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«Hysteria» di Tracey Becket

Creato il 05 aprile 2012 da Crichi

«Hysteria» di Tracey BecketNell’ultimo ventennio del XIX secolo, in tutto il mondo siassisteva alla nascita di tantissime invenzioni supportate dall'elettricità. Infatti, questa fonte d'energia aiutò un londinese a cercare un rimedio alle sofferenze delle donne. Basato suun fatto storicamente avvenuto, Hysteria è la storia dell’invenzione delprimo vibratore per opera del dott. Motimer Granville (Hugh Dancy) con l'aiuto di Edmund St. John-Smythe (Rupert Everett), inventore progressista ossessionato dalla “nuova” scienza dell’elettricitàQuesti era unmedico molto dedito alla sua professione e in particolare desiderava più checurare e operare, prevenire delle malattie che portassero il paziente a grandidolori. Nonostante la devozione per la sua missione, perse diversi lavori e l’ultimolicenziamento lo condusse dal dott. Robert Dalrymple (Jonathan Pryce), esperto dimedicina femminile e d’isteria, che si riteneva fosse una malattia cheprocurasse sintomi di varia natura dal pianto alla ninfomania, dalla frigiditàalla melanconia, che secondo l’esperto poteva essere curata non soltantochirurgicamente, ma con un “massaggio manuale”. Questo tipo di cura si rivelòtanto efficace che per il dott. Dalrymple diventò necessario un assistente,così assunse il dottor Mortimer. Questi però dovrà fare i conti con dei forticrampi alle mani e soprattutto con le parole della figlia di Dalrymple, Charlotte (Maggie Gyllenhaal) epaladina delle donne povere, portandolo a riflettere sul suo lavoro.
«Hysteria» di Tracey BecketUn film sull’isteria fatto da donne, prodotto da TraceyBecket e diretto da Tanya Wexler, mi spiega il motivo per cui i personaggimaschili siano in una situazione coniugale smascherati dalla loro apparente eostentata virilità. Infatti, escluso il dott. Dalrymple, oramai abituato allapratica del massaggio manuale, il protagonista è visibilmente imbarazzato nonsolo quando deve “lavorare”, ma soprattutto, nel momento in cui Charlotte(figlia di Dalrymple) gli apre gli occhi di fronte ad una realtà sentimentaleche non sente molto distante dal suo destino. Una realtà in cui le donne nonsono isteriche, ma sono insoddisfatte sessualmente e non per forza per motivifisici, che sono invece una diretta conseguenza del disinteresse del propriomarito. Una commedia esilarante che ci fa accomodare nello studio di un medicoche è riuscito ad aprire le porte della mente della società e a farlericonoscere anche se dopo un secolo, che l’isteria fosse solo un  mito lungo circa 4000 anni e una pseudo –diagnosi che serviva a spiegare ogni sorta di disturbo.
«Hysteria» di Tracey BecketÈ un film molto piacevole, il cui ritmo narrativo èsorretto da una buona intesa tra regia, sceneggiatura e fotografia, tanto chese dal punto di vista dell’immagine, della scenografia e dei costumi appare unclassico soggetto in costume, ambientato in epoca vittoriana, ma d’altro canto,la recitazione e soprattutto la sceneggiatura rendono la storia più moderna,divertente e che, una volta superato il racconto dell’invenzione del vibratore,ci offre la possibilità di fare un viaggio in una storia nascosta, nellapassione femminile e nel progresso umano. 


«Hysteria» di Tracey Becket
Breve storiadell’isteria (e dei vibratori)IV secolo a.C.: L’idea che uno“spostamento dell’utero” (in greco hysteria) potesse causare sintomianomali, dall’amnesia alsonnambulismo, è menzionata per la prima volta nell’antica Grecia negli scrittiippocratici. Gli organi sessualifemminili saranno collegati a comportamenti inspiegabili per isuccessivi 4.000 anni.II secolo a.C.: Il medico dell’anticaGrecia Galeno conclude che la causa dell’isteria è una privazionesessuale. Il rimedio che consigliaè il matrimonio. Galeno sarà anche il primo a suggerire come terapiala “manipolazione digitale”,descrivendo la guarigione di una donna sottoposta a tale trattamento: “daallora, scomparvero tutti i maliche l’affliggevano”.II secolo d.C.: Il filosofo romanoCelso consiglia per primo l’uso delle sanguisughe come possibilecura per l’isteria femminile.X secolo: Avicenna,medico persiano e prolifico autore di trattati di medicina, raccomanda per l’isteriauna cura a base di “sfregamenti”,che, afferma, consentirà alle donne affette da questo male di “trovarepace”.XIII secolo: L’alchimistaspagnolo Arnaldo de Villanova raccomanda l’uso di supposte vaginali perristabilire l’”equilibrio diumori” nella donne affette da disturbi non trattabili di vario genere.XVI secolo: Il medicofrancese Phare scrive di una nuova cura per l’isteria, consistente nel mandareledonne a cavalcare nei boschi.1653: Il rinomatomedico olandese Pieter van Foreest parla del suo rimedio per l’isteria, cheprevedeun massaggio plevico “sino alparossismo”. Lo consiglia in particolare alle “vedove, alle donne checonducono una vita casta, e allesuore”.XVII secolo: Ilpionieristico medico inglese William Harvey, il primo a descrivere il sistemacircolatorio umano, afferma chegli organi sessuali femminili sono la causa di “orridi eccessimentali…frenesie, melanconia,sbalzi d’umore e comportamenti eccessivi”.XVIII secolo: Nelle localitàtermali europee si diffonde la voga degli apparecchi per l’”idroterapia,”spesso dotati di un appositougello, come rimedio per un’ampia gamma di disturbi femminili.XVIII e XIXsecolo:L’espressione “attacco isterico” diventa popolare nelle cerchie mediche perclassificare un largo spettro difenomeni inspiegati, dall’epilessia alla depressione, dalla sindrome diTourette alla riottosità, daiproblemi coniugali all’infedeltà sessuale.Anni 1850: L’insignemedico francese Pierre Briquet annuncia i risultati del suo studio sull’isteriafemminile, causata a suo pareredalla frustrazione sessuale, e propone come cura un trattamento, a suoavviso puramente medico, chedefinisce “titillation du clitoris.”1859: Uno studiocondotto dai medici Britannici rivela che oltre il 40% della popolazionefemminilerisulta affetto da isteria.1866: Il medicoinglese Isaac Baker-Brown offre un’alternativa alla cura a base di massaggi perl’isteria femminile: laclitoridectomia . Verrà estromesso dall’albo della Società ostetrica londinesedopo aver praticato un numeroimprecisato di operazioni chirurgiche di questo tipo.1869: L’inventoreamericano George Taylor progetta una macchina per massaggi alimentata a vaporenota come “Il manipolatore”. Imedici che curano l’isteria la adottano prontamente, ma Taylorraccomanda la massima prudenzanell’utilizzo con le pazienti, al fine di evitare “eccessi”.1883: Il primovibratore elettrico è brevettato da Joseph Mortimer Granville, ma nonostantenascacome congegno per alleviare idolori muscolari, viene presto utilizzato come cura per l’isteria.1895: Sigmund Freud eil suo collega Joseph Breuer scrivono il loro saggio fondamentale sull’isteria,arrivando alla nuova conclusionesecondo cui si tratta di un disturbo psichico, più che fisico, derivato daesperienze sessuali traumatichevissute nella prima infanzia. Nasce l’era moderna della psicoanalisi.1899: Il “Vibratile”,un semplice vibratore da 5 dollari realizzato in filo di ferro vienepubblicizzato nelMcClure’sMagazine,un mensile popolare dell’Ottocento, come cura per nevralgie, cefalee e rughe.Primi delNovecento:dozzine di “apparecchi portatili per il rilassamento” vengono pubblicizzati invarie riviste femminili.1908: The LondonTimes pubblica un editoriale in cui si afferma che molte delle suffragetteche sibattono per il diritto di voto “soffronodi isteria”. L’idea si diffonde, e gli oppositori delle suffragettemettono in dubbio la salutementale delle attiviste femministe.1918: Il SearsRoebuck Catalog offre vibratori per massaggi, pubblicizzandoli come “moltoutili esoddisfacenti per l’uso domestico”.1952: L’Istitutopsichiatrico americano esclude finalmente l’isteria dall’elenco dei disturbimentali.Anni Settanta: Il vibratoreesce allo scoperto, celebrato dalle femministe come strumento diliberazione sessuale.2007: La CorteSuprema rifiuta di dibattere un caso in cui viene messa in discussione lacostituzionalitàdelle leggi che proibiscono l’usodi vibratori per fini sessuali in vigore in molti Stati; il vibratore restacosì ancora illegale in Alabama,Georgia, Indiana, Louisiana, Massachusetts, Mississippi, Texas eVirginia.

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