Erasmus di qualcuno dei presenti.
Ok, e anche io ce l'ho fatta. Ho saltato i dettagli della cerimonia.


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