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Ho letto: I terribili segreti di Maxwell Sim

Creato il 30 agosto 2010 da Jolanda
Ho letto: I terribili segreti di Maxwell Sim

I terribili segreti di Maxwell Sim - Jonathan Coe

Qualche tempo fa su Facebook qualcuno mi segnalò Jonathan Coe, suggerendomi di leggere qualche suo libro.  Visto che sono sempre alla ricerca (ossessiva e compulsiva!) di libri da leggere, mi ero segnata il consiglio e in una delle mie gite in libreria ho preso “I terribili segreti di Maxwell Sim”, la sua ultima fatica letteraria.

E devo dire che è stata una bella sorpresa. Il libro è piacevole, ben scritto, divertente. Alle volte scoppiavo a ridere da sola!
Ci son delle descrizioni, delle trovate, delle situazioni davvero assurde e esilaranti.

La trama è accattivante: che ci farà mai quell’agente di commercio nudo in coma etilico in macchina in mezzo ad una bufera di neve? E cosa c’entrano gli spazzolini da denti ecologici? Il libro ti porta pian piano a scoprire il mistero…

Forse la fine del volume è un po’ deludente, nel senso che mi aspettavo qualcosa di un po’ più “ragionato e costruito”. Trovo che l’autore abbia concluso il libro un po’ troppo in fretta e in modo semplicistico.
Ma ciò non toglie che è carino e che son contenta di aver conosciuto questo nuovo autore (nuovo per me, ovviamente!).

Vi annuncio che, in un’altra gita in libreria, ho già acquistato altri volumi di Jonathan Coe.
Per cui vi beccherete presto altre recensioni di sue opere!

Per chi fosse interessata, incollo qui sotto una descrizione e una recensione del libro (presa da IBS).

Descrizione
9 marzo 2009, Maxwell Sim, neo-agente di commercio, viene trovato nudo e in coma etilico nella sua auto in Scozia, durante una bufera di neve. Nel bagagliaio un cartone pieno di spazzolini ecologici. Cos’è accaduto? Com’è arrivato fin lì? Torniamo indietro di qualche mese: Maxwell ha quarantotto anni e sta attraversando un periodo difficile, sembra aver toccato il fondo. Appena divorziato, in cattivi rapporti con il padre, incapace di comunicare con la sua unica figlia, capisce che nonostante i suoi settantaquattro amici su Facebook non ha nessuno al mondo con cui condividere i suoi problemi. Non avendo più niente da perdere, decide di accettare una curiosa opportunità di lavoro: un viaggio da Londra alle isole Shetland per pubblicizzare un’innovativa marca di spazzolini ecocompatibili. Si mette in macchina con mente aperta, le migliori intenzioni e la voce amica del navigatore come compagnia. Ben presto si accorge che il viaggio prende una direzione più seria, che lo porta nei luoghi più remoti delle isole britanniche, ma soprattutto nei più profondi e bui recessi del suo passato. Jonathan Coe reinventa il romanzo picaresco per i nostri tempi.

Recensione
Sull’orlo del disastro globale, mentre crollano i mercati e l’ambiente rischia il tracollo, mentre gli operatori di borsa raccolgono le loro scartoffie degli scatoloni e gli interessi sul mutuo salgono vertiginosamente, Maxwell Sim rimane solo nella sua casa di Watford, periferia di Londra. Caroline, dopo 12 anni di matrimonio, lo ha lasciato, portando via sua figlia Lucy e facendolo piombare in uno stato di apatia totale. La cosa lo aveva ridotto a sonnecchiare tutto il giorno guardando distrattamente la tv e trangugiando notiziari apocalittici senza riuscire a capirci nulla, a parte il panico generico in cui tutto il mondo all’improvviso sembrava essere piombato. Dopo una settimana di assenza dal lavoro, la Responsabile sicurezza e salute del grande magazzino in cui lavorava, aveva emesso il suo verdetto, depressione, concedendogli sei mesi di aspettativa retribuita. Sei mesi di inerzia che s’interrompe solo grazie a un provvidenziale messaggio Expedia, che lo informa che mancano solo poche settimane alla sua partenza per l’Australia. Un piccolo regalo di Caroline, a quanto pare, un modo per farlo uscire dal torpore e per farlo riavvicinare a suo padre, che vive a Sidney da molti anni.
Era proprio quello che ci voleva, un viaggio! Una nuova avventura durante la quale Max scopre tre cose fondamentali: che il rapporto con suo padre non si può recuperare al tavolo di un ristorante cinese, che si può morire da un momento all’altro senza neanche accorgersene, che i viaggi sono in realtà delle ricerche. Al suo ritorno a Watford, Maxwell si guarda intorno e si rende finalmente conto di essere un uomo solo. Gli unici messaggi presenti sulla segreteria telefonica sono muti, quelli che trova nella sua casella di posta elettronica sono anche peggio e mettono in dubbio la sua virilità. L’unico amico che gli rimane, da cui riceve l’unico vero messaggio dopo tre settimane di assenza, è Trevor e sta per fargli una proposta che potrebbe cambiare la sua vita.
Si tratta in realtà di un progetto ambizioso, il lancio sul mercato di un prodotto altamente innovativo, ecologico, sostenibile, verde, praticamente un vero e proprio antidoto al disastro ambientale incipiente: una nuova linea di spazzolini da denti. Quando Alan Guest, il visionario amministratore delegato della Guest Toothbrushes, decide di tentare l’offensiva ai colossi dell’igiene orale mondiale, comprende che l’unico modo per affrontare un mercato così competitivo è quello di battere una strada alternativa. La sua idea è quella di proporre di far arrivare i suoi spazzolini nei villaggi periferici del Regno Unito, avviando la distribuzione non nei grandi magazzini di Londra, ma ai quattro angoli più estremi del Paese. Unst, nelle Shetland, a nord della Scozia; St. Agnes, un’isola al largo della Cornovaglia; Manger Beg, Irlanda del Nord e Suffolk, punta estrema orientale dell’Inghilterra. Max avrebbe realizzato solo qualche giorno più tardi: la vita gli stava dando un’occasione.
A bordo di una Toyota Prius, dotata di un navigatore satellitare di ultima generazione, Max parte alla volta delle Isole Shetland, con una valigia piena di spazzolini da denti e un appuntamento con un farmacista attempato. Inizia così l’avventura dell’uomo del nuovo millennio, che rivede il suo concetto di amicizia sulla base dei Social Network e la sua idea di lavoro sulla base dell’Eco Marketing, che perde il contatto con la società pur rimanendo seduto su una panchina del parco sotto casa e naufraga senza mai uscire dall’abitacolo dell’auto aziendale.
Scritto con la brillante semplicità tipica di Jonathan Coe, è un romanzo che rivela a ogni rigo lo sgomento con cui l’uomo contemporaneo scopre la complessità del mondo, come se guardasse attraverso un vetro appannato che lentamente fa comparire ogni cosa.

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