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I musicanti di Brema ( o la gang del Bosco)

Creato il 14 aprile 2015 da Thefreak @TheFreak_ITA

Un importante onorevole della Repubblica delle Fiabe aveva un bell’asinello nel proprio partito. L’asinello, com’è natura degli animali da soma, faceva tutto ciò che gli veniva ordinato: votava leggi che non conosceva, approvava mozioni di fiducia e sfiducia senza neanche accendere il cervello, ogni tanto andava anche in tv a far finta di litigare con altri animali di altri partiti, per poi andarci a cena assieme finite le riprese.

Un triste giorno però il povero asinello fu epurato dal partito perché si era permesso di esprimere un ragionamento proprio, una riflessione sincera. Così fu costretto a ritornare nelle campagne dalle quali era venuto.

Un giorno camminando triste e solitario tra le colline in mezzo al nulla incontrò un cane esausto:

“Perché ansimi vecchio mio?”

“Il mio vecchio padrone mi ha venduto a un ristoratore cinese che desiderava includermi nel menù della sua trattoria dalle lanterne rosse, così son fuggito”

“Sai una cosa cagnolino? Io sto andando a Brema, li ci sono le audizioni di XFactor, voglio iscrivermi per cominciare uno nuova carriera lì, perché non vieni con me?”

Al cane l’idea piacque e lo seguì.

Poco dopo incontrarono un gatto triste:

“Cosa fai qui tutto solo gatto?”

“La mia dolce padrona che mi ama e mi sfama da quando sono cucciolo sostiene che i gatti adulti puzzano, così vorrebbe portarmi dal veterinario per seccarmi le palle ed eliminare l’odore dei miei amati ormoni virili”

“Cazzarola brutta storia! Hai fatto bene a fuggire! Senti noi stiamo andando a Brema a iscriverci a XFactor, vuoi venire? Tanto ci suonano già cani e porci.”

“Dai, meglio XFactor che una pinza sui coglioni”

Poco dopo i tre incontrarono anche un gallo:

“Oilà che combini galletto?”

“Giù al villaggio i giornali dicono che sia arrivata un’epidemia di influenza Aviaria. Non è morto nessuno e nessuno conosce qualcuno che si sia ammalato di Aviaria, però il prezzo del pollo è crollato e io e altri volatili siamo stati esiliati.”

“Noi andiamo a Brema a partecipare a XFactor”

“Ah non è Non è la Rai?!”

“No, è XFactor”

“Peccato, avrei voluto conoscere le pollastre di Non è la Rai… XFactor andrà bene uguale.”

La piccola comitiva però non riuscì a raggiungere Brema prima del tramonto, così cercò un rifugio dove passare la notte al riparo da vampiri emo e lupi mannari hipster con la barba folta e i baffi arricciati con la lacca.

Sul calar delle tenebre i quattro compagni trovarono una capanna. L’asino, che era il più alto di tutti, sbirciò dalla finestra e dentro vide un gruppo di briganti seduti attorno a un tavolo sul quale c’erano un sacco di cose buone da mangiare e anche una valigetta aperta con dentro i milioni dell’ultimo appalto truccato dell’Expo di 2015.

Allora le bestiole organizzarono un piano, il cane salì sull’asino, il gatto sul cane e il gallo sul gatto e sistemati così iniziarono a fare baccano: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo starnazzava. Praticamente era una canzone di Marco Mengoni.

I briganti fuggirono dalla capanna in preda al panico e con le orecchie sanguinanti, era dai tempi di Anna Oxa che non provavano un terrore del genere.

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Allora i quattro animali entrarono nella capanna, mangiarono a sbafo, s’intascarono i soldi dell’Expo e dormirono beatamente accarezzando l’idea di fondare un partito visto che si erano scoperti abili nel prendere le cose degli altri.

Oggi l’asino è il Presidente del Consiglio della Repubblica delle Fiabe e il cane, il gatto e il gallo sono il suo cerchio magico. Tra vent’anni circa finiranno tutti sotto inchiesta e verranno sostituiti da un altro gruppo di menti scintillanti.

Fine.

P.s. XFactor alla fine è stato vinto da Tigro grazie al suo crudo rap di periferia.

di Marco Improta All rights reserved


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