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I chiaroscuro dell'Eurofestival di Baku

Creato il 26 maggio 2012 da Kris @zinfok

Quella di stasera, sarà la grande finale della kermesse europea della canzone. Uno spettacolo veloce, senza troppi fronzoli che ha dato spazio solo alla musica. Per certi aspetti, il volto più trash della musica europea, per altri quello più innovativo, melodico o contaminato, cmq un pop sbaragliante che ti si ficca in testa senza lasciarti scampo. Che importa se non capisci la lingua, alla fine neanche l'inglese lo capiamo poi così bene, quindi inutile fare gli spocchiosi.
Eppure questa festival sembra un modo per tenere unita l'Europa (un po' allargata), per far sognare una convivenza civile a ritmo della musica. Ma sappiamo quanto l'ipocrisia faccia parte di questo mondo. A partire dal fatto che l'Azerbaijan non è a posto per quanto riguarda la libertà di stampa e di espressione (162mo posto su 179 presi in considerazione da Reporte senza frontiere), infatti prima dell'inizio della manifestazione canora, un'altra manifestazione ma di protesta è stata repressa dalla polizia con un sacco di arresti. In più sembra che il televoto sia guidato da logiche politiche e blocchi che sono il riflesso della quotidianità, rendendo il tutto un teatro dell'assurdo. Quello che dovrebbe unirci, ci divide ancora di più, ma in maniera celata.
Non c'è dubbio che per l'Azebaijan, questo festival sia stata l'occasione d'oro per investire nle paese, ammodernarlo e rendere la capitale ancora più all'avanguardia. Sono state fatte spese folli, più di tutti gli altri eurofestival precedenti: 75,5 milioni di dollari.
Ma al di là di proteste e manifestazioni, nella capitale c'è un'atmosfera di festa. Gli abitanti della città attendono con ansia il concerto. In un video diffuso da un sito locale, le persone non manifestano che entusiasmo. "Mi aspetto uno spettacolo fantastico e momenti indimenticabili", dichiara un ragazzo. Un altro afferma che questo sarà "il miglior spettacolo nella storia di Eurovision". Ma il glamour, il fascino dei tappeti fatti a mano, i suoni morbidi del mugham e la deliziosa cucina sono solo una facciata luccicante a coprire l'amara realtà di un Paese dove l'espressione “running [Da Osservatorio Balcani e Caucaso]
Di seguito vi metto le mie preferenze generali, anche chi di chi ormai è uscito dalla gara. Buon ascolto.
Kuula - Ott Lepland
Kaliopi - Crno i belo
Rona Nishliu - Suus
Joan Franka - You and me
Nina Zilli - L'amore è femmina
Pastora Soler - Quédate Conmigo

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