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I 4 pilastri dello scrittore

Da Marcofre

 

i 4 pilastri dello scrittore

Non desidero spiegarti come scrivere, anche per un motivo molto semplice: tutto quello che trovi in giro e che ti illustra come scrivere un romanzo, un racconto, spesso è inutile. Potrai cavare qualche cosa di buono da quelle lezioni che ti spiegano come NON scrivere un romanzo o un racconto. Tuttavia ho imparato che chi scrive deve avere dalla sua alcune idee che rappresentano i pilastri del suo mestieraccio. Sono i 4 pilastri dello scrittore.

Scrivi senza attenderti niente

La scrittura parte dalla testa. Da un modo di pensare, di vedere se stessi e il resto del mondo in una certa maniera. Prima accetti questa realtà, e fai tuo questo modo, meglio è per te. Tutto questo che cosa significa?

Non c’è nulla di male nel credere che la tua storia sarà una pietra miliare nella vita dei lettori. Poi ti renderai conto che sarà grasso che cola fare in modo che una frase diventi degna di essere ricordata. Non aspettarti niente, e scrivi. C’è un’infinita grazia anche nelle piccole frasi. C’è una grande misericordia che spinge un solo lettore a scriverti per dirti “Grazie”. Metti quel “Grazie” al sicuro, perché ci saranno ancora molti e lunghi inverni prima di vedere qualcosa che assomigli a una primavera. Se mai ci sarà, certo. Spesso si leggono interviste a autori famosi, che dichiarano proprio questo: loro scrivevano senza attendersi nulla. Dovevano farlo e basta. Qualche anno fa, pensavo che solo pochi “Eletti” dovessero scrivere, e gli altri, dei poveracci, dovessero togliersi di mezzo. Be’, sbagliavo.

Scrivere vuol dire leggere

Devi imparare a scrivere, e per riuscirci devi leggere una montagna di libri. Fine della discussione. Se non hai tempo per leggere è perché non ti sei nemmeno impegnato a cercarlo. Chi sei, dimmi, che non trovi il tempo di leggere? Obama? No, iniziare a elencare esempi di gente che con barzellette e annessi ha scalato le classifiche di vendita ed è diventata celebre, non è convincente.
Tutto quel poco che esiste al mondo di valore pretende un prezzo da pagare. Niente è gratis. Se non sei disposto a rinunciare, a scegliere, non sei nemmeno pronto a scrivere. Ripassa quando avrai compreso questa banale realtà.

Scrivere vuol dire scrivere

Un violinista che vuole suonare alla Scala di Milano deve per forza esercitarsi ogni giorno. Se passi le giornate a trovare scuse per rimandare l’appuntamento, vuol dire solo che non te ne importa un accidente. Non voglio affermare che scrivere sia una questione di vita o di morte (mi pare un po’ troppo retorico). Però è una faccenda seria, che comporta seccature, mal di stomaco, umore balordo, anche aggressivo…

L’arte è una faccenda seria, e che tu ci creda o no quando racconti storie devi avere come obiettivo questa strana “roba” che risponde appunto al nome di arte. Tradotto in italiano, “arte” vuol dire scrivere qualcosa che sia efficace e di valore: come diceva Flannery O’Connor, esatto.

Vuoi essere una moda o una leggenda?

Chi scrive deve anche decidere cosa vuole essere: una moda, o una leggenda? Io ho scelto la seconda, certo. E non mi interessa che gli altri a questo punto sghignazzino:


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