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Hollywood occulta, ovvero la propaganda del futuro !!!

Creato il 16 maggio 2012 da Tnepd
HOLLYWOOD OCCULTA, OVVERO LA PROPAGANDA DEL FUTURO !!!

Dagli anni 1920, i produttori più importanti sono riusciti a imporre le Majors, stabilendo legami con gli eletti della California per pesare e/o evitare una legislazione che potesse essergli ostile. Hanno approfittato per costituire un gruppo di pressione tramite la Motion Pictures Procucers and Distributors of America (MPPDA), una sorta di sindacato patronale del cinema statunitense alla testa della quale vi è sempre un politico.
Durante le due guerre mondiali, Hollywood partecipò volontariamente alla propaganda governativa. Tra il 1917 e il 1918, Charlie Chaplin, Mary Pickford o Douglas Fairbanks attraversarono gli USA per vendere i buoni di guerra. A partire dal 1941, grandi film furono commissionati a Franck Capra e John Huston.
Negli anni 1950, nel quadro della Guerra Fredda, la produzione audiovisiva condusse la sua crociata anticomunista, coinvolgendo tutti i tipi di produzione: attualità, documentari, magazine filmati (The March of Time), film pedagogici (The Red Myth, 1960), cartoni animati e la pubblicità. Dal 1947, Eric Johnston, appellato “grande dittatore del cinema statunitense” dal giornale L’Humanité del 20-21 luglio, affermava, davanti la HUAC (House’s Un-american Activities Commitee – Commission des activités antiaméricaines): “il cinema americano è e deve essere sempre soprattutto una arma di lotta contro il Comunismo [...] I film americani portano prove palpabili della menzogna della propaganda totalitaria.
La vecchia leggenda della decadenza del capitalismo negli USA sparisce se il pubblico può vedere i nostri film e di trarne le conclusioni”.
D’altra parte, le autorità USA, sotto forma d’appoggio o d’intervento, prendono il controllo di Hollywood.
Un controllo commerciale. Nel 1947 la sentenza USA verso Paramount Pictures emessa dalla Corte Suprema ingiunge alle Majors di vendere la loro rete di sale affinché vi sia una vera concorrenza. Questa disposizione antitrust introdusse delle restrizioni in parte eliminate da Reagan negli anni 1980.
Un controllo politico. Nel 1947 e poi nel 1951 la norma del prêt-à-penser delle autorità penetra a Hollywood attraverso le due ondate di audizioni della HUAC nel quadro della “caccia alle streghe”. La prima, su istigazione di Walt Disney e di John Wayne, inquieti per l’influenza dei sindacati sulla professione. La seconda condotta da Ronald Reagan, allora alla testa di una “Crociata per la Libertà”, in nome degli attori.
Negli anni sessanta, legami esistevano tra politica e Hollywood, ma nello spirito di relazioni personali, in particolare sotto la presidenza di Kennedy.
Dopo due o tre anni, si può veramente parlare di stretta collaborazione tra Casa Bianca/CIA/Pentagono e Hollywood.
Da un lato, gli sceneggiatori e produttori hollywoodiani fanno appello al Pentagono e alla CIA. Ciò per dei film di guerra o di azione girati dopo l’11 settembre 2001, la cui produzione é dopata dal successo mondiale del film di Steven Spielberg, “Salvate il soldato Ryan” (1998). È un buon rivelatore dello stato d’animo del pubblico statunitense e dell’opportunismo delle autorità.
Dall’altro, é Washington che, dopo l’11 settembre questa volta, fa appello a Hollywood. È così che sono organizzati dei meeting su iniziativa dell’Institute for Creatives Technologies dell’Università della California del sud, sponsorizzata dal Pentagono. Delle riunioni sono dirette dal Generale Kenneth Bergquist. Vi partecipano sceneggiatori come Steven De Souza (Pieghe di cristallo 1988; 58 minuti per vivere, 1990) o Joseph Zito (Portaerei scomparsa, 1984; Invasion USA, 1986; Delta Force One:
The Lost Patrol, 1999 ) con lo scopo di immaginare degli scenari d’attacco terroristici probabili e di mettere a punto una eventuale risposta!

FONTE: http://www.disinformazione.it/hollywood.htm
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Steven Jacobson si è laureato alla Boston University School of Communications, ha lavorato nell’industria cinematografica per tredici anni, girando film pubblicitari. Autore di “Mind Control in the United States”, è stato un esperto di tecniche subliminali usate nei mezzi di comunicazione.
Nel libro sopracitato Jacobson spiega quando e dove queste tecniche sono state usate.
L’esempio più curioso è il film L’Esorcista (1973) nel quale autore del libro e produttore del film, william Peter Blatty, è un ex agente operativo della CIA. Lo stesso Blatty ha alle spalle una lunga carriera di manipolazioni psicologiche governative.

Jacobson affermò: «Purtroppo, non colsi pienamente in che misura siamo tutti manipolati e controllati dai mass media, finché venni a conoscenza dei risultati della ricerca medica sulla programmazione mentale e sulla riprogrammazione».

«La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse sono un importante elemento in una società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro Paese. Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. Sono loro che manovrano i fili».
Edward Bernays (1892-1995), pubblicista e pubblicitario austriaco, «padre» delle pubbliche relazioni, nel suo libro Propaganda (1928).

Per approfondire:
http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine_articoli/il_controllo_mentale_tv_radio_film.htm

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Qualcuno, in materia di controllo, infatti, è andato oltre ed ha documentato i risultati degli immensi “sforzi” delle agenzie federali statunitensi: CIA (Central Intelligence Agency), FBI (Federal Bureau of Investigation), DIA (Drug Information Association), DEA (Drug Enforcement Administration), NSA (National Security Agency), NRO (National Reconnaissance Office), FINCEN (Financial Crimes Enforcement Network), le quali all’unisono hanno collaborato alla creazione di una Carta D’Identità computerizzata (Universal Biometric Card), sottoforma di biochip, che impiantato nei futuri neonati garantirà la completa disponibilità ed il facile reperimento di tutte le informazioni riguardanti l’individuo come il suo DNA, le sue caratteristiche fisiche e mentali e sarà facilmente rintracciabile grazie ad un sistema di sorveglianza che verrà gestito in toto dalle suddette agenzie di vigilanza, dal Ministero della Difesa americano e, addirittura, dalle polizie locali.

Ogni individuo potrà essere monitorato 24 ore su 24 da un Grande Fratello che avrà anche la facoltà di individuare i famosi “Thought Crimes” ovvero i Crimini Potenziali non ancora commessi ma prodotti dalla mente di qualcuno, grazie alle leggi del sospetto (Anti-Crime Bill del 1994 e Patriot Act del 2001) che il governo americano ha approvato e attuato. Questi sfortunati pensatori saranno, purtroppo, in un futuro non troppo lontano, arrestati prima ancora di poter compiere il malfatto e senza aver possibilità di dimostrare la loro innocenza (vedi il film Minoriry Report, di Steven Spielberg).

Non molti anni dopo le prime prove su animali, la CIA fece costruire una clinica di Controllo Sperimentale Della Mente a Montreal, il costo della quale fu totalmente a carico della FONDAZIONE ROCKEFELLER. La direzione di tale struttura venne affidata allo psichiatra D. Ewan Cameron, il quale venne presto a contatto con l’ambiente nazista tedesco entro il quale aveva la possibilità di disporre di tutto il materiale umano di cui necessitava. Il braccio destro di Cameron era il Dr. Walter Freeman, il quale nella sua carriera poteva vantare 4.000 lobotomie frontali effettuate nell’arco di 20 anni su pazienti che soffrivano di depressione o paranoia. Con l’aiuto di altri studiosi, essi furono finanziati per sperimentare l’annullamento e la destrutturazione della personalità di alcune cavie umane.

Per approfondire:

http://www.disinformazione.it/controllare_le_menti.htm

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Il media mainstream è posseduto direttamente da grandi corporation multinazionali, e attraverso i loro consigli di amministrazione sono collegati con una pletora di altre grandi aziende mondiali e con gli interessi dell’elite. Un esempio di queste connessioni può essere visto attraverso il consiglio di Time Warner. Time Warner possiede Time Magazine, HBO, Warner Bros., e CNN, tra molti altri. Il consiglio di amministrazione comprende individui passati o attualmente affiliati con: il Council on Foreign Relations (il Consiglio per le Relazioni Estere), il Fondo monetario internazionale (FMI), il Rockefeller Brothers Fund, Warburg Pincus, Phillip Morris, e AMR Corporation, e molti altri.
Due delle più stimate fonti di notizie negli Stati Uniti sono il New York Times (chiamato “paper of record” cioè “giornale di riferimento”) e il Washington Post. Il New York Times ha nel suo consiglio gente che era in passato o lo è attualmente affiliata con Schering-Plough International (farmaceutici), il John D. e Catherine T. MacArthur Foundation, la Chevron Corporation, Wesco Financial Corporation, Kohlberg & Company, The Charles Schwab Corporation, eBay Inc., Xerox, IBM, Ford Motor Company, Eli Lilly & Company, e gli altri. Difficilmente [può dirsi] un bastione di imparzialità.

E lo stesso si potrebbe dire per il Washington Post, che ha nel suo consiglio: Lee Bollinger, il presidente della Columbia University e presidente della Federal Reserve Bank di New York, Warren Buffett, investitore finanziario miliardario, presidente e amministratore delegato della Berkshire Hathaway; e gli individui associati con (in passato o attualmente): la Coca-Cola Company, New York University, Conservation International, il Council on Foreign Relations, Xerox, Catalyst, Johnson & Johnson, Target Corporation, RAND Corporation, General Motors, e il Business Council, tra gli altri.

[CNN-CIA] È importante anche occuparsi di come i media mainstream si intreccino, spesso di nascosto in segreto, con il governo. Carl Bernstein, uno dei due reporter del Washington Post che ha trattato lo scandalo Watergate, ha rivelato che c’erano più di 400 giornalisti americani che avevano “in segreto svolto incarichi per la Central Intelligence Agency.” Interessante il fatto “che l’uso di giornalisti è stato tra i mezzi più produttivi di raccolta di intelligence alle dipendenze della C.I.A.” Tra le organizzazioni che hanno collaborato con la C.I.A. ci sono stati “l’American Broadcasting Company, la National Broadcasting Company, l’Associated Press, la United Press International, la Reuters, Hearst Quotidiani, Scripps-Howard, la rivista Newsweek , il Sistema Mutual Broadcasting, il Miami Herald e il vecchio Evening Post e il New York Herald-Tribune”.

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