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I danni della gelosia (profezia autoavverante)

Da Andreaben
Dopo 12 anni insieme sono diventata gelosa in maniera ossessiva, tanto da arrivare a voler controllare ogni suo singolo movimento, a chiedergli dove fosse e con chi in qualsiasi momento. La causa scatenante è stata l'amicizia con una collega, che piano piano si è rafforzata e con la quale lui ora ha un bellissimo rapporto, fatto di birrette e di uscite. SOlo che la mia ossessività mi ha portato a comportamenti orribili, a reagire male per qualsiasi cosa, a trattarlo malissimo... Ora lui mi ha chiesto una pausa da tutto questo veleno, ha detto che tra noi non è finita ma ha solo bisogno di respirare un attimo. In realtà non so nemmeno io cosa chiedere, forse solo un consiglio... ho deciso di prendere questo tempo per leggere Riconquistalo, ma ho le idee molto confuse in merito a tutta la situazione, l'unica cosa che so è che mi sono comportata male, e vorrei rimediare, ma le mie scuse non valgono più niente ormai...
Pixie
Cara Pixie,
la tua storia è un ottimo esempio di come il nostro comportamento possa far precipitare le cose.
Palesando al partner la nostra insicurezza è come se gli dicessimo "sono debole e dipendente e da te": il nostro valore percepito va a picco e di conseguenza l'altra persona si sente autorizzata a mancarci di rispetto, fino a metterci in stand-by, come ha fatto il tuo amico, consapevole che tanto tu sarai lì ad aspettarlo. Come in una profezia auto-avverante, lo scenario che più temevamo finisce per realizzarsi, e sono state proprio le nostre paure a renderlo possibile.


Per questo, ai primi segni di crisi bisognerebbe sempre reagire in maniera opposta a quanto ci suggerisce l'istinto: mollare la presa, anziché rinsaldarla, concedere spazi aggiuntivi di libertà, invece di stringere la morsa del controllo. Sei ancora in tempo per farlo, Pixie. Concedigli la sua pausa, resisti alla tentazione di farti trovare di fronte alla porta non appena lui metterà fuori il naso. Offrigli un assaggio di cosa significherebbe perderti per sempre.
Un caro saluto,
Andrea

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