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I’m the passenger and I ride and I ride

Creato il 29 ottobre 2012 da Sarettajan @girotrottolando

Il primo post su Madrid (Non l’avete ancora letto?? Come?! Quello dal titolo ispirato ai Ricchi e Poveri! Fate clik qui!) aveva piuttosto l’aspetto di un post sbronza in cui la conclusione trionfante era Goditi Ogni Momento!!! un urlo vitale come il Cin Cin prima dell’ultimo chupito di tequila sale e limone lanciato da una barcollante trottola dal movimento incerto e ballonzolante…
Cadrà o continuerà a girare???
Mentre per il mistero della trottola di Inception non c’è soluzione, per il mio si.
Non sono caduta.
Continuo a trottolare, seppur tuttavia sotto effetto allucinogino, acciuffando al volo scene vissute da poco, trascinandole con me e spiaccicandole su fogli word.
Quindi ho il vago sospetto che anche questo secondo post madrileño sarà un tantino alticcio, privo di quel senso logico di cui fanno incetta i normali post di normali blog di viaggi.
D’altronde me l’ha detto anche l’indovina. Sono dotata di una buona dose di nonsense. Quel particolare tipo di nonsenso caratterizzato da un eccesso di significati non dall’assenza degli stessi.
Non so se fosse più indovina o più letterata quella tale Marcela.
Insomma figliola il tuo problema è che dai un senso a tutto, pero todo todo todo!
“Si, es verdad soy así”. Qualsiasi respiro, qualsiasi volo di foglia, qualsiasi sillaba risonante da lontano assumono per me un senso tanto forte da lasciarmi condurre verso altre direzioni, verso qualcosa che, semplicemente per il fatto di essere sconosciuta, suscita in me un ligio senso del dovere, quello dell’esplorazione. Come quando da piccola cercavo l’inizio dell l’arcobaleno o tentavo di fracassare l’ultima piccola Matrioska convinta irrimediabilmente che ce ne fossero altre infinite; o quando inseguivo le bolle di sapone arrabbiandomi con gli altri bimbi che le scoppiavano! “Ma non capite??? Se le seguiremo troveremo il mondo di sapone!!

I’m the passenger and I ride and I ride

Alla ricerca del mondo di sapone. Plaza Mayor, Madrid, Ottobre 2012

Insomma doveva e deve esserci un indizio, un qualche sassolino sparso sul cammino, una nuova spinta da cui partire e una nuova fine della quale non accontentarsi. C’è un tesoro in ogni dove. Lo dicevano anche Calvin & Hobbes, vi ricordate il fumetto? Io anche volendo non potrei, lo incontro ovunque.

I’m the passenger and I ride and I ride

There's Treasure Everywhere. Calvin & Hobbes. Portree, Scozia, Agosto 2012


I’m the passenger and I ride and I ride

En todas partes hay tesoros. Calvin & Hobbes. Libreria FNAC, reparto bimbi, Madrid, Ottobre 2012

Ecco spiegato perché lascio le cose a metà, perché, dopo aver imboccato una direzione, convinta e irremovibile, inizio a sbandare attratta dagli altri piccoli sentieri laterali o sono capace di ripercorrerla tutta rapidamente a marcia indietro!
Perché non c’è una direzione più o meno giusta. Ogni direzione per me acquista un senso nel momento in cui la prendo, con ragione o senza. In fondo sicuramente mi porterà da qualche parte no?
Ci sono tesori in ogni dove.
A proposito di direzioni, cosa stavamo dicendo? L’indovina, giusto, ecco il perché sto scrivendo…Rischiavo di perdermi di nuovo. Anche lei lo ha detto, “So che perderti è ciò che ti piace di più ma Hija mia que lio tienes en la vida!!” (Figlia mia che confusione hai nella vita!”)
Aveva messo il suo piccolo, minuscolo tavolino in un angoletto della salita che porta a Plaza Mayor.

I’m the passenger and I ride and I ride

Tante volte ho percorso quella stessa strada, ma Marcela non l’avevo mai incontrata. Il piccolo, minuscolo tavolino ara illuminato da una sola candela e le sue mani che si muovevano sui tarocchi creavano dei giochi di luce e ombra che io, in questa fase in cui sto cercando di decifrare il criptico codice costituito dai mille pulsantini e rotelline della mia preziosa Canon, non potevo farmi scappare. Cosi le chiesi se potevo farle delle foto, solo alle carte, solo alle mani, ci metto poco. Marcela mi dice di si, e io mi siedo sulla piccola, minuscola sediolina di fronte a lei. Appena seduta, poco, pochissimo prima di fare click mi dice “Scegli una carta” ed io, terrorizzata di fronte ai tarocchi come di fronte alla Bibbia, le dico “No, no, voglio solo fare qualche foto, non credo in queste cose, mi dispiace!” e lei mi risponde con quella voce pacata e melodica delle ninnananne “Va bene, allora mettiamola così, consideralo come un mio esercizio personale, vuoi farmi questo favore mentre scatti le tue foto?”. Avrei dovuto rinunciare e darmi alla fuga però in quel momento riuscii a dare un senso anche a quei pezzi di carta colorati che lei mescolava con tanta abilità. O meglio, ero curiosa di vedere che senso avevano per lei. Cosi, tra una foto e l’altra, le passavo le carte che sceglievo dal mazzo, sghignazzando incredula, fino a che lei iniziò a raccontarmi la mia vita. Esatto. La mia vita.
I’m the passenger and I ride and I ride

So che vuoi cambiare continente” esordì Marcela, colpendo duro.
Io pensai, prendendomi in giro, “Vabbè, lo sanno tutti ormai che voglio andare in Sud America, la voce sarà arrivata anche qui!”.
Certo non tutti, compresa me, capiscono bene cosa sto aspettando. Ed è proprio li che la feroce Marcela rigirò il dito: “In questo momento sei bloccata. Non agitarti, tanto lo sarai ancora per un pò, fino a quando non deciderai di lasciarti andare. Fai e disfai tutto da sola.
Colpita e affondata.
In Africa vero? E’ li che vuoi andare” e, mentre stavo per dirle vittoriosa “No, no!Pappaperooo”, gira un altra carta, si corregge e dice “No, l’Africa l’hai lasciata per ragioni che neanche tu hai ben capito, è in Sud America che sembra che tu voglia andare ora.
A quel punto pensai, testuali parole scurrili “ E che cazzo, ma ce l’ho proprio scritto in fronte??”. Marcela continuò spietata, senza alcuna esitazione, a dirmi che le mie relazioni falliscono e continueranno a fallire perché io mi autoboicotto e che quando capirò che sono fatta per stare da sola finalmente troverò un po di pace. “L’amore non e’ per te, pero’ non preoccuparti perché otterrai tutto quello che vorrai, sei scorpione vero?” E, conoscendo già la risposta affermativa, continuò senza aspettare il mio Si. “Dunque sei una combattente e se vorrai addirittura diventerai famosa e ricca, nel campo delle comunicazioni, radio, televisione, forse letteratura, scrivi vero?” E io a quel punto neanche più mi sforzavo di rispondere, mi limitavo a guardarla con due occhi enormi stile manga giapponese, perfettamente consapevole che aveva vinto. La forza della suggestione aveva avuto la meglio, ero totalmente nelle sue mani, avida di sapere come la storia andava avanti, curiosa e incontentabile come non ero neanche alla fine di una puntata di Beverly Hills da ragazzina. Kelly sceglierà Brandon o Dylan?? Si scoprirà che Andrea in realtà è un uomo vero?Perché non può chiamarsi Andrea ed essere donna!! Etc etc…
Non avevo neanche bisogno di chiedere, Marcela andava avanti per conto suo, come parlando con se stessa. “Ecco c’è dell’altro, un piccolo dettaglio, una bazzecola, un nonnulla… Quel viaggio che stai aspettando, lo farai, ma da qualche altra parte e con qualcun’altro”
E’ no è!!!
Ma come da un altra parte???
Come con qualcun altro??
Anche stavolta i miei piani si andranno a far friggere??
Ma no cara mia, non devi preoccuparti, nessuno dei tuoi piani viene sconvolto perché ancora non hai capito quali sono i tuoi piani! Non si può sconvolgere qualcosa che non c’è giusto?!” disse Marcela con il suo sorriso beffardo e irritante mentre io per tranquillizzarmi canticchiavo nella mia testa “I’m a passenger, and I ride and I ride..”
Se siamo tutti solo viaggiatori di passaggio su questa terra, non deve essere poi così difficile indovinare il nostro destino no? Arriviamo, facciamo un giro e ce ne riandiamo…
Eilà che fai canti??” mi svegliò Marcela quando arrivò la mia carta. Cosi disse.
Questa sei tu. La sacerdotessa“.
I’m the passenger and I ride and I ride

Iniziò a raccontarmi la storia di questa papessa o qualcosa del genere, ma la mia testa non ne voleva più sapere, girava a vuoto cercando di capire come era possibile che mi fossi fatta coinvolgere fino a quel punto!! Sara, ma che fai ti lasci abbindolare dalle fattucchiere??? Mancava solo una enorme palla di vetro su cui imporre le mani e un pentolone ribollente in cui creare l’incantesimo dell’amore eterno!! Pensai alla Sirenetta che cede la sua voce ad Ursula per diventare umana, pensai a Merlino che trasforma Semola in uno scoiattolo e lì mi persi nei meandri Disney fino a che ripresi coscienza mentre Marcela stava dicendo:
“..e, per aver sfidato il Vaticano, la coraggiosa sacerdotessa fu bruciata sul rogo!!”.
Beh, se il mio destino fosse finire al rogo e farmi innalzare una statua a Campo dei Fiori o pungermi con un ago e dormire cento anni aspettando il principe azzurro a quel punto non mi importò più.
Mi alzai ringraziando l’empatica Marcela per avermi detto cose che sapevo già e mi diressi verso la mia casetta di Tirso de Molina, guardandomi curiosa intorno per indovinare il volto di questo misterioso qualcuno chi mi avrebbe portato in un altro paese, ops, mi era sfuggito qualcosa, in un altro paese ci ero già…

“I’m a passenger, and I ride and I ride..”



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