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I Makua del Mozambico / Un popolo molto "speciale"

Creato il 22 novembre 2012 da Marianna06

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I Makua sono l’etnìa più numerosa del Mozambico.Più di tre milioni di abitanti, che vivono da sempre intorno al monte Namuli, nel nord del Paese.

Impariamo a conoscerli, al di là degli stereotipi scontati di quando si racconta d’Africa attraverso, ad esempio, quelli che sono  i loro proverbi  che, come dappertutto, esprimono  saggezza e  “cuore” di un popolo.

Ci accorgeremo che anche dai  Makua, noi bianchi, europei, occidentali, abbiamo tanto da imparare.

Cominciamo con il mito della creazione del mondo (i Makua, per altro, sono noti per  avere, fin dalle origini, un profondo senso religioso dell’essere e dell’esserci ).

Capostipite dei Makua(quando essi raccontano la “propria” genesi) è una coppia che Dio creò nella notte dei tempi sul monte Namuli.

Primo fu creato l’uomo   in cima al massiccio e, quando questi s’avviò a valle per esplorare il paesaggio circostante, camminando inciampò tra le rocce, si ferì e svenne.

Allora, al risveglio, nell’atto di lavarsi nelle acque di un ruscello, s’accorse che dal sangue coagulato della sua ferita era nata una figura a lui molto simile ma al tempo stesso differente. Ossia una donna.

Da questa coppia nacquero, com’ è naturale che fosse, altri uomini e altre donne, che, tutti assieme, un giorno andarono alla ricerca di nuove terre da abitare.

Per trovarle era necessario attraversare un fiume. Non tutti vi riuscirono. Così i differenti  gruppi,o tribù, si divisero e occuparono terre diverse ma restarono uniti, comunque, nella fratellanza.

Premesso ciò, il popolo dei Makua ha un proverbio che recita così : “Se si educa un ragazzo, si forma una persona sola. Se si educa una ragazza si forma una famiglia”.

Questo ci dice subito dell’importanza enorme che i Makua attribuiscono alla donna, che rappresenta il pilastro della famiglia anche se le direttive poi spettano all’uomo. Così come è naturale che l’uomo presso di loro ha da sempre certi compiti particolari come lavare i panni, cucire, rammendare.

 Di contro molto importante, sul versante femminile, è l’educazione invece dei figli.

Il bambino, tenuto in grande considerazione, è educato per gradi e con tanta amorevolezza.

E gli si concede sopratutto parecchia libertà di fare o non fare determinate cose.

Questa libertà significa che egli, il bambino, immesso nel mondo e nella sua comunità, impara a conoscere a piccole tappe. E questa sua scoperta scaturisce ,grazie al continuo dialogo tra madre e figlio, fin dalla tenerissima età.

 La mamma parla continuamente al suo piccolo anche quando è un neonato.

I loro principi morali sono giustizia, verità e serenità. I vizi, piuttosto, sono condannati coram populo. Tutti sanno di colui o colei che ha sbagliato.

 Infatti un proverbio dei Makua dice ,ad esempio, “Cosa rubata non rallegra”. E ancora, a proposito della collettività e dell’importanza della donna-moglie e della donna –madre,  un altro adagio recita: “L’uomo da solo non costruisce la casa”.

 Condanna più esplicita dell’egoismo non può, dunque, non esserci.

L’ospitalità  è fondamentale nei confronti di chiunque, specie se l’ospite è un malato o un mendicante ma non dura più di due o tre giorni.

 E la padrona di casa assaggia sempre il cibo prima di offrirlo. Ma lo fa il padrone di casa, invece, quando si tratta di un ospite maschio.

La loro religiosità, che include ovviamente il culto degli antenati, cioè di quelle persone che in vita hanno raccolto consensi per meriti, si manifesta persino nei saluti quando due s’incontrano.

 Infatti usano espressioni come :”Dio ti conceda vita”. Oppure :” Dio ti conceda le sue grazie”.

Ed è molto bella questa  presenza e consapevolezza di protezione paterna del Dio con loro.

Un Dio che è unico. Un Dio cui non fanno mancare modesti sacrifici in occasione di particolari circostanze, liete o meno liete che esse siano.

I luoghi di culto sono sempre all’aperto e sotto un albero e le offerte modeste  possono consistere, e consistono generalmente, in  farina e birra fatta in casa, che per i Makua sono delle preziosità, di cui si privano

Colui che officia il rito è scontato che sia il capo-famiglia.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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