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I bambini ci guardano – Vittorio De Sica

Creato il 27 febbraio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

27 febbraio 2012 Lascia un commento

I bambini ci guardano
Un bambino nel centro esatto di un dramma familiare, problema di oggi quindi immaginiamo nel 1943, quando la madre ripetutamente lascia e torna sotto il tetto coniugale, indecisa tra affetti legittimi e passione per l’amante.
Sballottato emotivamente e fisicamente, un padre senza piu’ controllo del proprio destino che cerca invano aiuto dalla zia del piccolo prima, dalla nonna poi ma il disagio di tutti e’ forte e il ritorno della madre non e’ una soluzione.
Fondamentale film di De Sica, prova non prima ma sintomatica di una predisposizione al dramma sociale che caratterizzera’ il suo cinema per tutto il decennio successivo, sino a "Umberto D." e oltre.
Non voglio chiamarlo film neorealista perche’ e’ un termine che fa comodo cucire addosso a certo cinema e se l’impronta pare quella, il film resta del 1943 quindi ogni definizione e’ uno stropicciare la realta’ a proprio uso e consumo.
Se si devono appiccicare delle etichette trovo semmai vi siano sequenze di chiara derivazione espressionista, nell’intento riuscito di stigmatizzare il comportamento della madre e mettere in risalto lo smarrimento del bambino.
Primo film scritto ufficialmente con Cesare Zavattini, ufficiosamente fu "Teresa Venerdi’" di due anni prima, e’ nota la fama e il successo della coppia da Oscar, dei dissidi personali ed artistici eppure dell’energia creativa che seppe ridefinire il cinema italiano e darne corpo ben oltre i confini nazionali.
Ad ogni modo la mano del regista si vede, il tocco e’ sempre soave, si scende nell’abisso dell’animo umano eppure v’e’ quel tratto ironico che evita il capitombolo nella tragedia piu’ disperata.
Del resto la differenza e mi si conceda, la grandezza di De Sica rispetto alcuni registi suoi contemporanei, e’ nel mantenere alto lo spirito per quanto possibile, laddove altri cercano avidamente il baratro e sul baratro costruire cinicamente la propria fortuna.
Storia di sempre, una famiglia spezzata dall’egoismo di uno dei due genitori ma la differenza del tempo che fu, nasce nella dignita’ di indicare un colpevole, la madre, in modo netto, chiaro, inequivocabile.
Nessuna colpa scaricata sull’uno, sull’altro, sulla societa’, sulle crisi, sui tagli di budget o sul cambio di stagione e sara’ il bambino a sancire la condanna senza appello, bambino interpretato da Luciano De Ambrosis che diverra’ uno dei piu’ importanti doppiatori italiani e scelto da De Sica anche perche’ aveva perso la madre da poco e poteva vivere piu’ dall’interno il dramma del personaggio.
Da non dimenticare la figura bellissima di Emilio Cigoli il padre, interpretato con una forza e una dignita’ che fa dimenticare si tratti solo di finzione.
Film eccezionale e per questo ambito da coloro che vogliono catalogare ad oltranza quando molto piu’ semplicemente, si tratta di grande cinema e niente altro.

Scheda IMDB


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