I peni culturali.

Succede. Nel nostro paese succede anche questo.
Un presidente del consiglio, all’epoca dei fatti non affetto da uveite. Decide dopo aver fatto esplicita richiesta al sovrintendente archeologico di abbellire Palazzo Chigi con un gruppo marmoreo.
In particolare la coppia Venere e Marte, capolavoro alto 228 centimetri del 138-192 d.C.
Una meraviglia scultorea.
Osserva oggi, contempla domani, ri osserva attentamente l’indomani.
Il nostro presidente del consiglio si accorge di alcune parti mancanti dell’opera.
Una mano di Venere, l’elsa della spada ed il pistolino di Marte.
Non è possibile.
Apriti cielo. A Palazzo Chigi, Marte privato della sua mascolinità!! Non si può. Subito restauro. Si aggiunga il mancante.
I tecnici dell’istituto superiore del restauro investiti da cotanta responsabilità lavorano alacremente ed in men che non si dica, ecco una mano, un elsa, ed un pene.
Il tutto per 70 mila euro. Soldi spesi bene. Vuoi mettere, un ritocchino non si nega a nessuno.
Cambiano gli scenari politici e gli inquilini di Palazzo Chigi.
Per il brizzolato tecnico, Venere e Marte in piena austerity sono eccessivi.Che tornino al Museo.
Non prima però di un altro ritocchino.
Tutto torni come prima, via la mano di Venere, via l’elsa, via il pistolino di Marte.
Via anche 30 mila euro.
Cento mila euro spesi a ….. dimenticavo la mano e l’elsa.