Ho sposato Mastrolindo

Povero Dr. House. Lui che è un tipo così ordinato e preciso (chissà da chi avrà preso) mal sopporta da sempre il mio disordine organizzato. Ora, con l’arrivo di Merdolo il distruttore, combatte quotidianamente contro una crisi di nervi personale al suo rientro a casa la sera, quando non bivacca in ospedale.

C’era una volta un salotto, ora soppiantato dal parco giochi personale di Merdolo, in cui lui regna sovrano. E’ un’area impraticabile ai più, a meno che non abbiate confidenza con i percorsi di guerra. Le mamme, che sono esperte, dribblano le macchinine incidentate a terra perfino ad occhi chiusi; i papà riescono ad investire gli orsi di peluche seminati qua e là, anche se sono a dimensione naturale.

Ogni sera, al suo arrivo a casa, House pone la stessa domanda: “Ma chi ha combinato questo casino?”. “Ma io amore, ovvio! Adoro sfilacciare i giornali in minuscoli pezzetti, disseminarli per casa e farmici una tana come se fossi un criceto.” Alla sagra della domanda più stupida vincerebbe sicuro un premio.

In fin dei conti Merdolo tecnicamente non potrebbe combinare enormi disastri, con le mani tozze che si ritrova è deficitario nella presa di qualsiasi oggetto, per non parlare della coordinazione oculo-manuale, non riuscirebbe a centrare un cesto da basket neanche con una biglia. Però è bravissimo a lanciare il ciuccio nel water, in questo sport potrebbe fare carriera.

House non riesce a rilassarsi un attimo, è più forte di lui. Arriva, si cambia, sistema il campo minato e decide di sfamare il suo erede, causando le ire funeste di quest’ultimo. Infatti lo imbocca, lo pulisce, lo imbocca, lo pulisce, lo imbocca, lo pulisce… con il risultato che il nano sclera di brutto (e non mangia).

Ovviamente finita la cena Merdolo gioca in salotto e per vendetta lo ribalta da cima a fondo, con buona pace di House, che sviene sorridendo sul divano, mentre osserva orgoglioso le gesta di suo figlio.