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I miei miti calcistici

Creato il 15 giugno 2014 da Bradipo
La febbre da mondiale ha contagiato anche me e se poi mettiamo che il Cannibale se ne è uscito con la sua nuova lista sui miti calcistici...beh non mi posso proprio astenere, anche perché le liste che ho letto fino ad ora sono un po' troppo nordiste per i miei gusti...cerchiamo di ristabilire un po' l'equilibrio...
Se poi mettiamo che per me il calcio è un mondo tanto bello quanto intriso di stupidità, sia nostra che lo seguiamo , sia per l'intelligenza non precisamente da premio Nobel che è dotazione di serie di parecchi personaggi che lo bazzicano .
Del resto se c'è qualcuno che paga 50 milioni di euro per David Luiz....
Ed è per questo che il mio approccio sarà ironico, oltre ai miti veri e propri citerò anche dei miti ad honorem che si sono distinti per particolari doti di minchioneria.
Pronti ? allacciate le cinture!
10) ERIC CANTONA
I MIEI MITI CALCISTICI
Grandissimo calciatore, uno spettacolo vederlo giocare e anche vederlo esultare quando segnava. Con quel colletto della maglia alzato e quello sguardo di sfida si metteva in mezzo al campo e sfidava l'intero stadio.
Anzi sfidava il mondo intero.
E qualche volta cercava anche di prenderlo a calci volanti come successe a quello spettatore che improvvidamente lo provocò.
A Cantona non importava di regolamenti e di squalifiche, lui menava le mani...e anche i piedi.
Precursore di tante risse tra giocatori e spettatori.
9 ) IL CALCIO TOTALE OLANDESE
I MIEI MITI CALCISTICI
Una squadra , un mito difficile da cancellare per me che ho potuto vederla all'opera.
Una sinfonia in movimento in cui ognuno si muoveva come mosso da un invisibile burattinaio, il talento singolo messo al servizio di un gioco di squadra che non aveva eguali. Se in campo europeo dettarono legge nei primi anni '70, non riuscirono mai a vincere quello che avrebbero meritato, spesso per fattori contingenti tipo una vita assolutamente sregolata...
8) CRUIJFF E JONGBLOED
I MIEI MITI CALCISTICI
 Le due facce opposte del calcio totale olandese: da una  parte un giocatore divino, inarrivabile, uno che teoricamente era un centravanti ma lo ritrovati da tutte le parti del campo, un giocatore di un'eleganza straordinaria che riusciva sempre a scivolare tra le pieghe della partita e a sfuggire alle angherie fisiche dei rudi stopper che si aggiravano per i campi di calcio negli anni '70.
Dall'altra parte un portiere che per me fu un mito appena lo vidi. Ero piccolo e storpiavo alla grande il suo nome ma mi colpì il suo essere totalmente fuori dagli schemi.
Parava a mani nude anche perché in realtà di parate ne faceva poche, si tuffava solo lo stretto necessario, altrimenti lasciava andare. Era lui il primo alfiere del calcio totale olandese perché era più il classico portiere volante delle partitelle tra amici con la porta piccola che un portiere da calcio.
Gianni Brera lo definiva " il tabaccaio di Amsterdam"...
7) RENE HIGUITA
I MIEI MITI CALCISTICI
A proposito di portieri un po' particolari: questo era un pazzo scatenato,  braccia e gambe rubate al narcotraffico ma probabilmente per interpretare in maniera così naif il ruolo del portiere qualcosa doveva tirare su per le narici mentre i suoi compagni di squadra e il suo staff tecnico sicuramente dovevano ingurgitare bidoni di camomilla per non essere sempre vittime di violentissime crisi di nervi.
Personaggio in campo e fuori dal campo.
6) CARLO MAZZONE
I MIEI MITI CALCISTICI
 Er Sor Magara , un uomo con un cuore giallorosso grande così che per puro caso non gli è scoppiato durante quell'interminabile corsa in cui si fece tutto il campo per andare a esultare sotto la curva dell'Atalanta, lui che all'epoca era allenatore del Brescia.
Già solo per questo doveva entrare nella lista.
E poi quella sua fede giallorossa sempre sbandierata ai quattroventi....
5) MARCO BORRIELLO
I MIEI MITI CALCISTICI
Ecco questo è uno dei miti ad honorem, uno di quelli che sta in questa lista solo per aver fatto vedere quanto è minchione il mondo del calcio.
Il signorino ad una partita uscì positivo a un controllo antidoping e venne deferito per l'uso di un cortisonico.
Lui si professò innocente e davanti alla commissione antidoping spiegò il perché erano state trovate tracce di sostanze proibite nelle sue urine.
Pare che gli credettero perché la squalifica fu di soli tre mesi.
Aveva usato una pomata antinfiammatoria localmente proprio lì, sul gingillo, dopo una notte di passione infuocata con la sua fidanzata di allora, tale Belen Rodriguez.
4) ZLATAN IBRAHIMOVIC
I MIEI MITI CALCISTICI
Uno dei più grandi stronzi che ha mai calcato un campo di calcio, uno  che crede di essere tutto lui e , almeno sul campo di calcio ha ragione, giocatore fantastico che coniuga la tecnica di Van Basten ( altro giocatore incredibile il cigno di Utrecht , sono stato tentato di metterlo in questa classifica) e la potenza di un carro armato.
Parla sempre in terza persona, ha una capacità invidiabile di scegliere sempre la squadra più attrezzata a vincere e lo stipendio migliore, è il classico esempio di mercenario dei nostri tempi, sempre al soldo del miglior offerente. Ma fa bene, ha ragione lui.
3) DIEGO ARMANDO MARADONA
I MIEI MITI CALCISTICI
Il più grande calciatore che abbia mai visto in azione, capace di far diventare una potenza europea una squadra come il Napoli che all'epoca non era neanche conosciuta oltre i patri confini.
Un sinistro fatato, una tecnica che come lui non ce l'ha nessuno e nessuno l'avrà, uno stile di vita fuori del campo assolutamente criticabile ma personaggio a tutto tondo, vivo e verace che è sempre rinato dalle proprie ceneri.E assolutamente libero: anche di prendere a colpi di fucile i giornalisti che stavano cingendo d'assedio la sua casa.
Non so dire se è lui il più grande di tutti i tempi perché Pelè l'ho visto solo in qualche immagine di repertorio ma lui è veramente il migliore che abbia mai visto...
2) PAULO ROBERTO FALCAO
I MIEI MITI CALCISTICI
Il divino, l'ottavo re di Roma, arrivò a Roma da semisconosciuto , eppure era già ventisettene ma all'epoca chi le vedeva le partite del campionato brasiliano, non sapevamo neanche chi fosse e che cosa fosse l'Internacional di Porto Alegre. Sembrava un nobile prestato al calcio, sempre con la testa alta, due piedi gentilissimi , una visione di gioco come l'avevano in pochi  e un modo di giocare calcio totale, era ovunque in difesa e in attacco e per essere un centrocampista segnava veramente tanti gol.
L'ho visto giocare anche dal vivo. Emozione.
1) FRANCESCO TOTTI
I MIEI MITI CALCISTICI
Mi dispiace per voi invidiosi ma c'è un capitano , solo un capitano.
Non devo dire nulla su un giocatore fantastico come Francesco, uno che ha scelto di rimanere a Roma , nella sua Roma, rinunciando a trofei in bacheca e a onori che altrimenti avrebbe guadagnato se fosse andato in squadre più blasonate della Maggica.
Un calciatore e anche un uomo di cuore , uno che prende il calcio come una questione d'onore e che non finirò mai di idolatrare per come prese a calci Balotelli in quella finale di Coppa Italia che gli aveva appena detto che era vecchio e finito. Di questi gesti ne ha fatti nella sua carriera . anche sbagliando, ma quel calcione negli stinchi di Balotelli era giusto, giustissimo.
A rivederlo sembra che lo ritenessero giusto anche gli interisti che lasciarono Mario a rantolare per terra da solo e addirittura strinsero la mano a Totti ( Zanetti su tutti) quando stava abbandonando il campo dopo essere stato espulso.
E con questo è tutto.
Non ve la prendete ma il calcio è sferico come la palla , ognuno lo vede come gli pare.
Mi preme di citare altri miti ad honorem che non hanno avuto spazio in questa classifica tipo Calonaci dell'Empoli che dopo aver segnato l'unico gol della sua carriera in serie A pensò bene di andarsi a sfracellare contro i cartelloni pubblicitari intorno al campo facendosi malissimo, tipo Nelson Dida, l'unico calciatore al mondo, credo, capace di infortunarsi gravemente alla schiena stando comodamente seduto in panchina, tipo Lentini, uno che aveva i mezzi per diventare uno dei più grandi ma gli piaceva troppo la patata, soprattutto quella della moglie degli altri, tipo Schillaci , oppure tipo Vannucchi che segnò un gol importante e pensò di esultare mimando un amplesso con la bandierina del calcio d'angolo. Espulso all'istante.
Del calcio ormai si deve solamente ridere, ridere, ci deve far sbellicare....
E allora vai con il tifoso che ha chiesto a Messi di fargli la fotografia assieme a Mascherano che era il suo idolo ( e Messi gliela ha scattata la foto), il calcio è ignoranza.
STAY CALCIO! STAY IGNORANT!!

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