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I giovani e il lavoro, la disoccupazione è colpa della politica e della crisi economica o anche della rinuncia di molti a cercare una occupazione?

Creato il 05 giugno 2011 da Lupoantonio

I giovani e il lavoro, la disoccupazione è colpa della politica e della crisi economica o anche della rinuncia di molti a cercare una occupazione?Negli ultimi tempi frasi come “c’è la crisi” o “il lavoro scarseggia” sono diventate sempre più frequenti e soprattutto sono le risposte tipiche di datori di lavoro nei confronti di giovani  in cerca di una occupazione.
Il problema del lavoro dei giovani è un dato di fatto, una piaga nazionale. I contratti a termine di apprendistato e a progetto sono provvisori e privi di garanzie per il futuro. Quali sono i motivi di questa situazione di precarietà? E’ colpa della politica? Dei governi che “rubano” il futuro ai giovani con leggi dissennate in nome del libero mercato? E’ colpa della crisi economica?

Sono entrambe cause influenti, non c’è dubbio: da un lato la sciagurata politica dei governi che sprecano i soldi pubblici senza curarsi di come

vengono spesi, causando il peggioramento nel campo dell’istruzione (soprattutto le Università italiane sono la maggiore fonte di sprechi e di dispersione di energie), dall’altro la crisi economica che, presente o superata che sia, continua a ridurre sempre più le possibilità di lavoro (sempre minore è il numero delle imprese e delle attività nascenti mentre aumenta quello delle aziende che falliscono o che si trasferiscono altrove soprattutto per motivi fiscali).

Ma non sono solo queste le cause della disoccupazione giovanile. Esiste anche un altro motivo, che sfugge ai più. Sono infatti in aumento (le percentuali oscillano attorno al 30%) i giovani che non cercano lavoro. Infatti, se da un lato molti “investono” anni nello studio e nella formazione, è preoccupantemente vero anche che aumentano sempre più i giovani che non fanno nessuna delle due cose.
Si chiamano neet e sono quasi due milioni i giovani che non lavorano né studiano (dall’inglese not in education, employment or training, cioè ”non studia, non lavora né si aggiorna”) e che sono quindi letteralmente “a spasso”. Grande colpevole è soprattutto la rinuncia dei giovani che si adagiano, vivono alla giornata e, spesso e volentieri, preferiscono dedicarsi alla movida notturna (con i soldi di mamma e papà).

Tirando le somme, quindi, è bene chiarire che le colpe di questa situazione sono da attribuire ad entrambe le parti, e cioè, da un lato alla politica che non riesce a prendere le misure necessarie per risolvere il problema ed alla crisi economica che ci affligge ormai da qualche anno, dall’altro è anche vero che i giovani non tirano fuori le unghie per affrontare e superare gli ostacoli. Non cercano cioè di adoperarsi per costruire le basi per il loro futuro ma, al contrario, lasciano che sia la vita a plasmare il futuro per loro. Dovrebbero invece capire che la vita finisce nel momento in cui si smette di lottare.

Written by Rossella Vicidomini



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