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I fantasmi della dittatura argentina sulla neo-regina d’Olanda

Creato il 04 febbraio 2013 da Eldorado

È argentina la nuova regina d’Olanda. Si chiama Máxima Zorreguieta Cerruti, ha 41 anni, una buona parte di sangue italiano ed è la moglie di Willem Alexander che dalla scorsa settimana è diventato il reggente della corona dei Paesi Bassi. Gli argentini, insomma, dopo duecento anni di storia repubblicana, si trovano con una regina. Pochi la conoscono, complice una vita trascorsa quasi interamente negli Stati Unti ed in Europa, ma quei pochi che hanno la memoria lunga sanno perfettamente chi era suo padre. Jorge Zorreguieta Stefanini, che oggi è un attempato signore di 85 anni, è stato uno dei ministri della dittatura ed uno degli uomini di fiducia del dittatore Videla. Legato al gruppo conservatore della Socieda Rural Argentina, che riuniva i grandi proprietari terrieri, Zorreguieta venne chiamato a dirigere il ministero dell’Agricoltura dal 1979 al 1981 (dopo esserne stato sottosegretario sin dai giorni del golpe), incarico che lasciò per ricoprire l’ambito posto di presidente del Centro Azucarero Argentino. La caduta della dittatura non lo travolse e Zorreguieta continuò a ricoprire incarichi di prestigio nell’ambito della potente lobby alimentare argentina.
Agli olandesi il passato di Zorreguieta complice della dittatura non è mai andato giù. Lo stesso Parlamento, pur riconoscendo il matrimonio di Máxima con il principe Willem Alexander come lecito (l’approvazione parlamentare è requisito obbligatorio) aveva posto il veto alla presenza di Zorreguieta alla cerimonia di nozze tenutasi nel 2002. Un vizio di famiglia, quello degli Orange, visto che anche la mamma di Willem Alexander, la regina Beatrice, in fondo si sposò con Claus Von Amsberg, che da ragazzo era stato membro della Gioventù hitleriana, e quindi più cresciutello, soldato della Wehrmacht impegnato sul fronte italiano.
Per il Parlamento olandese Zorreguieta continua ad essere un paria. Anche se civile in un governo golpista formato in preponderanza da militari, è stato considerato lo stesso complice dei misfatti compiuti dalla dittatura. Anzi, il ministero pubblico olandese lo ha denunciato per la sparizione di un medico, Samuel Slutzky, rapito nel giugno 1977 e mai più ritrovato. Zorreguieta, insomma, non era proprio un tecnico in un governo di militari. Più volte coinvolto nelle sobillazioni contro il governo di Isabel Perón, ¨Coqui¨, così viene chiamato dagli amici, era capace di mobilitare nelle campagne centinaia di uomini pronti a tutto e schierati con il regime. Fu così nel febbraio 1976, quando proprio i sindacati contadini della destra a lui affini scesero in sciopero determinando il conto alla rovescia per il golpe della dittatura. ¨Il settore agricolo sarà sempre pronto a rispondere alla chiamata di Videla¨ era solito ripetere quando le acque si agitavano.
Ora, risponde alle accuse dicendo di essere stato all’oscuro delle atrocità commesse dai suoi amici militari. Ai giornali olandesi non è scappato questo dettaglio. La giustificazione di Zorreguieta è infatti la stessa che diedero i nazisti che furono chiamati a rispondere dei loro crimini a Norimberga.


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