Magazine Diario personale

I nomi delle montagne

Da Chiagia

La risposta che la Wolf dà alla domanda «Cosa sanno fare gli intellettuali», è la seguente: sanno dare i nomi alle cose. Pur nella mia deferente ammirazione per la gente di montagna, di cui subisco stupidamente il fascino, non riesco ad esempio a dimenticare la curiosa circostanza per cui, per lungo tempo, le vette delle montagne non hanno avuto nomi. La tanto sapiente gente di montagna dava un nome ai colli, ai passi, perché era utile darglieli, ma non era arrivata alla sublime astrazione di nominare vette su cui non era mai salita, poiché era inutile farlo. Solo quando in qualcuno insorse l’irragionevole istinto a salire là sopra, per il puro gusto di portare a compimento la Creazione, nacquero i nomi delle montagne. Lo stesso vale per la geografia più invisibile dell’umana sensibilità. Quel che è proprio degli intellettuali, che siano poeti o studiosi, è salire su vette apparentemente inutili del sentire umano e dar loro un nome.

(A. Baricco parlando di Christa Wolf nel suo “Una certa idea di mondo”)



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