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Higanjima – fuga dall’isola dei vampiri

Creato il 22 marzo 2011 da Soloparolesparse

Higanjima, che nella versione internazionale diventa Escape from vampire island (ma anche A barefoot dream) ed in quella italiana chissà mai cosa potrà diventare, è un horror con vampiri protagonisti in forte salsa giapponese.

Ma è un film con tutte le carte in regola per fare bene, considerando anche che con questa pellicola Tae-gyun Kim è stato in corsa per entrare nella cinquina finale agli Oscar.

Higanjima – fuga dall’isola dei vampiri

Una giovane ragazza compare nella vita di Akira ed in quella dei suoi amici per guidarli sulla sua isola.
Il problema è che l’isola è in mano ad un gruppo di vampiri, capeggiati dal potentissimo Miyabi. A combatterli ci sono un gruppo di uomini della resistenza e Atsushi, il fratello di Akira.
Il gruppetto, che per la verità è abbastanza scalcinato, parte pronto al peggio e a scoprire sorprese anche sulle loro stesse vite.

Higanjima è quindi un film di vampiri, non c’è dubbio. Ma non si può non notare la forte collocazione tradizionale giapponese, visto che si lotta a colpi di sciabola (vampiri compresi) ed il mondo samurai (ma anche quello ninja) è il cuore della vicenda.

I vampiri giapponesi hanno delle belle caratteristiche di novità rispetto alla tradizione.
Se ne fregano bellamente del sole e non vengono uccisi con un colpo al cuore ma con uno in testa… nemmeno fossero zombie!
Più interessanti le caratteristiche della società vampiresca visto che pare di incontrare diversi tipi di vampiri.
Miyabi è un eburneo e potentissimo capo, affascinante e sensuale. Ma dietro di lui l’orda di seguaci si avvicina molto ad una mandria di bestie assetate di sangue.
Senza contare quelle due specie di esseri volanti che sono comunque un’evoluzione della specie.

Higanjima – fuga dall’isola dei vampiri

Il film è comunque molto complesso sia dal punto di vista della vicenda che per quanto riguarda la realizzazione tecnica.
Effetti speciali a palla, soprattutto durante i combattimenti che ricordano da vicino la tradizione fantasy asiatica ed in cui non viene certo lesinato il sangue.

Curiosa poi la prima parte in cui vengono sviluppati aspetti ironici e a tratti comici dei personaggi protagonisti.

In definitiva una pellicola che potrebbe lasciare un bel segno e che si apre a probabili seguiti.


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