Magazine Altro Libri

Ho letto: Su qui e su qua l’accento non va

Da Jolanda
Ho letto: Su qui e su qua l’accento non va

Su qui e su qua l'accento non va - Pinuccia Ferrari Dossena

E’ chiaro fin dal titolo che questo è un simpaticissimo libretto dedicato soprattutto a quelli che, come me, adorano le filastrocche e le rime. Ma non solo!

Il sottotitolo recita: “Le magiche regole per non dimenticare quello che abbiamo imparato a scuola”. E nel volumetto, divise per materie, vengono riportate e spiegate tantissime di quelle rime, quelle frasette, quelle parole astruse che lo scolaro imparava nella speranza di riuscire a ricordare le cime dei monti, i fiumi, le regole di grammatica…
Il bello è che ne ho trovate tantissime che non conoscevo!
Ne esistono infatti anche per imparare la chimica, la biologia, i logaritmi, il latino, il greco e persino la religione!

Insomma è un volmetto spassoso che riporta indietro nel tempo. Riporta alla scuola, ai banchi, ai pomeriggi di studio “matto e disperatissimo” (solo perché si arrivava sempre all’ultimo minuto, almeno nel mio caso!).
Mi ha fatto ricordare i compiti in classe, le interrogazioni (e una marea di strafalcioni miei e dei compagni che diventavano immediatamente i tormentoni in aula per settimane!),  la paura prima degli esami…
Insomma un libro godibilissimo e che può essere ancora molto utile a chi si trova a scuola di questi tempi.
Perché è vero che oramai il nozionismo non esiste quasi più nelle aule, ma ci son cose che proprio non si possono ignorare. E con l’aiuto di una rima o una parola stramba, ricordare diventa più semplice!

E anche se si tratta di vecchie filastrocche, il libro può essere un regalo utile e insieme divertente per uno scolaro di oggi! Ma pure per un insegnante o una maestra, fosse anche solo per strappare un sorriso agli alunni intenti a sgobbare sui libri!

Per chi fosse interessata, incollo qui sotto una descrizione del libro (presa da IBS).

Descrizione
Sapere a memoria, in inglese, si dice to know by heart, conoscere con il cuore, espressione che fa supporre una certa simpatia per la materia di studio. Invece non sempre è così: nella vecchia scuola, gli allievi dovevano recitare, a comando e senza esitazioni, le nozioni più disparate: gli affluenti del Po, le aree dei poligoni, le guerre di Indipendenza, le coniugazioni dei verbi irregolari… Il bisogno, si sa, aguzza l’ingegno, e così, da sempre, scolari e studenti hanno elaborato varie strategie per fissare nella mente nomi, date, formule. Oggi quella scuola non esiste più e il nozionismo è caduto in disgrazia, ma ricordare è pur sempre necessario. Perché dunque non recuperare il tesoretto di tecniche e astuzie che tante volte ci hanno salvato nel momento fatidico dell’interrogazione? E quel che propone l’autrice di questo piccolo ma preziosissimo libro che raccoglie, con divertimento e un pizzico di nostalgia, sistemi edificati, vecchi trucchi tramandati di classe in classe, eredità famigliari, invenzioni personali. Un tuffo nei beati anni dell’infanzia che è al tempo stesso un indispensabile “bino” di tutto ciò che non si può non sapere, all’uso degli accenti ai sette re di Roma, alle fasi lunari al volume della sfera. Un gioco alla fine del quale si scopre che, fra le tante cose studiate, non c’è niente di più sicuro di quelle regolette che si sono scolpite nella testa grazie a un elenco strampalato, a un acronimo, alla rima di una filastrocca.

Acquista il volume su IBS!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :