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heart to heart, synth to synth

Creato il 12 giugno 2014 da Plus1gmt

Visti i tempi potevano tranquillamente mettere sotto una bella drum machine e sbrigarsela così. Invece dovremmo tutti riflettere e prendere esempio da questa generosità musicale che non ha eguali. Infatti quello che rende particolare questo pezzo cosi synth pop è la batteria umana, acustica, suonata. Una rarità in quella brodaglia di suoni paccottiglia di certi anni 80 che invece, quando qualcuno li mescolava mettendo le giuste dosi di macchine e di strumenti tradizionali, costituivano mix che ancora oggi fanno scuola. Per questo non dovreste sottovalutare la portata di questo pezzo che a torto viene spesso annoverato tra le compilation più becere e banali insieme a robaccia come Gazebo o Ryan Paris. Face to face è, a proposito di strumenti elettronici, la sintesi perfetta della hit di successo, magari secondo canoni ora superati, ma non ne sono così sicuro. Tema portante che prepara l’ascoltatore a regolarità e simmetria, ritornello da top ten, e successo ne ha avuto un bel po’, cantato un po’ da piacione languido con il ciuffo come usava ai tempi. Non a caso i Twins sono tedeschi e quindi, come tali, esasperano nella loro imitazione anglofona i temi che contraddistinguono l’archetipo. Ma su tutto colpisce l’uso della batteria vera, e se mettete in fila questo pezzo con le altre hit di quel periodo potete accorgervi della differenza, che consiste in una quasi impercettibile mancanza di sincronia tra le parti in sequenza e quelle invece suonate, un effetto che nel pop lo danno pochi pezzi, per esempio Electricity degli OMD, mentre per trovare esempi più autorevoli occorre inoltrarsi in generi meno commerciali, a partire dalla new wave. Per farvi capire, provate dopo ad ascoltare anche uno dei loro singoli successivi registrato con una drum machine e pronto per la discoteca e sentite la differenza. Ma per molti di voi, lo so, questa rimarrà solo per sempre una canzone che avete chissà quante volte selezionato nel juke box di un locale pubblico, una stazione sciistica o in un bar di città, ogni giorno di quell’inverno lì.



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