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I figli come piaga sociale (per chi non ne ha)

Creato il 23 ottobre 2014 da Obbrobbrio @obbrobbrio
I figli come piaga sociale (per chi non ne ha)
Lo ammetto: i bambini non mi piacciono, sebbene non entrerei mai in un asilo nido armato di lanciafiamme. Piuttosto, prenderei a randellate quella gente che, pur di potersi vantare di aver messo al mondo l'ennesimo Pinco Pallino, non si cura degli effetti devastanti del proprio egoismo sul prossimo.
Tempo fa, ho pubblicato un post intitolato "Dieci validi motivi per non fare figli". Mi rendo conto che in un paese ipocrita e democristiano come questo, toccare la presunta sacralità della famiglia intesa come tizio, tizia e derivati possa sollevare delle polemiche. Ma chi se ne frega? La mia famiglia è composta dal sottoscritto, la sua compagna e tre gatti. Non sono sposato, non voglio figli e sono certo che mai ne vorrò. Assisto impotente ai salassi che lo Stato opera sulla mia busta paga da cittadino celibe e senza figli a carico, leggo di una cintura nera di populismo che fa notare a Renzi che anziché donare ottanta euro alle neomamme dovrebbe costruire degli asili nido e quelle poche volte in cui sono costretto a recarmi in un centro commerciale devo gironzolare per un quarto d'ora nel parcheggio in quanto ai posti riservati ai disabili si sono aggiunti quelli per future mamme. Non posso fumare una sigaretta leggendo un libro sulla panchina di un parco, perché è vietato in quanto ci sono i bambini. Ma quando i figli dei vicini rompono i coglioni strillando a qualsiasi ora, di fatto non mi tutela nessuno.Sulla terra siamo quasi in sette miliardi e mezzo. Abbiamo devastato un pianeta meraviglioso, stiamo distruggendo la biodiversità, ci facciamo la guerra perché le risorse iniziano a scarseggiare e noi siamo troppi, avidi e stronzi.
Riconosco che la burocrazia in Italia renda tutto complicato ed esoso, ma non capisco perché se si amano i bambini non si cerca prima un'adozione. Una spiegazione, in realtà, ci sarebbe: egoismo. Come se mettere al mondo un figlio fosse sinonimo di realizzazione, anziché la potenziale giustificazione per tutto ciò che un genitore non riuscirà a concludere durante la propria esistenza.
Dicono tutti così, ma un giorno cambierai idea...
Quante volte le persone che manifestano la volontà di non procreare si sentono ripetere questa frase? Quante volte vengono messe quasi nella situazione di doversi giustificare? Come se l'inseminazione fosse un obbligo, come se da ciò dipendesse la realizzazione di un essere umano.
Beato te, che te la puoi ancora spassare!

Questa è un'altra puttanata tipica, detta in genere dal genitore all'amico ancora a piede libero. Anche in questo caso il matrimonio e i figli - scelte che dovrebbero essere consapevoli - vengono vissute alla stregua di un cancro allo stadio terminale.
I figli come piaga sociale (per chi non ne ha)
Non voglio dire che la gente che fa figli sia stupida, e tantomeno sminuire le opinioni di chi sostiene che "i figli siano la cosa più bella", che "ti cambiano la vita" e altra roba simile. Dico soltanto che mi accontenterei se tale bellezza e tale cambiamento di vita ricadessero esclusivamente su chi se li è andati a cercare. E invece basta un solo neonato per rompere i coglioni a tutto il vicinato.
Quali sono le ragioni che spingono a mettere al mondo un essere umano (contro la volontà di quest'ultimo)?
  • incidente - sebbene oggi si sia molto più informati sull'importanza della contraccezione, è indubbio che qualcosa possa andar storto. E in quei casi c'è chi ritiene di doversi assumere le proprie responsabilità anche quando è da irresponsabili;
  • vita piatta - un buon modo per sfuggire al proprio vuoto esistenziale, che tende a farsi vivo proprio quando le cose son stabili e tranquille, è imputtanarsi la vita con impegni di ogni tipo. Uno di questi è costituito dalla prole;
  • credulità - ebbene sì: nel 2014 esiste ancora gente che ritiene il riprodursi una sorta di comandamento religioso;
  • mettere il guinzaglio al partner - specie se benestante;
  • avere una scusa pronta per giustificare i propri fallimenti - e declinare l'aperitivo al bar con gli amici;
  • accettazione sociale - un po' ovunque, ma accade con più frequenza nei paesotti;
  • timore di restare soli durante la vecchiaia - cosa che, probabilmente, accadrebbe comunque.
Dove voglio arrivare con questo post? Sostenere la causa dell'estinzione umana? Sputare fango sulle sgravatrici seriali? Niente di tutto questo.
Alla gente comune sembra tutto normale. Normale che nel 2050 saremo più di dieci miliardi, normale che si continuerà a sottrarre spazio a tutti gli altri esseri viventi, impallinando lupi e orsi per timore di un'aggressione alle terga di qualche turista, ricoprendo di cemento ettari su ettari di verde per costruire altre strade e altri centri residenziali o commerciali, stremando ulteriormente un pianeta che non ce la fa più, aumentando gli allevamenti intensivi di animali-prodotto.
Madre Natura ce la sta mettendo tutta per farci capire che siamo delle teste di cazzo infestanti, ma ormai siamo una specie autoimmune, il cui prossimo obiettivo sarà l'immortalità.
Non mi piacciono i bambini, dicevo. E bambino lo son stato anch'io. Ce l'ho con gli idioti. E un idiota a cui viene data la possibilità di plasmare altri idioti a sua immagine e somiglianza è un idiota molto più pericoloso di un idiota comune. 
Vorrei concludere questa serie di voli pindarici con un messaggio di solidarietà verso tutte quelle persone che almeno una volta si son sentite giudicate per il semplice fatto di non aver messo al mondo figli. Forse non vi piacciono i bambini, forse avete fatto considerazioni più profonde, forse, più semplicemente, non volete rotture di coglioni. A prescindere dalle motivazioni che vi hanno portati a questa scelta, vorrei essere il primo a farvi gli auguri. Perché i figli, si sa, sono una cosa meravigliosa, ma non avere tra i piedi né i propri né quelli altrui è una figata pazzesca.
PS: le vignette presenti in questo post le ho scroccate da questa pagina: http://goo.gl/a3y6 fateci un salto, ce ne sono alcune davvero molto divertenti.

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