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Hellas Verona, Bilancio 2014/15: si salvi chi può!

Creato il 20 dicembre 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Piove, anzi diluvia, sul bagnato. Dopo i risultati sportivi la lettura dei dati di bilancio del Verona approvati a fine ottobre per l'esercizio chiuso al 30 giugno 2015 regala indicazioni tutt'altro che confortanti; d'altra parte i deludenti risultati sportivi sono in parte figli proprio della difficile situazione economica ed i due aspetti rischiano di influenzarsi negativamente l'uno con l'altro in una spirale di cui appare difficile vedere il fondo.

PRIMA DEI DATI, LE DATE: Prima di guardare i numeri pensiamo sia utile segnalare due fatti "tecnici" a loro modo significativi:

  • La relazione dei sindaci (il collegio sindacale è l'organo che ha il compito di vigilare sulla regolarità dell'operato aziendale), - che in genere deve essere depositata in sede almeno 15 giorni prima dell'assemblea che approva il bilancio a beneficio dei soci in modo che questi abbiano la possibilità di venire a conoscenza e di valutare eventuali rilievi significativi -, è in realtà stata emessa con data di 2 giorni successiva all'assemblea stessa (30 ottobre 2015 rispetto all'approvazione del 28 ottobre 2015). E' prevista la possibilità da parte dei soci di rinunciare al deposito anticipato della relazione dei sindaci ; si tratta di un fatto che avviene spesso nelle realtà aziendali, senza che questo costituisca di per sé la spia di un qualcosa di negativo. Tuttavia, in genere, la relazione dei sindaci viene comunque emessa entro o in coincidenza della data dell'assemblea. Il fatto che la relazione relativa al bilancio del Verona sia uscita due giorni dopo, per quanto la stessa non contenga rilievi significativi, rappresenta quanto meno un fatto irrituale e suggerisce l'idea di un processo di approvazione del bilancio travagliato.
  • Esiste poi un altro documento che ha funzione simile a quello della relazione dei sindaci e che deve pure essere depositato entro 15 giorni dall'assemblea con la possibilità di rinuncia del termine da parte dei soci: si tratta della relazione della società di revisione, che ha il compito più specifico di vigliare sulla correttezza degli schemi contabili della società e sul rispetto nella loro redazione delle norme di legge e dei principi contabili di riferimento. Ebbene, tra i documenti del bilancio depositati in Camera di Commercio, la relazione non c'è. La relazione della società di revisione, come testimonia il verbale dell'assemblea dei soci, in ogni caso esiste e semplicemente non è stata pubblicata. Preso atto di questo fatto, appare difficile escludere che la decisione di non pubblicare tale relazione sia dovuta alla presenza di qualche rilievo poco piacevole. Da addetti ai lavori, ci sentiamo di considerare come quasi certo un richiamo di informativa sulla presenza di significative incertezze sulla continuità aziendale della società; non sono poi da escludere altri rilievi su poste valutative del bilancio [1].

LA PAROLA AI NUMERI: I numeri del bilancio del Verona chiuso al 30 giugno 2015, d'altra parte, sono molto preoccupanti. Nel mese di aprile Hellastory aveva pubblicato uno speciale in due puntate in cui si segnalava un grosso problema di redditività nella gestione del club gialloblu, costretto a ricorrere a proventi una tantum (la cessione del marchio nel 2013/14, oltre ai proventi derivanti dalla concessione in licenza d'uso dei diritti audiovisivi esistenti e futuri a RAI - TV e quelli derivanti dai diritti di archivio con Infront Italy) ed alle plusvalenze di mercato per cercare di far quadrare una struttura di costi e ricavi in decisa perdita (più di 10 milioni di euro di perdita ante-imposte "strutturale" nel primo anno di serie A). Le attese per il bilancio 2014/15 erano comunque di un risultato di poco negativo (-2,4 milioni di euro di perdita attesa, riducibili ad una perdita di circa mezzo milione con il rilascio del fondo per "altri rischi" di 2 milioni di euro) confidando in particolare su una crescita significativa dei ricavi da diritti tv (da 22 a 28,5 milioni di euro, sulla scorta delle indicazioni di www.tifosobilanciato .it), ed una leggera riduzione del costo del personale (la Gazzetta dello Sport segnalava ad inizio stagione 2014/15 un monte ingaggi per il Verona di più di 2 milioni di euro inferiore a quello della stagione precedente).

La perdita ante-imposte consuntivata al 30 giugno 2015 è stata invece significativamente superiore, attestandosi a poco meno di 8 milioni di euro (con un risultato al netto delle imposte di -6,9 milioni di euro).

Per comprendere meglio le ragioni di un risultato così negativo, riportiamo di seguito un conto economico riclassificato, con il confronto con il bilancio precedente.

Tabella 1. Conto economico riclassificato Hellas Verona FC SpA al 30 giugno 2015
Hellas Verona, Bilancio 2014/15: si salvi chi può!
Nota bene: il valore dei ricavi TV 2014 comprende anche il provento "una tantum" di 3,5 milioni di euro verso la RAI per la concessione in licenza d'uso dei diritti audiovisivi esistenti e futuri e il provento di 0,6 milioni di euro verso Infront Italy per i diritti di archivio .

In questa riclassifica del conto economico abbiamo incluso all'interno della voce "Risultato economico trasferimenti" tutte le voci di costo e ricavo riconducibili all'attività di costruzione della rosa (compravendita dei calciatori e costi per l'acquisizione delle loro prestazioni sportive); di seguito riportiamo il dettaglio della voce nell'esercizio 2014/15.

Tabella 2. Dettaglio "Risultato economico trasferimenti"
Hellas Verona, Bilancio 2014/15: si salvi chi può!

Il dettaglio evidenzia come le sbandieratissime plusvalenze realizzate con la cessione di Iturbe e Donsah siano state in parte assorbite dall'elevato valore dei compensi corrisposti ai procuratori (salito dai 2 milioni di euro del 2013/14 ai 5 milioni di euro circa del 2014/15; si tratta di proventi riconosciuti agli agenti in particolare per le operazioni di acquisto di giocatori cosiddetti a "parametro zero" ed
in parte probabilmente relativi a quanto corrisposto a Mascardi per l'operazione Iturbe) e dal milione di euro cui la società ha rinunciato relativamente a Jorginho rispetto a quanto era stato pattuito nel gennaio 2014, al fine di evitare di "andare alle buste" con tutti i rischi che questo avrebbe comportato.

A questo punto è però indicativo sottolineare che se alla perdita ante-imposte 2015 storniamo il provento straordinario di 2 milioni di euro per il rilascio del fondo rischi accantonato prudenzialmente la stagione precedente ed il risultato netto positivo appena descritto derivante dai trasferimenti dei calciatori, si ricava il dato di una struttura di costi/ricavi per l'Hellas Verona in perdita per ben 14,6 milioni di euro!

Hellas Verona, Bilancio 2014/15: si salvi chi può!

UNA GESTIONE DEFICITARIA: A questo punto dovrebbero risultare a tutti ben chiari quali siano stati i motivi dell' allontanamento di Sogliano al termine della scorsa stagione. E le ragioni dei mille tentennamenti che hanno preceduto la decisione di esonerare Mandorlini (che ha comportato la necessità di appesantire ulteriormente il monte costi della società con gli ingaggi di Del Neri e dei suoi collaboratori)- E perchè Setti nelle ultime interviste sia apparso sempre più abbacchiato, spaesato, a testa bassa, dichiarando solo poche settimane fa che "... la retrocessione sarebbe per noi un danno esagerato, nelle logiche moderne è un baratro inaffrontabile, ma non dobbiamo pensarci, la salvezza è alla nostra portata. Ma se andremo in Serie B non ci tireremo indietro, nel calcio devi pensare sempre in avanti, senza ripensamenti. Ci manca il risultato ma questo è l'anno più bello a livello societario, perché lavoriamo nel vero modo che ho sempre desiderato, che è di altissimo livello." .

Pochi giri di parole: il Verona 2015/16 non è solamente una squadra dal rendimento fino qui sciagurato in campionato, ma è anche una società che deve raccogliere i cocci di una stagione 2014/15 caratterizzata da una gestione economica deficitaria:

  • Bisognava contenere i costi del personale (già decisamente troppo alti al 30 giugno 2014, con un'incidenza superiore al 68% dei ricavi) ed invece questi sono aumentati di 4,8 milioni di euro, schizzando all'86,9%, un valore chiaramente insostenibile!
  • Bisognava lavorare per incrementare i ricavi (penalizzati nell'esercizio dal venir meno del fatturato da merchandising, ora in capo alla HVMC), ed invece con l'infelice decisione di aumentare significativamente i costi degli abbonamenti si è ridotto il fatturato da gare di campionato da 5,3 a 4,9 milioni di euro;
  • Sono stati spesi 1,8 milioni di euro per l'acquisto di Lazaros e 1 milione di euro per Chanturia (che non ha mai visto il campo), calciatori che ora hanno un valore di mercato praticamente nullo ed il cui ammortamento graverà ancora significativamente sul bilancio gialloblu;
  • Si sono quindi dovuti sostenere maggiori oneri finanziari rispetto all'esercizio precedente per Euro 1,3 milioni (in particolare per le anticipazioni ricevute da società di factoring inerenti ai diritti audiovisivi e attivo di campagna trasferimenti; tra gli oneri finanziari vi sono anche interessi finanziari riconosciuti a HV7, 0,4 milioni di Euro, in relazione al finanziamento erogato dalla stessa nel maggio 2014 e collegato all'acquisto dal Porto di Iturbe).
  • Anche per un po' di sfortuna, si è rivelata negativa pure la gestione delle cessioni di Romulo (acquistato dalla Fiorentina per 3,5 milioni di euro e rientrato rotto dalla Juventus con un ingaggio ben superiore al milione di euro ed una quota ammortamento annua di 1,2 milioni di euro) e Jorginho (per il quale, come detto, si è dovuto rinunciare ad 1 milione di euro, a parziale rettifica della plusvalenza contabilizzata nella stagione precedente, anche alla luce di una stagione non brillante del brasiliano alla corte di Rafa Benitez).

UN FUTURO PIENO DI NUBI: Si tratta di fatti in buona parte già noti ed affrontati in passato, che pesano ora come un macigno sulla stagione in corso. Tralasciando Sogliano, il cui ruolo era quello di costruire una squadra competitiva e quanto meno i risultati sportivi gli hanno dato ragione, viene da chiedersi come mai Gardini e Setti abbiano permesso una gestione strutturalmente in perdita per 10-15 milioni di euro annui nelle prime 2 stagioni di serie A. E per il bilancio 2015/16 non è lecito attendersi novità positive. Bigon in estate ha lavorato cercando di limitare la rosa a disposizione di Mandorlini e di "patrimonializzare" la squadra con giocatori giovani e di proprietà. Gli unici due investimenti significativi sono stati fatti per Viviani (4 milioni di euro che, guai fisici a parte, il giocatore sembra meritare) e per Helander (1 milione di euro; per ora l'importo non sembra essere stato speso benissimo); per il resto si è dovuto far fronte al riscatto obbligatorio di Pisano (1 milione di euro) e si è quindi agito sul mercato degli svincolati (Souprayen, Albertazzi, Bianchetti, Pazzini, Siligardi, Matuzalem, Coppola). Nel complesso gli ammortamenti relativi al costo dei calciatori che graveranno sul bilancio 2015/16 saranno di poco superiori rispetto a quelli del bilancio appena approvato; anche il monte ingaggi della prima squadra - stando ai dati della Gazzetta dello Sport (a questo punto non si sa quanto attendibili) -non dovrebbe discostarsi di molto da quello della scorsa stagione. Per le altre voci di costo (che nel 2014/15 erano già state lievemente ridotte - in particolare per i minori contributi da corrispondere alla Lega Pro ed alla Lega Serie B in quanto non più neopromossi al primo anno - e che difficilmente potranno essere limate in maniera significativa) è ragionevole non attendersi variazioni di rilievo, mentre per i diritti tv è prevista una crescita di circa 4 milioni di euro. I ricavi da gare, stante il desolante rendimento, della squadra, subiranno una contrazione (la relazione sulla gestione segnala come la campagna abbonamenti 2015/16 abbia portato ad un incasso di 3,57 milioni di euro circa, in riduzione di 0,4 milioni di euro rispetto al dato di 3,95 milioni di euro della campagna 2014/15), senza però incidere in maniera significativa vista la loro sostanziale irrilevanza ai fini del bilancio. Tirando le somme di tutti questi ragionamenti, e senza la pretesa di fare stime precise, la sensazione è che il bilancio 2016 - se non saranno realizzate plusvalenze significative (peraltro ad oggi impossibili anche solo da pensare) - si aggirerà su valori non dissimili da quello appena approvato.

La relazione sulla gestione allegata al bilancio sottolinea tra i fatti di rilievo intercorsi dopo la chiusura dell'esercizio che il socio HV7 Srl eseguirà nel corso del 2015/16 versamenti in conto capitale per 5 milioni di euro e per ulteriori 2 milioni di euro a titolo di finanziamento infruttifero soci. Considerando che il patrimonio netto del Verona al 30 giugno 2015 ammontava a 3,2 milioni di euro circa (con 3 milioni di euro di capitale sociale) e tenendo pure conto dell'esistenza di ulteriori 3 milioni di euro circa di debiti verso la HV7 che in linea teorica potrebbero pure essere converititi in versamenti in conto capitale, la società sembra già avere la capacità di fronteggiare la perdita prevista per l'esercizio in corso, sostenendo gli impegni finanziari [2] e garantendo la propria consistenza parimoniale (facile supporre che i tentennamenti dei sindaci e la non pubblicazione della relazione dei revisori sia a vario titolo relativa proprio all'ottenimento di queste garanzie). Il tutto, ovviamente, a costo di un grosso sacrificio da parte del socio HV7, che ha già rinunciato a 2,5 milioni di euro del proprio credito per il finanziamento concesso per la campagna trasferimenti 2014 e che in questa stagione ne mette a rischio fino ad ulteriori 10 milioni (i 3 residui di quel finanziamento ed i 7 milioni che si è impegnato a versare). Chi sia, risalendo nel castello societario che porta in Lussemburgo, a mettere i soldi rimane un punto opaco su cui recentemente ha provato a far luce il Corriere della Sera; noi - pur con qualche perplessità - in assenza di informazioni certe non possiamo che attenerci alle dichiarazioni ufficiali di Setti, che ha sempre smentito categoricamente la presenza di altri soci di fatto. Di motivi di preoccupazione ne abbiamo moltissimi lo stesso. Al baratro - per usare le parole di Setti - che si spalancherebbe nel 2016/17 nel caso in cui l'Hellas - come ahimè sembra ad oggi probabile - dovesse retrocedere in B ed a come si potrà intervenire per risalire la china, al momento preferiamo non pensarci. Sperando che passi il diluvio.

[1] Al 30 giugno 2015 l'Hellas Verona ha iscritto un credito verso la consociata Hellas Verona Marketing & Communication Srl di 16,75 milioni di euro, di cui 15,25 milioni di euro relativi all'operazione di cessione del marchio realizzata nello scorso esercizio. In data 9 febbraio 2015 la consociata ha deliberato un aumento del capitale sociale da 10 ad 90 mila euro (e quindi di 80 mila euro) , con un sovrapprezzo complessivo di 5 milioni di euro. L'Hellas Verona ha già sottoscritto l'aumento e versato gli 80 mila euro; il versamento del sovrapprezzo è previsto tramite la rinuncia di quota parte dei crediti vantati nei confronti della HVM&C. Quest'ultima ha chiuso l'esercizio 2015 con una perdita netta di 350 mila euro, nonostante un valore della produzione in crescita da 4,5 a 5,9 milioni di euro, e con un patrimonio netto di 169 mila euro. E' chiaro che in particolare i 5 milioni di euro che saranno imputati a sovrapprezzo azioni potranno essere recuperati dall'Hellas Verona solamente nella misura in cui la consociata sarà in grado di generare utili e quindi dividendi che rimborsino il capitale investito. [2] Dalle note al bilancio si evidenziano impatti finanziari netti positivi connessi alle operazioni di compravendita calciatori negli esercizi 2015/16 e 2016/17, garantendo la possibilità di finanziare in parte il flusso di cassa significativamente negativo della gestione.
Hellas Verona, Bilancio 2014/15: si salvi chi può!

Il post è originariamente apparso sul portale Helllas Story, che ringraziamo insieme all'autore Enrico e a "Verona col cuore".


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