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Henable me...l'epilogo

Da Mammapiky @mammapiky

HENABLE ME...L'EPILOGOFerdinando Acerbi è un campione olimpico d'equitazione, è il fondatore di H-Enable, è l'ideatore della App Henable ZTL, è il pilota di Kit nel Henable Tour Road ed è simpaticissimo.
Seduti a un tavolino di un bar del centro, di fronte a un fresco ristoro, in una giornata decisamente troppo calda, ha risposto a una raffica di domande: le mie!

Non un'intervista, perché non è il mio campo e non ne sono capace, non una chiacchierata, che forse era quel che si aspettava, ma un interrogatorio vero e proprio, che quello si che mi viene bene!. Di quelli che ti mettono spalle al muro ed hanno rare vie di fuga. Con il senno di poi, il dubbio di aver esagerato mi è venuto ma “purtroppo” quando sono a mio agio, tendo ad essere molto logorroica!
Comunque in quell'ora abbondante ho stabilito diverse cose e messo molti punti.
Primo tra tutti che l'idea è geniale ma che nessuno, prima di lui, ci aveva pensato. Quello che sta promuovendo in giro per l'Italia, a bordo di un'auto elettrica che lo costringe a soste per la ricarica ogni 150 km.,è un'applicazione che permette di comunicare in tempo reale,e direttamente dal telefonino, l'accesso alle zone ZTL.
"Nulla di nuovo rispetto a ciò che veniva fatto per mail" ma innovativo nei modi e per i tempi.
Semplificare la burocrazia è un bene per l'utente e per l'amministrazione comunale stessa e c'è la volontà di far passare il messaggio che un App non debba necessariamente avere uno scopo ludico.
"L'input delle idee deve partire da chi certe problematiche le vive e sa quali soluzioni possano essergli utili, ma ciò non vuol dire che queste poi, una volta sviluppate, non si possano estendere a tutti".
In realtà questa è la vera "partita" ed in cantiere c'è già un’altra idea.
"Perché affrontare il tour con un'auto elettrica?"
"Perché è una doppia sfida. L'auto elettrica ha accesso ai centri storici a prescindere, abbinarla alla App è doppiamente validante."
Un po' scomodo per la verità perché Ferdinando, accompagnato da Valeria, ha rifiutato l'aiuto di un' auto di supporto che lo seguisse e si è minuto di sorrisi e coraggio, per contare sull'ospitalità non sempre scontata, di chi ha incrociato per strada, ma che l'ha portato a conoscere angoli d'Italia un po' sperduti e panorami da incorniciare.
"Sai noi facciamo la strada più breve perché m'interessa risparmiare km per l'autonomia della macchina" ...già l'autonomia...questa notte la corrente del garage del l'hotel che li ospitava è saltata e così Kit è rimasta a secco. Un ragazzo dai lunghi capelli biondi, ha sistemato un esteso cavo elettrico tra i tavoli del suo bar, kit si è avvicinata ed ha iniziato a "succhiare".Ci vogliono circa 12 ore per rimetterla in carreggiata ma solo 70 centesimi di spesa per farlo (e questo alla fine è anche uno dei motivi per cui l'auto elettrica non si diffonderà mai), ci vuole che questa giornata calda passi, per ripartire verso la prossima meta ma soprattutto ci vuole, per aspettare e non abbattersi, quel sano entusiasmo che solo chi crede in quello che fa, possiede, e questo è tra tutti, il punto più importante.
Chi conosce Mamma Piky sa che è figli munita, e che anche se leggendo queste righe non vi era così sembrato, i suoi spostamenti sono dettati sempre da averli tutti al seguito: Cestino vuole salire sulla auto verde e Cicina ha deciso che è giunta anche per lei l'ora di ricaricare e che di sicuro non aspetterà 12 ore per farlo, quindi, giusto il tempo di una foto simbolo e "Buon viaggio ragazzi, torno a percorrere la mia di strada...che vi assicuro essere anche questa molto avventurosa!!!"

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