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I consigli degli psicologi su cosa fare con i bambini nelle zone dell'alluvione.

Da Farmacia Serra Genova
I consigli degli psicologi su cosa fare con i bambini nelle zone dell'alluvione.Non avremmo mai pensato e soprattutto voluto riutilizzare le informazioni ed indicazioni acquisite dagli esperti in occasione dell' alluvione di 3 anni fa invece ve li ripropoponiamo perché purtroppo l' impatto è pesante e l' alluvione si è anche manifestata tragicamente a Parma e Grosseto.
In questi giorni convulsi in cui le scuole sono state chiuse a causa della disgrazia che si è abbattuta sulla nostra città tutti i bambini sono stati esposti ad immagini e notizie che sicuramente lasceranno un ricordo indelebile nella loro memoria.
Ci siamo posti la domanda: cosa fare con i piccoli adesso ? Parlarne oppure no, cercare di cancellare l' impatto emotivo subito oppure tirare fuori le paure? Da profani avremmo detto chiudere e cercare di archiviare .
Invece abbiamo posto la domanda se ci fossero letture da consigliare a noi mamme per approfondire l' argomento a Gloria Bevilacqua simpaticissima mamma, e dinamica psicologa conosciuta  4 anni fa prima via internet e poi di persona al Momcamp che ha girato la domanda a colleghe che si occupano di bambini .
La prima risposta arrivata è di Raffaella Buzzi che si occupa specificatamente di Psicologia dell'emergenza e che ha seguito anche il post terremoto all'Aquila ."Non ci sono libri per bimbi specifici anche perchè ogni età ha il suo modo di reagire .Di solito funziona bene mettere a disposizione carta e matite e far disegnare quello che li ha maggiormente colpiti esponendo poi i disegni di tutti in modo che i bambini possano confrontare con le loro, le paure degli altri e magari scoprire che non sono i soli a viverle."
Rispetto a 3 anni fa in cui Guglielmo aveva tratto questo post, vivendo l' evento in prima persona con lo spirito di incoscenza tipico della sua età, Margherita  non voleva salire più in macchina Cecilia ed Ettore avevano seguito in maniera meno attenta gli eventi non manifestando nessuna preoccupazione.
Adesso abbiamo avuto gli "angeli del fango" a casa ognuno di loro ha a suo modo contribuito e toccato con mano il disastro.
Un grande plauso ora come allora va a Gloria Bevilacqua che ha mobilitato esperti nazionali per farci avere dei pareri professionali di grande valore .
Infatti per l' interessamento di Roberta Cacioppo, Consigliere dell'Ordine degli psicologi della Lombardia @terapeutamilano e  siamo riusciti ad avere un contibuto dalla Dott.ssa Isabel Fernadez
(specialista in disturbi post traumatici da stress e in EMDR, una tecnica molto efficace nella gestione degli shock ).
Ecco le linee guida proposte per la Liguria dalla Fernandez, una vera autorità in materia!
Tutti gli adulti dovrebbero nelle zone colpite dall'alluvione:
1.Dimostrare un atteggiamento di calma e controllo. I bambini risentono degli stati emotivi degli adulti che sono significativi per loro (genitori, insegnanti, ecc.), soprattutto nei momenti di grande paura, dolore o rabbia. E' importante evitare di apparire ansiosi o impauriti e se questo non è possibile allora ritornare in un secondo momento sull'argomento spiegando quello che si è provato ma rassicurando il bambino che questo stato d'animo è stato superato (almeno in parte) e che l'adulto ora si sente meglio e più tranquillo.
2.Fare sapere ai bambini che sentirsi sconvolti, avere paura o essere preoccupati è normale. Spiegare che tutti i sentimenti vanno bene quando si verifica un incidente. Lasciare parlare i bambini dei loro sentimenti e aiutarli a metterli in prospettiva. Anche la rabbia va bene, ma i bambini possono aver bisogno dell’aiuto e della pazienza degli adulti che li aiutino a esprimere questi sentimenti appropriatamente.
3.Rassicurare i bambini che sono al sicuro e che anche gli altri adulti importanti nella loro vita lo sono. Avere in mente le informazioni che si devono dare ai bambini a scuola o a casa, attenendosi alla realtà e alla verità dei fatti.
4.Ricordare loro che ci sono persone fidate che si stanno occupando di risolvere le conseguenze dell’evento e stanno lavorando per assicurare che non si verifichino ulteriori problemi di questo genere.
5.Osservare lo stato emozionale dei bambini. A seconda della loro età, è possibile che i bambini non esprimano verbalmente le loro preoccupazioni. Cambiamenti nel comportamento, nell’appetito, e nei modelli di addormentamento possono anche indicare un livello di dolore, ansia, o disagio del bambino. I bambini esprimeranno le loro emozioni in modo differente. Non c’è un modo giusto o sbagliato di sentire o esprimere il dolore o la preoccupazione.
6.Dire ai bambini la verità. Non cercare di far finta che l’evento catastrofico non sia accaduto, né banalizzarlo. I bambini sono osservatori attenti e quindi essi si preoccuperanno di più se percepiscono incongruenze in quanto viene loro detto.
7.Attenersi ai fatti. Non alleggerire né fare congetture su ciò che è accaduto e su ciò che sarebbe potuto accadere. Non dilungarsi sulla dimensione o sulla portata dell’incidente, in particolare con i bambini piccoli.
8.Fare in modo che le spiegazioni siano evolutivamente appropriate: I bambini delle prime classi elementari, che dovessero chiederle, hanno bisogno di un riassunto e informazioni semplici che dovrebbero essere bilanciate con le rassicurazioni sui cambiamenti che la struttura della loro vita giornaliera potrebbe avere. I bambini più grandi potrebbero aver bisogno di parlarne più approfonditamente. Tutti hanno, comunque, bisogno di aiuto nel separare la realtà dalla fantasia, perciò hanno bisogno di essere incoraggiati a verbalizzare i loro pensieri e sentimenti.
L'ordine degli psicologi di Genova ha attivato un servizio di supporto ecco i dettagli.

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