Magazine Cucina

I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambina

Da Sarettam
I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaVi scrivo ancora inebriata dal profumo di questi maritozzi caldi e fragranti che sono usciti poco fa dal mio forno e che ha pervaso la mia casetta. Ed è proprio questo profumo che mi ha fatto tornare bambina. L'estate infatti la trascorrevo dalla zia nel suo podere in campagna a pochi km dal mare. Prima di andare in spiaggia si passava al forno. Eravamo io, mio fratello, la mamma e la zia Maria. Si prendeva la pizza per pranzare sotto l'ombrellone e alla domanda della zia:"Bimbi volete altro?" io rispondevo:"Un maritozzo, con la panna però". E la fornaia dopo averne preso uno dal bancone lo apriva per metà, poi andava nel retrobottega, prendeva dal frigo un contenitore di metallo cilindrico e con una spatola riempiva con tanta buona panna montata fresca il mio maritozzo, che era tanto grande che non riuscivo quasi mai a finirlo e la mamma si "sforzava" di darmi una mano...
Qualche mattina capitava che non andavamo al mare e che restavamo al podere, ma la situazione era più o meno la stessa. Verso le 12:00 al cancello di casa si apprestava un furgoncino bianco dal quale scendeva un ragazzo sempre sporco di farina. La zia Maria o lo zio Checco scendevano a prendere il pane(non so se tutt'ora nei poderi, da quelle parti passa il fornaio a domicilio) e io e mio fratello andavamo con loro. Preso il solito filoncino da mezzo chilo e la frusta integrale, la domanda era sempre la stessa:"Bimbi volete qualcosa da mangiare per merenda?" "Boh, che cosa possiamo prendere?". Il ragazzo allora apriva il portellone scorrevole e noi come due cavallette, con i nostri sandaletti blu con i buchini, salivamo nel furgone che profumava di pane e di dolci e guardavamo quello che ci poteva interessare. Dentro era pieno di ceste di plastica bianca con i buchi piene di pane e c'era farina ovunque. Mio fratello prendeva quasi sempre la pizza rossa e io i maritozzi(in questo caso senza panna) o i bomboloni fritti. Salutavamo il garzone, ringraziavamo la zia e via di corsa a divorare quella che doveva essere la nostra merenda e che si sarebbe trasformata in realtà nel nostro pranzo...
Era da tempo che non mangiavo più maritozzi e la voglia di provare a farli era tanta, ma la lavorazione un pò lunga e la paura di non riuscire mi aveva fatto sempre rimandare. Approfittando degli ultimi giorni di ferie che mi rimangono mi sono finalmente decisa e stamani di buonora mi sono messa all'opera.
E' stato un lavoro lungo e laborioso, ma credetemi se vi dico che ne è valsa pienamente la pena. Sono di una bontà assoluta e il profumo che rilasciano in cottura è una meraviglia.
L'unico consiglio che vi do se provate a farli è di avere qualcuno nei paraggi che possa venire in vostro aiuto versandovi la farina, poichè lavorare l'impasto a mano nei primi minuti vuol dire avere a che fare con un ammasso appiccicosissimo che non ci pensa proprio a staccarsi. Io ero sola e ho avuto qualche problemino che ho comunque risolto con un pò d'ingegno ;-).
MARITOZZI ALL'ANICE
- 170 gr di Farina Manitoba
- 165 gr di Farina Integrale(o Farina"00")
- 2 Uova
- 50 gr di Olio di Semi di Girasole
- 80 gr di Acqua
- 50 gr di Zucchero di Canna(se usate la farina 00 usate zucchero semolato)
- 7 gr di Lievito di Birra Fresco
- Buccia grattuggiata di un Limone
- 2 Cucchiai di Semi di Anice
- 1 Cucchiaio di Latte e ulteriore Zucchero di Canna(se usate la farina 00 zucchero semolato) per completare
Procedimento
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e aggiungere 75 gr di farina presa dal totale. Mescolare brevemente, coprire con pellicola e far lievitare un'ora. Quando il composto è bello gonfio, rovesciarlo sulla spianatoia. I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambina
Unire qualche paio di cucchiai di farina e far assorbire bene ottenendo un composto che potrà essere lavorato con le mani. Unire un uovo e impastare fino a quando è bene assorbito. Aggiungere metà dello zucchero, poi altra farina e impastare qualche minuto. Unire l'altro uovo e quando è completamente assorbito aggiungere lo zucchero rimanente. Proseguire con la farina incordando bene l'impasto. Aggiungere la buccia di limone e subito dopo l'olio, poco alla volta. Unire i semi di anice e lavorare ancora bene ed energicamente per un pò. Porre l'impasto ottenuto in una ciotola, coprire con la pellicola e far lievitare quasi due ore, o il tempo necessario finchè l'impasto raddoppi di volume. I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaI maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaRiprendere l'impasto e formare i maritozzi. Metterli in una teglia coperta di carta da forno e lasciarli lievitare fino al raddoppio(serviranno altre due ore circa e molto dipende alche dalla temperatura. In estate occorrerà meno tempo rispetto all'inverno). I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaI maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaSpennellare con il latte, spolverare con poco zucchero di canna e infornare in forno caldo a 180° per circa 12 minuti. I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaSfornare e mangiare volendo farciti con panna montata ;-).I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambinaN.B. Questi maritozzi sono stati fatti con farina integrale, ma come ho scritto sopra possono essere preparati con farina 00. Inoltre se volete, al posto dell'anice, potete mettere 50 gr di Uvetta Secca ammollata e otterrete un maritozzo come vuole la tradizione. I maritozzi...Non credevo bastasse così poco per tornare bambina

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines