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House of Cards, il ritorno di un Frank Underwood ancora più spietato

Creato il 27 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

27 febbraio 2014 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Perché guardare House of Cards? È vero, si tratta di una serie incentrata in maniera molto decisa sulla politica americana, però le sue trame sono universali e attraverso di esse possiamo anche intravedere qualche riflesso della situazione italiana. La visione di House of Cards è scurissima, ma possiamo immaginare come nei palazzi del potere di tutto il mondo alcuni di questi “giochini” politici avvengano veramente. Magari senza raggiungere i suoi picchi di cattiveria, però diversi protagonisti della scena amministrativa nazionale e internazionale nella loro mancanza di scrupoli e nel cercare di proteggere sempre i propri interessi personali non sono poi tanto distanti dal protagonista della serie Francis J. “Frank” Underwood.

Un uomo che, nelle sue stesse parole, si trova: “A un tiro di schioppo dalla presidenza, e senza neanche un singolo voto. La democrazia è davvero sopravvalutata.”

La seconda stagione di House of Cards ci mostra come un Vice Presidente degli Stati Uniti possa giocare un ruolo centrale nel governo del paese. Al contrario della simpatica quanto sprovveduta Selina Meyer della serie comedy di HBO Veep, interpretata da una meravigliosa Julia Louis-Dreyfus, lo spietato Frank Underwood di House of Cards ritratto da un glaciale Kevin Spacey è il vero burattinaio che tiene in mano i fili della presidenza americana. Nei nuovi episodi lo vediamo sempre più coinvolto nei suoi loschi intrighi e ancora una volta pronto davvero a tutto pur di salire sempre più in alto sui gradini della scala del potere.

House of Cards con Kate Mara

Kate Mara in una scena di House of Cards

ATTENZIONE SPOILER
La seconda stagione inizia con un vero e proprio shock. Quella di far fuori dei personaggi centrali è diventata una tendenza consolidata nelle serie tv, una moda ormai, si vedano Game of Thrones e di recente anche Homeland. Laddove in quei casi le morti avvenivano a fine stagione, gli sceneggiatori di House of Cards hanno deciso di alzare ulteriormente il tiro ed eliminare nella prima puntata la giornalista Zoe Barnes (Kate Mara), colpevole di sapere ormai troppo su Frank Underwood. Ed è proprio lui stesso a sporcarsi ancora una volta le mani, come già aveva fatto con Peter Russo (Corey Stoll).

Il mondo della politica messo in scena da House of Cards procede quindi in maniera ancora più spietata di quanto visto ad esempio nella troppo poco considerata serie tv Boss o di recente al cinema in Le idi di marzo di George Clooney. Il problema della serie, a volerne trovare uno, è proprio questo. È talmente dura che è difficile trovare un personaggio per cui simpatizzare. Le solo speranze in questo senso sembrano arrivare dal giornalista Lucas Goodwin (Sebastian Arcelus), che cercherà di scoprire cosa è successo a Zoe, e da Rachel Posner (Rachel Brosnahan), l’ex prostituta che era stata con Peter Russo e che in questa seconda stagione giocherà un ruolo ancor più di primo piano.

I 13 episodi che formano la stagione 2 di House of Cards sono stati lanciati anche questa volta in un colpo solo, com’è ormai tradizione per le serie del servizio streaming Netflix. Potete quindi decidere se guardarveli tutti con una maratona non stop, oppure gustarveli con calma. L’unica cosa che non riuscirete a fare è resistere a questo turbine di sesso, morte e politica.

di Marco Goi per Oggialcinema.net

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