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I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta - Speciale

Creato il 19 gennaio 2016 da Intrattenimento

Quando la sala giochi era una fede

Gli anni novanta hanno rappresentato probabilmente la massima espressione e anche il decadimento dei cabinati a gettoni, detti anche arcade. Si è trattato dell'apoteosi pop, non solo attraverso il passaggio del cabinato dal bar alla sala giochi, ma anche per la nascita di movimenti, scuole di pensiero e giornate intere consumate lontani dalla luce, esclusa quella emanata dai monitor. Senza ombra di dubbio abbiamo assistito al trionfo di SEGA, dei racing, dei picchiaduro e in generale di grandi capolavori che hanno fatto epoca e influenzano ancora il presente. Di seguito trovate le nostre dieci scelte tra i migliori esponenti di quel magico decennio.

twittalo! Scopriamo i dieci titoli Arcade che ci hanno fatto sognare negli anni '90

Aliens (1990)

Uno dei grandi protagonisti delle sale giochi nei primi anni '90 e in generale uno dei migliori tie-in della storia dei cabinati, Aliens fu il frutto di una Konami in stato di grazia, reduce da successi come Teenage Mutant Ninja Turtles ed estremamente ispirata con le licenze. In questo caso si parlava della trasposizione dell'omonimo film di James Cameron del 1986. Gli agganci con la pellicola, palesati anche da fotogrammi tratti direttamente dal film nell'introduzione, aggiungevano fascino al tutto, ma in realtà il titolo della casa giapponese si basava solo in parte sulla storia. Il primo boss, per dire, era una creatura liberamente ispirata all'universo di H.R. Giger ma comunque mai vista nei film, e la stessa cosa valeva per molti altri nemici, situazioni e scenari. L'idea era quella di uno sparatutto a scorrimento laterale con grande enfasi sul ricco armamentario, anche questo in parte recuperato dal film: mitragliatori esagerati, fucili al plasma e lanciafiamme offrivano un potere offensivo elevato, un elemento che permetteva a Konami di aumentare i nemici a schermo, allestendo così situazioni veramente spettacolari. Aliens è ancora in grado di dare soddisfazioni sotto emulazione: se non l'avete mai provato prima è arrivato il momento di togliersi lo sfizio.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Sunset Riders (1991)

Se non giocavate ad Aliens forse eravate impegnati con Sunset Riders, la massima espressione del western in sala giochi ed ennesima prova del livello di forma in cui si trovava Konami in quegli anni. Un'introduzione epocale che è passata alla storia, realizzata come un cartone animato, lasciava spazio a una formula molto variegata, legata dal filo conduttore dello sparatutto a scorrimento. In questo caso però l'azione non contemplava solo l'asse orizzontale, essendo i protagonisti in grado di sparare anche in diagonale, ma la varietà dei livelli era soverchiante: da frenetiche sparatorie a cavallo a pericolose arrampicate su treni merci in corsa, c'era veramente di tutto. La ciliegina sulla torta era rappresentata dalla presenza di quattro personaggi diversi, tutti dotati di armi peculiari; era anche possibile giocare in quattro contemporaneamente, un classico dei cabinati Konami di quell'epoca, aumentando quindi il divertimento. Assolutamente splendida infine la realizzazione tecnica, con livelli ricchi di colori e una caratterizzazione cartoon irresistibile. Sunset Riders è semplicemente un classico.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Mortal Kombat II (1993)

Se oggi giochiamo a Mortal Kombat X probabilmente lo dobbiamo anche al successo del secondo capitolo di questa famosa saga, uscito nel lontano 1993, che ha definito l'identità della serie. A un solo anno di distanza dal primo Mortal Kombat, Midway Games sfornò un sequel sensazionale, un picchiaduro a incontri che migliorava praticamente tutto del predecessore e portava a nuovi livelli la tecnica del motion capture utilizzata per realizzare i personaggi. Tutta la produzione era avvolta da un alone malsano, quasi horror, e una violenza semplicemente inusitata che si esprimeva nelle truculente Fatality, poi diventate uno standard del franchise. Mortal Kombat II diventò anche celebre per gli scenari che offrivano foreste stregate, ponti sospesi e chi più ne ha ne metta. La storia inoltre si faceva sempre più intricata, dipingendo personaggi mossi da motivazioni personali, coinvolgendo quindi anche le bizzarre e mostruose creature dell'Outworld.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Daytona USA (1993)

Daytona USA fu semplicemente la rivoluzione tecnica dei titoli di corse in sala giochi, e non solo. Avvalendosi della scheda Sega Model 2, AMD 2 consegnò un cabinato alla storia a partire dall'incredibile tema musicale introduttivo, realizzato campionando voci e strumenti reali. In pochi ignorano la mitica canzone "Sky High", emblema del cielo azzurro SEGA, che accompagnava il terzo e più intricato circuito, probabilmente uno dei più belli di sempre nella storia dei racing in tre dimensioni. Daytona USA era puro spettacolo visivo e un grande mattatore in qualsiasi sala giochi, anche grazie alla fluidità saldamente ancorata a sessanta fotogrammi al secondo e i monitor in alta risoluzione utilizzati nei cabinati. Fu anche uno dei primi titoli a utilizzare il filtering sulle texture, staccandosi quindi notevolmente dal precedente Virtua Racing. SEGA negli anni novanta era semplicemente inarrestabile.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

NBA Jam (1993)

La serie di NBA Jam è quasi arrivata fino ai giorni nostri, ma niente è mai riuscito a replicare il capostipite uscito nel 1993, che rappresentò un vero colpo di genio da parte di Midway. L'idea di ridurre la pallacanestro a un match due contro due, ispirandosi allo street basket e cancellando ogni traccia di regola per favorire la spettacolarità più estrema, trovò il consenso di tutta la tribù da sala giochi. I giocatori erano in grado di scatenarsi in acrobazie e schiacciate estranee alle leggi di gravità, i falli erano una leggenda urbana e gli spintoni in campo una religione. Stupenda poi la realizzazione grafica, un piccolo gioiello in bitmap caratterizzato da atleti giganteschi e splendidamente animati. La presenza del multiplayer fino a quattro giocatori contemporaneamente era l'arma finale per ripulire tutti i gettoni nelle tasche. Se non giocavate a NBA Jam negli anni novanta, forse non eravate in una sala giochi.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Killer Instinct (1994)

Oggi giochiamo al remake su Xbox One e ci divertiamo a rivivere l'originale tramite emulazione, ma provate a tornare indietro di ventidue anni e immaginare le emozioni di un ragazzo di fronte al gigantesco cabinato di Killer Instinct, un bizzarro picchiaduro dotato di un aspetto grafico semplicemente rivoluzionario. Solo molto tempo dopo fu svelato il suo funzionamento, garantito da un utilizzo combinato di hardware e tecnologia laser disc, ma ai tempi l'unica cosa certa erano le mascelle che precipitavano a terra. Come se non bastasse, l'introduzione affermava che quanto visto non era altro che un porting di un gioco per il famigerato "Ultra 64", un'incredibile console Nintendo che sarebbe uscita un anno dopo. In realtà ne sarebbero poi passati due e la console si sarebbe chiamata Nintendo 64, ma qui stiamo parlando di emozioni che resero quel 1994 indimenticabile. Il titolo era devastante sotto tutti i punti di vista, un attacco deliberato ai sensi che vedeva l'apice nelle provocatorie, esagerate e interminabili combo. Semplicemente epocale.

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Alien vs Predator (1994)

Sembra incredibile ma Capcom riuscì a sublimare tutta la sua esperienza acquisita nei picchiaduro a scorrimento nel tie-in di uno spin-off tutt'altro che memorabile. Ma nelle mani della casa giapponese tutto diventava magia, e in questo caso il risultato era un prodotto a suo modo anche rivoluzionario. Proponendo un'alleanza tra umani e Predator nella sanguinaria lotta contro gli xenomorfi, Alien vs. Predator offriva un'esperienza co-op fino a tre giocatori semplicemente memorabile. La svolta arrivava con l'utilizzo dei Predator stessi, presenti in diverse classi e dotati di una potenza offensiva devastante.. Nel pieno rispetto delle controparti filmiche, erano dotati di speciali cannoncini posti sulle spalle in grado di colpire a distanza e di aggiungere quindi sfumature sparatutto che sconvolgevano la formula del picchiaduro classico. I cannoni si surriscaldavano però facilmente, costringendo a un tempo di attesa che doveva essere gestito strategicamente. La fantastica realizzazione grafica e la presenza di livelli ricchi di situazioni variegate facevano il resto. Ancora oggi uno dei migliori picchiaduro a scorrimento prodotti da Capcom.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Virtua Fighter 2 (1994)

SEGA continuava a lasciare il segno negli anni '90 ed è impossibile omettere il classico di Yu Suzuki e AM2. Anche in questo caso veniva tirata in ballo la scheda Model 2 per disegnare il sogno e portare ai giocatori un aspetto tecnico ai tempi impensabile. Lo stacco col precedente Virtua Fighter era segnato anche solo dalla fluidità, raddoppiata grazie ai sessanta fotogrammi al secondo; il motion capture e le texture definite facevano il resto. Virtua Fighter 2 fu un grande successo in Giappone nel 1994 e fu seguito dalla versione 2.1, un'edizione rivista che offriva la possibilità di controllare Dural, oltre che la presenza di diverse migliorie grafiche ed aggiustamenti al gameplay. Semplicemente un classico.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

The King of Fighters '96 (1996)

SNK raggiunse la vetta con la terza iterazione della sua serie crossover, dove icone tratte da diversi franchise della casa giapponese si incontravano in un misterioso torneo per darsele di santa ragione. Sono seguiti molti altri capitoli ma nessuno ebbe l'impatto del cabinato del 1996 e della conversione perfetta per Neo Geo. Per molti King of Fighters '96 rimane ancora oggi una delle migliori incarnazioni della serie, se non la migliore, avendo come protagonisti personaggi poi diventati presenze più o meno fisse della saga, come Leona Heidern. Memorabili gli scenari, che annoveravano, tra i tanti, spettacolari scontri nelle sopraelevate di Tokyo. Sullo stesso livello le musiche. Il gioco seguiva la classica formula del tre contro tre a eliminazione diretta, con una profondità tecnica che ha trovato ben pochi eguali nel mercato. Anzi, uno c'è ma lo scoprirete solo alla fine di questo speciale.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta

Street Fighter II (1991 - 2003)

Gli anni novanta in un certo senso iniziavano e finivano con Street Fighter II. Non importa cosa potesse uscire dopo, il picchiaduro a incontri Capcom rappresentava un'esperienza dalla quale era impossibile tornare indietro. Niente sarebbe mai stato più come prima e riteniamo giusto premiarlo come emblema di questo indimenticabile periodo. Grandissimo catalizzatore di attenzione in qualsiasi bar o sala giochi, il titolo migliorava drasticamente il predecessore, introducendo una vasta rosa di personaggi giocabili e splendidamente caratterizzati. Ha generato icone del calibro di Ryu e Ken, Chun Li, Guile e Mr. Bison/Vega. Una giocabilità complessa e profonda che ha portato il genere a nuovi quanto impensabili livelli, e una realizzazione tecnica che faceva tesoro dell'esperienza maturata da Capcom nella realizzazione di uno stile da fumetto, con influenze occidentali. La storia degli Arcade degli anni '90 e non solo, visto che è riuscito a vivere il nuovo secolo con il rilascio limitato di Hyper Street Fighter II nel 2003, uscito prima su PlayStation 2 e poi in qualche sala giochi del Sol Levante.

I dieci migliori titoli arcade degli anni novanta


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