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I mercenari - The Expendables

Creato il 19 settembre 2010 da Filmdifio
I mercenari - The Expendables
Stavolta cedo la tastiera al mitico Paolo Russo detto Sindaco che, oltre ad avere il merito di essere uno dei miei migliori amici, ha una ottima penna, parla perfettamente portoghese, ha in mano il destino di tutti i negozi Fendi del mondo e, soprattutto, è andato al cinema a vedere un film che io non avrei mai scelto. Ecco la sua recensione di "I mercenari", un film di azione diretto da Sylvester Stallone che ha avuto l'ottima idea di riunire, in un solo film, molti duri del cinema mondiale. Manca solo Bud Spencer. Buona lettura e grazie Paolo!
Diamo una bella secchiata di testosterone a questo blog gestito dalla Mereghetti con il sorriso di Julia Roberts, ossia Fiorella, chiedendo un'ospitata per parlare di un film che nessuno si aspetterebbe di vedere qui: I Mercenari.
C'era una volta il film d'azione: un eroe (o più di uno), un cattivo e i suoi scagnozzi, una trama (di solito qualcuno da salvare o qualcosa da vendicare) e poi, pugni, spari, calci, esplosioni il tutto condito da pochissime battute di sicuro effetto.C'era una volta Bruce Lee, Lorenzo Lamas, Charles Bronson, Rutger Hauer, Van Damme, Steven Seagal, Cinthia Rockford (per essere femministi) ma anche Hulk Hogan, Don “The Dragon” Wilson etc. etc. e soprattutto c'era Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Dolph Lundgren e più recentemente Jet Li. Vedere questi ultimi insieme era il sogno di molti (mi azzerderei quasi a dire tutti) i maschietti nati a cavallo fra gli anni '70 e gli '80 che hanno passato l'infanzia a chiedersi “Ma se Commando fa a mazzate con Rambo chi vince?” Oppure a sentenziare “Secondo me Van Damme lo vatte a Bruce Lee”.
Questa stessa generazione si è dovuta lentamente abituare a un radicale mutamente di questo genere di film: combattimenti inverosimili, una sorta di balletti infarcito di effetti speciali (vedi Matrix); battaglie dove le urla degli attori superano il rumore delle pallottole; complicate trame di spionaggio e controspionaggio dove è difficile distinguere i buoni dai cattivi. Questo perchè negli ultimi ventanni il “film d'azione” ha cercato una dignità cinematografica che lo portasse lontano dal traballante confine con il B Movie.Con l'uscita de “I mercenari - The Expendables” la nostra generazione ha finalmente avuto la sua piccola rivincita vedendo realizzato il sogno sopracitato. Cooprotagonisti di questo sogno sono Mikey Rourke, Jason Statham, il wrestler (che ci sta sempre bene) Randy Couture e Terry Crews (discreta prova nel pessimo “The Gamer”).
La trama rimanda un po' a quella di Commando: un'isola con una donna da salvare prigioniera di un generale che si scopre essere suo padre (non vi sto anticipando niente... si capisce alla seconda battuta) dittatore dell'isola con l'appoggio di un ex agente CIA. Ma l'eroe del film non è solo come il Colonnello John Matrix, ha con se la sua squadra di mercenari che questa volta non agisce per denaro ma per onore.La regia è di Sylvester Stallone così come il soggetto (anche se scritto a quattro mani con Dave Callaham) che si discosta di molto dalla profondità di Rambo o al percorso catartico di Rocky cercando un sincero e riuscito omaggio al genere. Il film come prevede il canone più che dialoghi ha molte frasi a effetto e qualche breve monologo, per il resto pugni degni di tale nome, coltelli volanti dalla precisione chirurgica, qualche mossa di arti marziali (ma con moderazione) tante esplosioni e tantissimi proiettili.Insomma di certo non è la svolta epocale che cambierà la storia del cinema, il termine capolavoro sicuramente sarebbe eccessivo ma è un gradissimo regalo a chi ha amato e ancora oggi ama i “film di mazzate”, realizzato con una devota fedeltà al canone di genere e impreziosito da scene nuove e divertenti che non cadono mai nel citazionismo e nell'autoreferenzialità... alla faccia di tutti i penosi sequel, prequel e remake che tanto ci fanno rimpiangere gli originali!


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