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I Giganti di Mont‘e Prama continuano il loro lungo viaggio

Creato il 31 dicembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

I Giganti di Mont‘e Prama continuano il loro lungo viaggioTempo addietro, a Sassari, in occasione del termine del restauro dei Giganti di Mont’e Prama e’ stato firmato il protocollo d’intesa per la definizione dei programmi di valorizzazione del complesso scultoreo. Sulla destinazione di questi testimoni della storia isolana, nonostante alcune polemiche, si sa che sarà creato “Sistema Museale di Mont’e Prama” e che parte delle statue saranno inviate al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, alcune torneranno in quella che era la loro sede naturale, Cabras, in locali ancora in via di allestimento, ed infine una parte rimarrà nei saloni del Centro Restauro di Li Punti a Sassari. Nei particolari:
Il “Sistema Museale di Mont’e Prama” sarà articolato in sezioni:
a)Mont’e Prama: archeologia e storia dell’arte tra la Sardegna e il Mediterraneo. Offrirà la lettura delle statue di Mont’e Prama all’interno del disegno complessivo dell’archeologia sarda e mediterranea. Localizzazione: Cagliari, Museo Archeologico Nazionale.
b) Mont’e Prama e l’archeologia del Sinis. Offrirà la possibilità di raccontare il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di rinvenimento, all’interno di un percorso che attraversa tutta l’archeologia del Sinis. Localizzazione: Cabras, Museo Civico e area archeologica di Mont’e Prama.
c) Polo documentale del restauro di Mont’e Prama. Garantirà l’accesso a tutta la documentazione del restauro che ha restituito una nuova eccezionale possibilità di lettura e conoscenza l’intero complesso. Localizzazione: Sassari, Centro di Restauro di Li Punti.

Ricordiamo che gli oltre 5000 reperti dei Giganti di Mont‘e Prama furono rinvenute nel Sinis, in territorio di Cabras nel 1974, presso quella che poi si rivelerà una necropoli formata da 33 tombe a pozzetto irregolare e prive I Giganti di Mont‘e Prama continuano il loro lungo viaggiodi corredo funerario eccetto che per uno scarabeo

L’altezza delle statue non è mai inferiore ai 2 metri e talvolta giunge ai 2,50 metri. Sono state scolpite su pietra di arenaria. Raffigurano pugili, arcieri e guerrieri, tutti in posizione eretta. È difficile trovare confronti in ambito mediterraneo e nel complesso sono statue fortemente stilizzate e geometriche improntate a quello che gli studiosi definiscono lo stile dedalico, che le rende un modello unico nel panorama mediterraneo e mondiale. Gli occhi incavati, sono resi con un doppio cerchio concentrico. Il volto delle statue segue lo schema della bronzistica sarda, con un’arcata sopracciliare e il naso  marcatamente definiti. La bocca infine, è resa con un breve tratto inciso.

Dunque un glorioso pezzo della nostra archeologia,  non fuori da annose polemiche. Una delle tante è la possibilità di esposizione dei Giganti di Mont’e Prama in Corea per l’Expo del 2012 e in Inghilterra per le prossime Olimpiadi. Questa ipotesi è stata immediatamente contrastata dall’opinione dell’archeologo Giovanni Lilliu,  uno dei massimi conoscitori della Civiltà Nuragica, che considera il trasporto dei Giganti molto rischioso.


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