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Horse Sense di Lapo Melzi

Creato il 20 settembre 2015 da Anncleire @anncleire

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“Horse Sense” è il primo libro di prosa di Lapo Melzi e mi è capitato per le mani tanto tempo fa, quando l’autore mi ha contatto per recensirlo. Purtroppo sono una disgraziata e ho aspettato davvero mesi e mesi prima di decidermi a leggerlo. Dopo un inizio lento e poco accattivante, la storia ha preso piede regalando al lettore un libro molto piacevole, che pone l’attenzione su un tema ahimè incredibilmente attuale, come il bullismo, strappando ben più di un sorriso e non poche riflessioni.

Non c’è niente di semplice nell’essere un ragazzino di undici anni, specialmente per Jamie. Mentre muove i primi timidi passi verso l’adolescenza, i suoi giorni trascorsi nella convinzione di sapere chi sono i suoi amici e di fidarsi dei genitori sono agli sgoccioli. L’unica cosa su cui Jamie può davvero contare in questo mondo in continuo cambiamento è l’amore del suo migliore amico, un cavallo di nome Acorn. L’amicizia tra Jamie e Acorn è come una magia che capita una sola volta nella vita – ma i bulli intorno a loro vogliono farla a pezzi. Può il loro legame sopravvivere mentre Jamie cerca di tirar fuori la sua identità?

Non amo particolarmente i cavalli, mi hanno sempre affascinato, ma li trovo anche parecchio inquietanti, forse proprio per la loro capacità di capire gli stati d’animo degli esseri umani che gli stanno intorno. Eppure questi giganti sono incredibilmente intelligenti e particolarmente coraggiosi ed è normale che un ragazzino che vive a contatto con loro tutti i giorni sviluppi un legame speciale.

Jamie racconta la sua vicenda in prima persona, soffermandosi sui suoi stati d’animo e le sue paure. È un ragazzino che inizia ad affacciarsi nell’età adulta, timido, ma coraggioso, che inciampa alla ricerca della cosa giusta da fare. Generoso e incredibilmente scaltro, non è come gli altri ragazzini della sua età. Se vede qualcuno in difficoltà interviene senza pensarci due volte, anche a discapito della sua sicurezza. Ma quando parlare mette in crisi il suo sistema di valori, quando si accorge che tutti lo guardano con sospetto perché si è fatto avanti, inizia a dubitare, ma d’altronde, scopre sulla sua pelle che intervenire e farsi avanti per proteggere i più deboli è sempre la cosa giusta da fare. In un mondo in cui il menefreghismo si accompagna all’omertà, in cui la maggior parte della gente resta ferma, spettatrice immobile dello sfacelo, Jamie agisce, con coraggio e convinzione, e affronta le sue paure, rompendo il silenzio. Ed è questa la cosa più meravigliosa del libro, il fatto che sia così profondamente vero, così inconciliabilmente sconcertante, con una denuncia semplice ma efficace. Troppo spesso non ci si rende conto delle torture psicologiche che i ragazzi devono affrontare ogni giorno, troppo spesso si chiude un occhio su fatti gravissimi, troppo spesso si scambia per debolezza un animo gentile e sensibile. Credo che in questo Melzi abbia svolto un ottimo lavoro, intrattenendo, ma allo stesso tempo aprendo gli occhi. Certo penso che il libro sia rivolto ad un pubblico giovane, vista l’età del protagonista, ma potrebbe essere d’aiuto anche a chi ragazzino non lo è più in una spirale di consapevolezza che forse potrebbe aiutare a cambiare le cose.

Molto intenso e particolareggiato poi il rapporto con Acorn, che mi ha affascinato, ricordando quanto sia importante il legame che instauriamo con gli animali che invadono la nostra quotidianità. Acorn è irruento, ma giocoso, incredibilmente intelligente e ama giocare a basket e correre, quasi come un essere umano. E come un essere umano debole viene messo alla gogna perché diverso. Sia Acorn che Jamie devono affrontare un mondo che non li vuole amici che inneggia all’omologazione e al silenzio, al chinare il capo e rispettare l’autorità, senza metterla in discussione, neanche quando sbaglia. Ed è in questo che Jamie è ancora più speciale, perché nonostante tutto non si arrende.

Ho adorato le descrizioni, di questa campagna, piena di verde, di alberi, di laghi e radure, in un mondo a sé, incontaminato, e assolutamente splendido, con descrizioni molto accurate, che quasi davvero ti sembra di essere lì insieme a Jamie e Acorn a scorrazzare liberi.

Il particolare da non dimenticare? Delle pietre…


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