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“I nuovi padroni del calcio”, viaggio nella giungla della finanza sportiva

Creato il 29 marzo 2014 da Simo785

Articolo originale del sito www.sportstory.it

A cura di Fabiola Rieti

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Alcuni, romanticamente, vedono nel calcio solo quel gioco che porta 22 uomini in campo a rincorrere un pallone con l’obiettivo di segnare. Invece nel corso degli anni, intorno al mondo del pallone, è cresciuta una struttura di business che ha trasformato ogni gol in moneta sonante. Nell’e-book “I nuovi padroni del calcio”, edito da GoWare, Alessandro Oliva cerca di districarsi nella giungla dell’investimento finanziario sportivo.

Emergono colossi economici inesplorati per questo sport, che rischia di arrivare a livelli ingestibili per società a gestione familiare. Una realtà diffusa in Italia, che infatti comincia a subire lo scotto dei massicci investimenti di alcuni club europei.    “Il calcio è diventato ufficialmente un prodotto commerciale”   L’autore cerca di trovare il seme che ha generato questa selva oscura e la sua analisi parte dai Mondiali di calcio Usa ’94, l’evento sportivo di fine secolo più seguito, con 30 miliardi di telespettatori complessivi durante tutto il mese di partite. Un’iniziativa che aveva l’obiettivo di diffondere il gioco più amato in Europa anche negli Stati Uniti e in quest’ottica non può considerarsi un caso che il Mondiale 2018 sarà in Russia e quello del 2022 in Qatar.

La globalizzazione del calcio porta a nuovi investitori che decidono di cimentarsi nella gestione societaria di squadre europee. Così Oliva offre una rassegna con una breve biografia dei magnati russi da Abramovic, Kerimov e Rybolovlev. Tutti con alcuni elementi in comune. Ricchissimi e proprietari di un football team europeo che con il cambio societario al vertice è stato travolto da investimenti di milioni di euro.

E il fair play finanziario? L’autore getta luce, anzi qualche ombra, sulla reale efficacia della normativa che può essere facilmente aggirata con sponsorizzazioni fittizie.   “Per fare soldi bisogna investire e per investire ci vogliono i soldi”   A proposito di partnership è interessante l’approfondimento dedicato alla Gazprom, main sponsor della Uefa Champions League, ma anche sponsor di alcune squadre che giocano la competizione europea più importante: Zenit, Shalke e Chelsea. Una sorta di conflitto di interessi, smentito però dall’Uefa, anche se il suo statuto vieta che un soggetto possa condizionare le politiche di più club contemporaneamente. Ecco che dunque il fair play finanziario decade improvvisamente, vittima dei troppi interessi che ruotano intorno al calcio.

La Gazprom è un’ancora di salvezza per il calcio europeo e la contropartita sarà il Mondiale di calcio del 2018 ospitato dalla Russia. Una sorta di gentlemen’s agreement che porta le parti ad incontrarsi in nome della convenienza.   “A comandare non sono più i dribbling, ma gas e petrolio”   Il libro raccoglie, in modo sintetico, episodi e racconti che meglio aiutano a capire questo mondo del calcio strozzato dai debiti e purtroppo ridimensiona anche il ruolo del tifoso. Da sempre gli amanti vivono di passione e si sentono parte integrante della loro squadra del cuore, invece oggi il calcio è stato ridotto ad un prodotto di cui il tifoso è solo un fruitore, o più impersonalmente, un cliente. Economia, business e sport si intrecciano e offrono uno spaccato della società che i romantici farebbero bene a non conoscere mai.

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GoWare 64 pagine | 2,99 euro -


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