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Holy Motors (2012)

Creato il 19 giugno 2013 da Babol81
La settimana scorsa, nonostante la distribuzione pessima, sono riuscita a vedere Holy Motors, diretto nel 2012 dal regista Leos Carax e consacrato a "film dell'anno" praticamente dall'intera blogosfera già parecchi mesi prima della sua uscita italiana. Il che mi ha incuriosita, lo ammetto...
Holy Motors (2012)
Trama: assistiamo ad una giornata tipo di Oscar, un uomo che per lavoro assume varie identità e vive esistenze diverse, passando dall'una all'altra mentre un'autista lo conduce per le vie di Parigi...
Holy Motors (2012)
Un uomo si sveglia in una stanza deserta. Perplesso, si guarda attorno e trova una porta che, una volta aperta, lo condurrà all’interno di un cinema gremito di persone. Così comincia Holy Motors, la particolarissima riflessione sul cinema del regista francese Leo Carax, che con questa introduzione vuole far capire allo spettatore il suo modo di intendere la settima arte e allo stesso tempo fornirgli la chiave necessaria per interpretare tutto ciò che passerà sullo schermo da quel momento in poi. Il film racconta infatti, come ho scritto nella trama, la strana giornata del misterioso Oscar, un uomo che percorre le strade di Parigi su una lussuosa Limousine e passa disinvoltamente da un’identità all’altra, a seconda degli incarichi, “recitando” ogni volta un ruolo diverso: uomo d’affari, vecchia mendicante, modello, pazzo, padre di famiglia, assassino, vittima, vecchio morente e custode di una famiglia di scimpanzé. Questa sequenza ininterrotta di cambiamenti perlopiù immotivati, lo ammetto, mi ha spiazzata per buona metà del film, spingendo la mia mente notoriamente refrattaria a queste francesate autoriali a ripensare con nostalgia alla meravigliosa serie Dollhouse di Joss Whedon. Poi, Holy Motors ha invece cominciato a prendere anche me, soprattutto dal momento in cui Carax decide di mostrare la sofferenza, il disagio e la confusione del protagonista. Solo allora ho cominciato a riflettere e ad apprezzare la pellicola, nonché a capire cosa diamine scrivere sulla recensione di un film così astruso.
Holy Motors (2012)
Ogni incarnazione di Oscar, almeno per come l'ho capita, quindi prendete tutto con le pinze, rappresenta innanzitutto una profonda e amara riflessione su un certo modo di fare cinema, sempre più slegato dall’importantissimo lavoro attoriale e condizionato dai gusti di un pubblico incapace di ragionare o andare oltre le apparenze; la conseguenza di ciò è una progressiva perdita di sentimento ed individualità che porta le persone ad omologarsi e ad indossare delle maschere che, allo stesso tempo, consentono di venire accettati ma allontanano dal prossimo. Holy Motors procede così in maniera assolutamente non lineare (la natura del lavoro di Oscar e le motivazioni del suo vagare non verranno mai spiegate), inanellando una metafora dietro l’altra, e colpisce per l’audace mescolanza di generi, per la camaleontica interpretazione dell’attore Denis Lavant e per il gusto artistico con cui viene costruita ogni sequenza. Ammetto di non aver compreso che diamine volesse dire Carax con la famiglia di primati o con l'odioso dialogo tra padre e figlia, ma le "parentesi" legate alla motion capture, lo splendido assassinio con scambio di identità, la scioccante figura di Mr. Merde, lo scatto d'ira che porta Oscar ad "improvvisare" dopo le velate minacce di un irriconoscibile Michel Piccoli, il movimentatissimo interludio musicale, il commovente pezzo "musical" con Kylie Minogue, il dialogo finale tra gli Holy Motors del titolo e l'omaggio alla maschera indossata nel film Occhi senza volto (peraltro dalla stessa attrice che interpreta l'autista Céline) sono pezzi di grandissimo cinema.
Holy Motors (2012)
Mi fermo qui per non aggiungere altre banalità su una pellicola che esula completamente dalla definizione di banale: Holy Motors non è un film facile, sicuramente non è per tutti i gusti e, sinceramente, non mi vergogno a dirlo, non mi ha portata a gridare al miracolo (non ho di sicuro capito più della metà delle cose che voleva dire Carax e questo mi ha portata a considerare l'intera operazione una presa di posizione contro lo spettatore cerebralmente normodotato, non siamo mica cresciuti tutti leggendo i Cahiers du Cinema, ecchecca'). Tuttavia, il fatto che, dopo lo sconcerto iniziale, la vicenda di Oscar mi abbia catturata di minuto in minuto, e che io stia ancora adesso, dopo giorni, a rimuginare sul significato della pellicola e delle immagini, mi porta a consigliare Holy Motors senza indugio a chiunque viva il cinema come un'esperienza e un'occasione per arricchirsi e per riflettere e non solo come mero divertimento.
Holy Motors (2012)
Di Eva Mendes, che interpreta la modella Kay M, ho già parlato qui.
Leos Carax (vero nome Alexandre Oscar Dupont) è il regista e sceneggiatore della pellicola, inoltre interpreta l’uomo protagonista dell’onirica scena iniziale (Le Dormeur). Francese, ha diretto film come Rosso sangue, Gli amanti del Pont-Neuf e Tokyo!. Ha 53 anni.
Holy Motors (2012)
Denis Lavant interpreta Oscar. Francese, ha partecipato a film come Rosso sangue, Gli amanti del Pont-Neuf, Una lunga domenica di passioni e Tokyo!. Ha 52 anni e due film in uscita.
Holy Motors (2012)
Edith Scob interpreta Céline. Francese, ha partecipato a film come Occhi senza volto, Il patto dei lupi, Vidocq e alla serie Caméra Café. Ha 76 anni. 
Holy Motors (2012)
Kylie Minogue interpreta Eva Grace (Jean). Australiana conosciuta in primis come cantante, la ricordo per film come Street Fighter – Sfida finale e Moulin Rouge!, inoltre ha partecipato alla soap Neighbours e alla serie Doctor Who. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 45 anni.
Holy Motors (2012)
Michel Piccoli (vero nome Jacques Daniel Michel Piccoli) interpreta il misterioso “superiore” di Oscar o, come viene definito nei titoli di coda, l’Homme à la tache de vin. Francese, ha partecipato a film come Bella di giorno, Diabolik, Topaz, Il fascino discreto della borghesia, La grande abbuffata, Rosso sangue e Habemus Papam. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 88 anni e un film in uscita.
Holy Motors (2012)
Tra gli attori rimasti esclusi dal film segnalo la modella Kate Moss e Juliette Binoche: la prima era stata scelta per il ruolo di Kay M ma ha declinato perché impegnata nei preparativi per il matrimonio mentre la seconda, ex del regista, avrebbe dovuto interpretare Eva Grace ma i due alla fine non hanno trovato un accordo. Detto questo, sinceramente, data la particolarità di Holy Motors non saprei quali pellicole simili consigliare, quindi aggiungo solo… ENJOY!!

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