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I migliori libri che ho letto nel 2015

Creato il 14 dicembre 2015 da Kaosblu @kaosblu
I migliori libri che ho letto nel 2015


Quest’anno non riesco a fare una classifica, troppi sono i libri che, per fortuna, ho letto e mi hanno entusiasmato. Ci sono libri che, in qualche maniera, direttamente o indirettamente, aprono una riflessione nell’immenso mondo delle religioni; argomento attuale che non può essere liquidato attraverso esternazioni istintive, di pancia, o attraverso l’isterismo del contingente. 

Le cose sono complesse e un buon libro aiuta a riflettere senza lasciarsi condizionare dal vento della paura.

Poi ci sono dei libri non libri, dei libri non genere, degli oggetti narrativi non identificati, unici. Un saggio. Libri che non sono semplicemente meravigliosi, che sarebbe già un merito, ma sono soprattutto letteratura. E infine libri che sono tante cose, tutte belle.

Andiamo per ordine.

Il Regno di Emmanuel Carrère
I migliori libri che ho letto nel 2015


È un  “oggetto narrativo non identificato”.
Il libro di Carrère racconta la fede, la sua, conquistata e persa, e la fede delle origini, la nascita e la diffusione del Cristianesimo. Un libro che ha richiesto sette anni di lavoro, di ricerca interiore e sui testi, di studio delle scritture e dei suoi quaderni scritti nel periodo della conversione, che riempiva con commenti al Vangelo di Giovanni.
Il Regno è stato per me una lettura curiosa, la curiosità di sapere come Carrère avrebbe trattato la fede e le origini del cristianesimo, è stato poi una lettura profonda, perché intenso è stato il lavoro di ricerca e studio che sta dietro al libro, e una lettura istruttiva e anche divertente ma purtroppo non entusiasmante - pensavo mentre leggevo - poi la classica ciliegina sulla torta: il racconto dell’esperienza di un ritiro spirituale, che chiude il libro, in una fattoria ristrutturata prima della consegna del libro al suo editore. Mi fermo qui per non rovinarvi il piacere di leggere parola per parola e rimanere sospesi, non presenti a se stessi per poi ritornare coscienti ma altro rispetto a un attimo prima; più umani.
Editore: Adelphi  Anno di pubblicazione: 2015
Pagine:428
C'è un re pazzo in Danimarca di Dario Fo
I migliori libri che ho letto nel 2015


Proposta dal figlio Jacopo, cultore della storia della Danimarca, la storia di Cristiano VII  appassiona Dario, che con la sua maestria ci racconta, attraverso documenti inediti, diari segreti, la Storia di un periodo tra il XVIII e XIX secolo.
Cristiano VIIsoffrì di gravi problemi mentali - «La gente dice di me che sono pazzo per certe mie intemperanze. Ma cosa si dovrebbe dire di tutta quanta questa umanità che non sa far altro che scannarsi e far  scorrere sangue come fiumi magari per una questione di fede o di razza.» - ma nonostante tutto, o proprio perché pazzo, riuscì a stravolgere la realtà politica, economica di quel tempo e del regno, indotto da un medico, Struensee, un'archiatra e dai pensieri di RousseaueVoltaireUna storia poco conosciuta, che ci viene raccontata da Fo attraverso i diari dei protagonisti, e così di narratore in narratore scopriamo gli intrighi, i giochi di potere, colpi di Stato e le riforme: abolizione della tortura, libertà di stampa, abbattimento dei privilegi di casta, promozione della cultura e dell’istruzione.
Editore: Chiarelettere
Collana: Narrazioni
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 144

Sottomissione di Michel Houellebecq


I migliori libri che ho letto nel 2015

Il libro è un racconto di fantapolitica, ma non solo. I Fratelli Musulmani vincono le elezioni inFranciaeBen Abbes diviene Presidente.È la storia di François, il protagonista, docente universitario, e un saggio suJ.K. Huysmans, uno scrittore francese che influenzò lo sviluppo del romanzo decadente. 
È la decadenza il fulcro del romanzo. La decadenza umana dell’accademico parigino, quarantenne, solo, che non ha notizia dei suoi genitori da diversi anni, tanto da ricevere per posta la notizia della morte della mamma, che lo informerà della sepoltura della donna e delle modalità, ove se ne volesse occupare, delle esequie.
 Il romanzo è, anche, il racconto della decadenza della civiltà occidentale che non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era, che Robert Rediger, rettore della nuova università islamica Parigi - Sorbona, durante una chiacchierata con François, per convincerlo a rimanere docente presso l’università, argomenta, come la normale evoluzione e la conseguenza di una nuova era per il Vecchio Continente: l’islam portatore di un’idea tanto sconvolgente quanto semplice, la sottomissione, della donna all’uomo e dell’uomo a Dio.

Editore: Bompiani
Collana: Narratori stranieri

Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 252

Trilogia della città di K di Agota Kristof


I migliori libri che ho letto nel 2015

Una favola nera, triste che all’improvviso si trasforma in un labirinto, ci cadi dentro, non sai come e quando è potuto succedere ma ti trovi invischiato nella storia, intrappolato: vite immaginarie, vissute, non riesci, caro lettore, più a comprendere qual è la verità della storia, storie nelle storie, un intreccio narrativo che ti terrà incollato alle pagine, una bramosia di arrivare in fondo, scoprire l’origine di tutto. Parole che ti si scolpiscono negli occhi, scene che si sovrappongono, disperate, dolorose, sorprendenti. E quando credi di aver compreso la trama, uno schiaffo ti sveglia: era un sogno, le cose stanno peggio di come le avevi intese.


Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Anno di pubblicazione: 2014, 1° edizione 1998 nella collana supercoralli
Pagine: 392
Traduzione: Armando Marchi, Virginia Ripa di Meana, Giovanni Bogliolo.

Il genio dell'abbandono di Wanda Marasco


I migliori libri che ho letto nel 2015

In tanti libri si leggono storie, alcune meravigliose, poi ci sono libri che sono letteratura, ecco, Il genio dell’abbandono è letteratura.
Il genio dell’abbandono è una biografia romanzata di Vincenzo Gemito scultore e pittore nato a Napoli nel 1852 e ivi scomparso nel 1929, artista in continua ricerca del dinamismo vitale nelle opere d’arte ha fatto a meno delle ricercatezze formali ma gratuite cercando il movimento al fine di rendere con veridicità l'espressività della vita, ma il senso del libro e tanto di più.
La scelta delle parole, la ricercatezza della scrittura, la ricchezza della lingua, italiano e napoletano che si alternano e mischiano, un alternarsi che è musica, le immagini che la potenza della parola evoca e ognuno dei personaggi modellati con una penna capace di catturarne la veridicità fanno di questo libro un capolavoro dalla prima all’ultima lettera stampata.Editore: Neri Pozza  Anno di pubblicazione: 2015
Pagine:352

Vacche amiche di Aldo Busi


I migliori libri che ho letto nel 2015

Inizio a leggere e a sottolineare, a sottolineare ... e mi rendo conto che avrei smesso solo alla fine del libro. Tutto il libro è da sottolineare. Meraviglia.
Aldo Busi affabula, ti cattura e, mentre lo leggo, sento la sua voce, l’intonazione, la dizione, vedo la teatralità e la gestualità di ogni suo movimento; il suo danzare con il libro in mano: la parola nei libri di Busi prende forma.
Il libro è divertimento e riflessione. Riflessione sulla solitudine,  sulla ragione che come la felicità, dice Busi, è un moto a luogo con soste brevissime. Sulla scienza, “Niente è mai cambiato e niente mai cambierà grazie alla scienza se l’uomo non cambia la propria natura: ma come, riesce a plasmare la materia e non riesce a plasmare la propria? “, e sociologica " Ah, che delusione ‘sti agglomerati di carne umana in scatola! Cosa facciamo qui tutti ammassati nelle città davanti a un computer uscendo di casa solo per il proprio funerale o per cercare di morire almeno di morte violenta quale segno residuo di vita di società?”.
Editore: Marsilio  Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 180

Le braci di Sándor Márai


I migliori libri che ho letto nel 2015

Le braci di Sándor Márai è un libro che si divora, dentro ci sono i grandi temi, quelli eterni: il destino, le passioni, l’amicizia, la verità.
Due amici per quarantuno anni non hanno notizie l’uno dell’altro. Konrad è fuggito senza dare nessun preavviso all’amico. Henrik ha vissuto aspettandolo: l’amicizia, il destino, la passione li ha riportati nella stessa stanza, seduti allo stesso tavolo, allo stesso posto dove hanno cenato l’ultima volta, tutto è come allora, manca solo Kristzina, la moglie di Henrik, perché è morta.
Le passioni si attutiscono ma non si estinguono, lo sa beneHenrik, le braci continuano ad alimentarle. Ha atteso quarantuno anni l’amico, la loro amicizia, quella pura, quella ineffabile, meravigliosa, una sorta di stato di grazia, è stata interrotta inspiegabilmente. Henrik cerca la verità, non quella che viene occultata dai ruoli, dalle maschere, dalle circostanze della vita.Davanti al camino i corpi stanchi di due vecchi uomini siedono sulle poltrone, anche queste nella stessa posizione di quarantuno anni fa. Konrad ascolta il monologo di Henrik, una riflessione sull’amicizia, sulle relazioni umane, considerazioni sul destino e la verità. 
Editore:Adelphi 
Anno di pubblicazione: 2008 10° edizionePagine 181

Nel mondo a venire di Ben Lerner


I migliori libri che ho letto nel 2015

Nel mondo a venire Ben, il protagonista, è un poeta che ha esordito da poco nella narrativa con un libro che ha raggiunto un inaspettato successo di critica. Ha scoperto di avere una malformazione cardiaca, riceve la richiesta di donare il suo sperma per un’inseminazione artificiale da Alex, la sua migliore amica, che lo ritiene capace a livello genetico e pratico di essere un padre. “Ti ho scelto per e non malgrado i tuoi difetti, ”  - gli dice Alex -, “ una nuova strategia di accoppiamento per le donne del nuovo millennio la cui priorità è tenere alla larga i più disastrosi padri, non formare una famiglia nucleare.”  riflette il protagonista che intanto butta giù un racconto, intitolato The Golden Vanity poi pubblicato sul New Yorker, da cui ha intenzione di costruire un romanzo. Lo stesso romanzo che è ora fra le nostre mani.
«Questo libro sa di essere un libro e vuole pensare insieme al lettore al modo in cui la realtà viene costruita e può essere ricostruita», spiega Lerner. Il titolo originale è 10:04, l’ora in cui nel film Ritorno al futuro un fulmine colpisce l’orologio del tribunale permettendo a Michael J. Fox di tornare al presente dopo aver alterato il passato.
Io non so se ci troviamo di fronte a un genio della letteratura mondiale però tante volte durante la lettura del suo libro mi sono fermato a pensare; è un libro che scava nel profondo come solo un poeta, eBen Lerner lo è, può fare. Quello che so è che ho letto qualcosa di nuovo, di potente, che mi ha scosso. Tante sono le riflessioni artistico – filosofico disseminate nel libro, il tempo, l’identità, il valore artistico.
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine 300

Gli anni di Annie Ernaux


I migliori libri che ho letto nel 2015

Racconto della propria vita famigliare e sociale sono un tutt’uno nel modo di narrare di Annie Ernaux.
Dal dopoguerra ai giorni nostri, Ernaux ha captato il riflesso della memoria individuale dalla storia collettiva e viceversa. Ogni momento, anche solo come evento da ricordare, è elemento di riflessione. La Storia contemporanea scorre sotto i nostri occhi mentre abbiamo il libro tra le mani. Le foto testimoniano l’essere di Annie Ernaux nella Storia, il suo divenire, sul retro il luogo e l’anno in cui è stata scattata ci aiutano a ricordare il nostro essere nella Storia: dove ero in quell’anno? Quanti anni avevo e cosa facevo?Un libro importante esposto con un’analisi narrativa che specifica in dettaglio i segni della Storia. 
Editore:L'orma
Collana:Kreuzville Aleph

Traduzione:L. Fabbri

Annodipubblicazione:2015

 Pagine:276

La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin di Enrico Ianniello


I migliori libri che ho letto nel 2015

La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin è il primo libro di Enrico Ianniello, finalista al Bancarella e vincitore del premio Campiello opera prima, inoltre, la copertina gialla della sua opera prima ha vinto la medaglia d’oro della New York Society of Illustrator.
Isidoro, che non si è sempre chiamato Sifflotin, alla nascita invece di piangere come fanno tutti i bambini ha fischiato. Il suo modo naturale di comunicare non è la parola ma il fischio, anzi l’urlafischio. Scopre di avere questo dono quando, un giorno, nella consueta passeggiata con il padre dall’altro lato del marciapiede sente un merlo fischiare, si avvicina, e inizia a imitarlo. Il merlo, Alì, diventa suo amico e in seguito il suo procuratore, perché Isidoro tra le tante esperienze straordinarie accompagnerà, fischiando, un cantante di Mattinella nei concerti. 
È ambientato in Irpinia negli anni 80, gli anni del terribile terremoto, nel quale Isidoro perderà i suoi amati genitori e comprenderà "per forza come è fatta la vita veramente, la vita dentro." La descrizione di quel giorno è una delle parti del libro più bella. Leggendo questo capitolo, Ianniello, riesce a far emergere dalle parole tutte le emozioni che un uomo può provare. Ho pianto, riso e riflettuto, leggendolo. Mi sono identificato nel piccolo Isidoro e in tutti quei bambini che improvvisamente perdono i loro genitori; perdono tutto e necessariamente diventano adulti. Il solo pensiero è devastante, da far perdere tutte le parole e rimanere a bocca aperta e l'unico suono che può uscire è un fischio.
Il libro è una storia di resistenza. La vita è resistenza ma se accettata diventa comunque un’esperienza straordinaria. Questo è il succo del libro, secondo me.
 Un libro sorprendente. Una fiaba, un racconto fantastico ma credibile

Editore:Feltrinelli
Collana: Letteratura italianaAnno di pubblicazione: 2015Pagine 272

Panorama di Tommaso Pincio


I migliori libri che ho letto nel 2015

Pincioha guardato oltre il presente, il futuro possibile, oppure l’altro oggi, quello che ha visto è una umanità fatta paesaggio in cui il verbo leggere o ascoltare è stato sostituito dal verbo guardare. Una società in cui una minoranza di lettori è sconfitta dalla maggioranza che odia l’atto del leggere, tanto da imporre il proprio cieco punto di vista con la violenza. In questa società non c’è più posto per una libreria. Le pagine dei libri sono state sostituite dalle pagine del social network, si è passati dallo sbirciare tra le pieghe dei personaggi di letteratura allo sbirciare la vita di fantasia che davanti a un monitor ogni frequentatore del social network si costruisce.
Editore:NNeditore
Anno di pubblicazione:2015
Pagine:200

L'impero virtuale di Renato Curcio


I migliori libri che ho letto nel 2015

Un piccolo libro, si legge in qualche ora, ma vi lascerà la mente occupata per giorni interi. Tanti sono, infatti, gli elementi che Curcio ha analizzato e che aprono a una riflessione cosciente sull’impero virtuale. La scrittura asciutta e discorsiva permette una comprensione del testo anche se i temi trattati sono enormi. Da non sottovalutare è la preziosa bibliografia che fornisce ulteriori indicazioni per chi abbia voglia di approfondire.
Il libro non racconta la storia di Internet e non ci trovate delle prese di posizione a favore o contro, il lavoro di Curcio non si pone né tra gli “apocalittici” né tra gli “integrati”. Internet è tante cose: è evidente che ha velocizzato la possibilità di comunicare e semplificato lo scambio di contenuti, ma questo testo ci illumina, ci dà gli elementi di comprensione per svelare il mondo “altro” in cui il “me altro”, “un me con altro nome” virtualmente vive. 
Siamo oramai abituati a considerare come normale il controllo dei contenuti che scambiamo - anzi un tributo necessario alla sicurezza - e non ci rendiamo conto di quanto materiale personale, intimo volontariamente diamo in pasto alla nuova oligarchia economica esperta nell’esercizio del potere digitale; un potere sulle nostre identità digitali mondializzato e totalizzante che istituisce forme di sudditanza inedite, radicali. 
 Un potere che accumula un’enormità di informazioni su ogni essere che abita il pianeta e che interconnesso scambia contenuti digitali. E per la maggior parte privo delle conoscenze basilari per comprendere appieno le insidie; i poteri tentacolari che la rete nasconde fra le sue maglie. Anzi l’adattamento attivo ed entusiastico cresce sensibilmente senza distinzione di età o condizione sociale senza suscitare alcun allarme. La vita sociale ormai è instradata da pratiche ambientali e circostanze obbligatorie che accrescono il dominio virtuale e le nostre dissociazioni.
Editore: Sensibili alle foglie
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 111

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