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I peggiori paesi per avviare un business

Da Metallirari @metallirari

povertà in africa

Mentre l'Europa e gli Stati Uniti sono alle prese con un rallentamento della crescita economica, sempre più aziende rivolgono l'attenzione ai mercati emergenti per potersi espandere e mantenere i profitti. 

È assai difficile resistere alle opportunità di crescita offerte dai mercati emergenti. Tuttavia, fare business con successo in molti di questi paesi è tutt'altro che facile.

Perciò, la classifica dei paesi dove è molto difficile avviare un'impresa, può essere d'ausilio per quegli imprenditori che si predispongono ad investire in queste nazioni. Una specie di black-list di paesi in cui è da preventivare un grande sforzo per superare molte difficoltà per ogni impresa straniera.

La graduatoria è stata redatta da Forbes, considerando parametri come i diritti di proprietà, le tasse, le tecnologie, la libertà personale, la libertà monetaria, la libertà di commercio, la corruzione, la burocrazia e il grado di tutela per gli investitori.

La maglia nera della classifica spetta alla Guinea, un paese africano con un PIL pro-capite di 500 dollari all'anno e un'inflazione di oltre il 15%, che possiede immense risorse minerali e agricole, oltre a tantissima energia idroelettrica. Il paese ha quasi la metà delle riserve di bauxite di tutto mondo e importanti riserve di minerale di ferro, oro e diamanti. Tuttavia, la Guinea non è riuscita a far fruttare tutte queste ricchezze, soprattutto a causa di una corruzione dilagante, di infrastrutture fatiscenti e di una incertezza politica che ha compromesso la fiducia degli investitori.

I peggiori paesi per fare business nel 2013 sono:

  1. guinea
    Guinea
  2. chad
    Chad
  3. myanmar
    Myanmar
  4. zimbabwe
    Zimbabwe
  5. angola
    Angola
  6. venezuela
    Venezuela
  7. haiti
    Haiti
  8. etiopia
    Etiopia
  9. gambia
    Gambia
  10. libia
    Libia

Myanmar (ex Birmania), unico paese asiatico in graduatoria, è un paese ricco di risorse ma con un'ingerenza pesante da parte dello Stato, politiche economiche inefficienti, un alto grado di corruzione e una povertà diffusa. È il paese più povero del sud-est asiatico con circa il 32% della popolazione che vive in povertà. Negli ultimi anni, gli investitori stranieri hanno evitato quasi tutti i settori tranne quello del gas naturale, energetico, minerario e del legname.

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