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Home sweet home

Da Madamadore
......non poteva non intitolarsi così un post scritto dopo aver trascorso, inaspettatamente, quasi una settimana in ospedale a curare i malanni della giovane MatildeDi pensieri in questi sei giorni e cinque notti ne ho accumulati tanti, ma ora, vorrei condividere con voi alcune riflessioni a caldo che mi sono portata a casa da questa esperienza.
Se è vero che nella vita può dirvi incredibilmente culo, pensate a tutte quelle volte che vi siete trovati al posto giusto nel momento giusto, è altrettanto vero che altre volte vi può dire incredibilmente sfiga.Questa è la prima cosa che ho pensato quando sono arrivata al pronto soccorso con mia figlia nel marsupio tre, e dico tre, secondi dopo un manipolo di bambini, ho aspettato due ore anzichè cinque minuti e poi, quando è arrivato il nostro turno mi sono vista superare da tre casi urgenti arrivati nuovi di zecca da un altro ospedale.Per fortuna però l'ultimo posto libero siamo riusciti a prenderlo noi!
Lo sguardo di una mamma davanti al proprio figlio malato non conosce distinzioni di razza,età e religione.Me ne accorgo la prima sera quando condivido la stanza con V. croata e M, statunitense di origini messicane, me ne convinco il giorno dopo quando conosco F. mamma francese, e N. senegalese e poi ancora R.tunisina e S.rumena, insolita esperienza per un ospedale di provincia, eppure sembra che qui in questi giorni le mamme da ogni parte del mondo si siano date appuntamento, mi guardo intorno e, anche se nessuno dei bambini è particolarmente grave, un'unica immagine continua a tornarmi in mente: la pietà di Michelangelo.Quando qualche giorno dopo sento una suora di passaggio dire ad una sua consorella: "queste mamme mi sembrano tutte madonne, come sono belle con i loro figli in braccio"capisco che la mia impressione non era poi così sbagliata! 
In ogni ospedale vi capiti di andare, in qualsiasi reparto voi siate, per ogni infermiera squisitamente gentile ce ne sarà sempre una incredibilmente stronza,per ogni ausiliario che crede di mandare avanti l'ospedale ce ne sarà sempre uno che di ospedali crederà di mandarne avanti due, ci sarà sempre un dottore  cui dovrete tirar fuori le parole ed un altro che ogni volta vi darà una lezione di medicina generale. Bisogna prenderla come viene e fidarsi di chi ci cura e cura i nostri cari .....altrimenti la vedo dura.
Ci sono situazioni in cui  bisogna saper gettare il cuore oltre l'ostacolo, non pensare a ciò che è e guardare a ciò che sarà! Questo credo proprio di averlo imparato ora!

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