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ho capito

Da Zdora

che finchè non ti metti a scrivere, il post non si autogenera

che è più facile buttar lì una frasetta ogni tanto su feisbuc

che feisbuc, se ti fermi tu, continua ad andare avanti. il blog no. ed è una tristezza.

che sanremo è sempre il solito carrozzone, ma non c’è da vergognarsi se ti piacciono più di tre canzoni di questa edizione

che, se nevica e sei bloccata a casa, pensi che “il gioco è bello se dura poco” siano parole sante

ma che, se hai scaricato engri birz sul cellulare, “il gioco è bello se dura poco” sia una cagata pazzesca detta da uno che non aveva mai giocato ad engri birz

che forse, il mio lavoro, …mmm…si. beh. mi piace.

che devo sbrigarmi a far fare l’agiliti alla prisci, rischia di impazzire (pincer=allergica alla tranquillità)

che certe volte i sogni son desideri. altrui.

che se ti interessi un po’ di politica e ti ascolti pure programmi difficili quando torni a casa la sera, e stai andando anche bene, appena smetti non ci capisci più nulla. beata ignoranza!

che, se ti arriva a casa uno col megafono e l’aria da cretino contornato da barbi psaico e due o tre arredatori maschissimi, per prima cosa preoccupati: vuol dire che la tua vita e la tua casa fanno schifo, ma te ne andrai in vacanza per almeno una settimana. secondo: la cosa più importante. quando, parlando del più e del meno, ti viene chiesto cosa ti piaccia, non dire MAI cosa ti passa per la testa. perchè? facciamo degli esempi. se la tua momentanea passione fosse, che so, staruors, ti ritroveresti con una stanza piena di spade laser e stelline attaccate sul soffitto, un letto a forma di astronave e orsetto-ciubecca che sovrasta un cumulo di cuscini di domopac argentato (ok pr i primi 5 minuti, ma sai dopo che palle, soprattutto se stai per superare la pubertà tra 2 giorni), per non parlare della sveglia che fa chhhhhhhh chhhhhhhhh, come il respiro di lord fener. ti piacciono i cavalli? la tua camera saprebbe perennemente di cuoio e paglia, la sedia della tua scrivania sarebbe a forma di sella, per salire sul letto dovresti saltare ogni volta la staccionata e i muri sarebbero tappezzati di orribili murales di inquietanti cavalli che ti fissano mentre dormi. quindi? dì che ti piace, al massimo, la sobrietà. anche se rischi una cella di convento.  no! ancora meglio! dì che ti piace il bianco. sai che noia, ma almeno, quando se ne saranno andati, con due secchi di vernice coloriamo tutti i muri (case vicoli e palazzi) e risolviamo.

ho capito

l’ho fatto. ho scritto. sto meglio, si.

 



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