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"I can fly" Paolo HERO Pirozzi

Da Motociclistidatavola
Sottotitolo....O PROBLEMA E' DI CHI O TENE.
Non è vero, questo libro non ha sottotitolo ma quella è la frase che più di una volta ritroviamo nel libro e che fotografa in 7 parole l'autore, il suo modo di essere e di prendere la vita.
Ma andiamo con ordine.
Ho letto questo libro in un fiato, bastano poche ore di lettura, poche sere sul divano o nel letto. Purtroppo, perché vorresti sentire altri racconti altri aneddoti.
La storia. Paolo è un motociclista, anzi un Ducatista, che da sempre percorre km e km (o fa dei voli, per dirla come dice lui) in sella alle moto di Borgo Panigale, sua grande passione. L'ultima sua impresa è stato un giro del mondo su una Multistrada. Alcuni numeri: 11 mesi di "volo", 100.000 km percorsi, 221 notti passate in tenda (questo è il numero che fotografa bene lo stile), 0 navigatori usati (qui si usa la cartina) e 10.000.000 di moscerini stampati sulla visiera, non ce ne vogliano gli animalisti.
Lo stile è molto lineare e semplice, diretto. Paolo non è un romanziere e racconta tutto in modo asciutto e diretto riuscendo a coinvolgerti. Passa da un'avventura a un'altra e pare di essere al pub con un amico che ti racconta al sua impresa, che si fa guidare dai ricordi e non da un calendario o da una mappa. Questo è un aspetto molto, molto bello del libro. Seguiamo i suoi ricordi, i suoi appunti non percorriamo solo un viaggio geografico.
Sin dai primi capitoli si capisce una cosa: al mondo ci sono tanti viaggiatori e avventurieri che scelgono la moto per mille ragioni (praticità, fascino, ecc) e poi c'è chi è motociclista e sceglie il viaggio e l'avventura. Paolo è uno di questi, leggendo il suo libro e ascoltando le sue avventure hai sempre in mente che stai seguendo un motociclista e non solo uno che gira in moto.
Alcuni esempi: uno dei primi capitoli è dedicato alle strade che più l'han fatto godere. Avete presente quando fra di noi diciamo robe tipo "ah, guarda, per me numero 1 la Calla, poi il Muraglione e la Raticosa o lo Spino"? Ecco, lui fa la stessa cosa ma su base mondiale. Ci porta su quelle curve che l'hanno emozionato e gli hanno "chiuso la vena" fino ad arrivare a decidere di scaricare la moto dai bagagli per ripercorrere la coda del drago più e più volte anche da "scarico".
Altro aspetto che rende unico il suo viaggiare è il rapporto con la moto. Paolo è un innamorato e un ambasciatore di Ducati. Come molti di noi è solito dare nomi alle sue moto. la Multistrada che lo accompagna in questa avventura si chiama Lidia e Lidia la chiamo lungo tutto il libro. Non fa mai riferimento a lei come "la moto" o "la mia moto" ma sempre e solo come Lidia. Fra l'altro il libro è sempre al plurale, il protagonista non è lui, non è lui a percorrere km, non è lui ad affrontare le dogane o altre difficoltà, sono LORO. E questo, se può far sorridere un non-motociclista, è invece una chicca per i veri appassionati. Il loro rapporto, il loro stare assieme è molto biker.
Come già detto la narrazione non segue il viaggio, si passa da un continente ad una nazione, da una disavventura ad un incontro. Sembra proprio che ad ogni sorsata di birra al nostro amico al pub venga in mente un altro aneddoto e inizi a raccontare.
Lungo il viaggio Paolo incontra tanti DOC (Ducati Owner Club) dove viene accolto sempre come un eroe e dove porta in giro il "verbo" ducatista.
Nonostante lui tratti tutto con estrema semplicità e linearità ci sono anche passaggi da brividi, chiatte abusive per passare laghi, aggressioni in tenda, momenti di crisi fisica, undici giorni con solo noci di cocco come sostentamento, tentativi di furto, "fughe" da controlli cinesi e imprevisti di ogni tipo e fattura. Insomma, anche se spesso lo racconta con naturalezza, ci sono avventure con le quali noi rincoglioniremmo amici e parenti per secoli. Nota volante, fra la'ltro non sono in tanti quelli che affrontano anche la Cina, visti i problemi e i limiti. Paolo e Lidia lo fanno, a modo loro, ma lo fanno.
I libri scritti da non scrittori e che raccontano parti della propria vita rivelano molto della persona. Leggendo e seguendo Paolo mi son fatto l'idea di una persona entusiasta, energica, genuina, trasparente e che sa tirare destri mica da ridere....Il suo o problema è di chi o tene è molto più che uno slogan, è uno stile di vita e dovremmo ricordarcene spesso.
Non voglio svelare di più per non togliervi la curiosità di leggerlo. Il libro merita. Rispetto ad altri libri ha il forte valore aggiunto della passione sfrenata per la moto. Se in questo non troviamo la forza d'animo e le infinite emozioni del libro di Miriam Orlandi (per citare un altro libro di viaggi che ci è piaciuto un sacco) troviamo però tantissimo l'essere motociclisti, Paolo probabilmente suda olio-motore e mangia pneumatici (di sicuro ha un cuore Desmo).

Cosa aggiungere, il libro è molto bello, si legge di fila. Ha solo due pecche, a mio modesto avviso. La prima forse sono le immagini, in fondo c'è una raccolta di immagini ma ci piacerebbe poter vedere di più e meglio, però capiamo che si facciano anche scelte legate ai costi, la seconda è che finisce presto...troppo presto.
Credo non sia stato semplice scegliere cosa condensare in 180 pagine degli 11 mesi passati in giro per il mondo e credo che molto altro ci sia da raccontare. Ne son così convinto che ho invitato Paolo a venire a raccontarci il suo libro e le sue avventure. Stay tunnel, presto seguiranno dettagli.

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