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Hostages VS Crisis, due serie tv cugine a confronto

Creato il 01 aprile 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

1 aprile 2014 • Rubriche Speciali, Serie TV, Vetrina Cinema

Intrighi politici su larga scala invadono la serialità americana: Hostages vs Crisis

Hostages e Crisis sono due serie televisive che, durante questa turbolenta stagione seriale, stanno dividendo il pubblico. La prima partita in pompa magna lo scorso settembre sulla CBS (e da giugno qui in Italia), non ha riscosso molti consensi tanto è vero che non ha ricevuto l’ordine completo per tutta la stagione fermandosi a 15 episodi, mentre la seconda è tutt’ora in programmazione la domenica sera sulle frequenze della NBC e sta cercando strenuamente di rimanere a galla. Perché dunque mettere a paragone Hostages e Crisis quando, in superficie, entrambe  le serie televisive hanno poche caratteristiche in comune? Se Hostages ha lanciato un nuovo modo di raccontare il drama cospiratorio in tv, Crisis ha continuato questo filone approfondendo le tematiche e rendendo il tutto invitante ed molto adrenalinico.

Hostages vedeva tra i protagonisti una convincente Toni Colette (ora nei cinema con la commedia nera Non Buttiamoci Giù), nel ruolo di un chirurgo integerrimo e con una famiglia disfunzionale alle spalle. Quando l’ex agente dell’FBI Duncan Carlisle (Dylan McDermott) prende in ostaggio tutta la famiglia Saunders per convince la donna ad uccidere il Presidente degli Stati Uniti, inizia un lungo percorso irto di ostacoli, torbidi segreti e false rivelazioni. Hostages è rimasta nel suo piccolo, un prodotto innovativo all’interno del panorama televisivo americano, ma cercare di serializzare un drama cospiratorio e non cadere in pallidi clichè, è la vera sfida purtroppo persa. Non è bastato infatti un cast convincente ed un ritmo incalzante per far emergere questa serie tv nella guerra tra ascolti e ratings. Hostages nonostante le buone premesse non è sempre riuscita a mantenere alta la qualità ed il suo appeal, e lo conferma un finale frettoloso.

Hostages

Crisis invece sta reggendo bene il confronto con la serie della CBS. Seppur anche lei cerca di serializzare una trama complessa e di ampio respiro, dopo una mancata di episodi, il plot continua a regalare sorprese tra un colpo di scena ben strutturato e qualche scelta stilistica un po’ azzardata. Tutto inizia quando un gruppo di terroristi, rapisce i figli di tutte le più alte cariche politiche degli Stati Uniti (tra cui anche il figlio del Presidente stesso). Mentre l’FBI brancola nel buio, la vicenda si focalizza sul rapporto tra due sorelle, interpretate una da Gillian Anderson (ora anche in Hannibal) e l’altra da Rachel Taylor. Intrighi e sotterfugi sono alla luce del sole, e forse il piatto forte di Crisis è proprio quello di riuscire a rendere corale una vicenda usuale e in odore di già visto. Il cast funziona, i colpi di scena non mancano ed anche se la trama ancora non si è delineata bene, Crisis la cugina di Hostages, ha sicuramente una marcia in più.

Hostages quindi può anche aver fatto da spartiacque per un nuovo genere seriale, ma è Crisis che sta mantenendo alto il nome, grazie ad una vicenda più elettrizzante, più inviate e piuttosto avulsa da pallidi clichè. Mentre la serie della CBS sembra comunque essere spacciata e quasi sicuramente non avrà un rinnovo, benchè si paventa una nuova avventura ma con un cast diverso, quella della NBC essendo iniziata da tre settimane, ancora non si conosce il suo destino e quindi non si sa se  questo arco narrativo avrà una fine o sarò l’inizio di qualcosa di più. Hostages arriverà infine dall’8 giugno su Premium Crime, mentre di Crisis non si conosce ancora una data di trasmissione per il pubblico italiano.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net 

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