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I “mostri marini” spiaggiati: c’è un legame con i terremoti?

Creato il 23 ottobre 2013 da Extremamente @extremamentex

È successo ancora: un altro pesce gigantesco si è spiaggiato sulle coste della California. È lungo sui 4 metri, un po’ meno dell’esemplare che era stato immortalato, tra le braccia di 15 bagnanti, a Catalina Island, a circa 80 chilometri rispetto il luogo dell’ultimo ritrovamento. Due casi in pochi giorni che lasciano stupiti gli esperti.

I “mostri marini” spiaggiati: c’è un legame con i terremoti?

IL PESCE REMO APPARSO SULLA SPIAGGIA DI OCEANSIDE

La seconda carcassa è apparsa venerdì scorso sulla spiaggia di Oceanside. Appartiene sempre ad un pesce remo, una specie che vive in acque molto profonde e che  può arrivare fino a 15 metri di lunghezza. Le sue dimensioni esagerate e l’aspetto anguilliforme hanno alimentato, in passato, il mito del “serpente di mare”, il mostro che attaccava le navi facendole naufragare.

Non capita molto spesso di vedere un pesce remo in superficie. Capita ancora più raramente vederne due, arenati a poca distanza di tempo e di spazio. Ecco perchè i biologi marini stanno esaminando i resti dei due esemplari per capire cosa possa essere successo. Milton Love, docente dell’Università della California a Santa Barbara, ipotizza che la morte quasi contemporanea delle due enormi creature non sia affatto un caso.

I due pesci remo potrebbero essere stati portati verso riva da fortissime correnti marine e poi martoriati dall’urto delle onde. Oppure potrebbe appartenere ad una sottospecie che preferisce acque meno profonde. L’esame del Dna, prelevato dalle carcasse, potrà aiutare a dare una risposta, anche se in realtà si conosce molto poco del comportamento di questo tipo di animali, proprio perchè di solito nuotano a 4 mila metri di profondità.  

Ma c’è un mistero nel mistero: da un primo esame, sembra che i due “mostri” non presentino ferite nè segni di malattia. Non si capisce cosa li abbia uccisi.  Tanto che un’assistente di biologia animale alla Anglia Ruskin University di Cambridge, Rachel Grant,  ha formulato un’ipotesi singolare: a stroncarli potrebbe essere stato un fenomeno avvenuto in fondo al mare.


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