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I neutrini e Einstein: Piergiorgio Odifreddi contro Margherita Hack

Creato il 25 settembre 2011 da Uccronline

I neutrini e Einstein: Piergiorgio Odifreddi contro Margherita HackI due più noti (unici?) appassionati di scienza dalla visione laicista-scientista che abbiamo in Italia sono certamente Piergiorgio Odifreddi e Margherita Hack. Il primo con mezza pubblicazione scientifica all’attivo e la seconda un’ottima direttrice di un’osservatorio astronomico. Nulla di più.

Il primo, Odifreddi, è un divertente militante anticlericale cui si è costruita attorno un’aurea da scienziato. E’ anche diventato celebre per essere stato premiato con “L’asino d’oro” per il “peggior articolo scientifico dell’anno”. In particolare la commissione scientifica, formata da diversi docenti universitari, ha valutato il lavoro di Odifreddi rilevando irrilevanza scientifica dell’argomento trattato, gravità concettuale degli errori commessi e gravi conseguenze culturali della divulgazione degli errori. Ma di lui ci siamo occupati fin troppo.

La seconda, Margherita Hack, ha invece molto più fascino e più attendibilità. Il suo antagonismo alla religione si basa in particolare su un’idea superficiale di laicità e sulla convinzione che l’uomo creda in Dio a causa della limitatezza della scienza. Quello dell’opposizione al “dio tappabuchi” è un ritornello che si sente in ogni suo intervento pubblico. E’ però un cosiddetto “uomo di paglia” dato che nessuna persona seria crede in Dio per tale ragione. Nel tempo tuttavia ha rivisto la sua radicale chiusura alla religione: «Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente» (M. Hack, “Dove nascono le stelle”, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198). E recentemente: «Non è che uno possa dimostrare che Dio c’è o non c’è. Essere atei o credenti è comunque un atto di fede». Negli ultimi anni ha però perso numerosi colpi, arrivando a scrivere libri pieni di errori scientifici come ha mostrato l’astrofisico Benvenuti (cfr. Ultimissima 9/6/11).

Nel commentare la recente scoperta scientifica, cioè che i neutrini viaggiano più veloce della luce, come si è verificato durante gli studi al Cern di Ginevra, i due guru anticlericali hanno mostrato posizioni radicalmente opposte. Odifreddi sostiene che «la relatività di Einstein non prevede affatto che la velocità della luce non possa essere superata! Lo si dice continuamente, ma questo non significa che sia vero. Ciò che la relatività prevede, è soltanto che ci debba essere una velocità limite che non può essere superata». La Hack invece dichiara: «Una scoperta clamorosa e totalmente inattesa che aprirebbe prospettive teoriche completamente nuove. La celeberrima equazione per cui E=mc2 prevede che se un corpo viaggiasse ad una velocità superiore a quella della luce dovrebbe avere una massa infinitamente grande. Per questo la velocità della luce è stata finora considerata un punto di riferimento insuperabile».

Ma i due sacerdoti dell’illusione scientista e laicista, nonché presidenti onorari dell’UAAR, non hanno sempre sostenuto forse che tra i comandamenti dell’ateo provetto la scienza debba risultare più affidabile della religione perché basata su dati di fatto non interpretabili in diverso modo? Possibile allora che i nostri due eroi presentino queste terribili divergenze proprio su una delle maggiori colonne portanti della scienza contemporanea?


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