Magazine Diario personale

Haruki Murakami

Da Silvy56
Haruki Murakami
- Immagina un uccello posato su un ramo sottile, - dice. - Il ramo ondeggia al vento che soffia forte. E il campo visivo dell’uccello che è lì sopra ondeggia insieme al ramo. Mi segui? Annuisco. - Come pensi che possa fare, quell’uccello, a stabilizzare il suo campo visivo? Scuoto la testa.- Non lo so. - Muove anche lui la testa su e giù cercando di sincronizzarsi abilmente con l’ondeggiare del ramo. Prova, in un giorno di vento forte, a osservare bene gli uccelli. Io li vedo spesso, da questa finestra. Non pensi che debba essere terribilmente stancante una vita così? Sempre ad agitare la testa cercando di adattarsi all’ondeggiare del ramo su cui si è posati? - Sì, lo penso. - Ma gli uccelli ci sono abituati. Per loro è una cosa molto naturale, che riescono a fare senza nemmeno esserne consapevoli. Perciò non si stancano quanto noi potremmo immaginare. Però io sono un essere umano, quindi a volte mi prende la stanchezza. - Anche lei è ferma su qualche ramo? - In un certo senso, - risponde. - E a volte il vento è molto forte.

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