Magazine Diario personale

I piaceri semplici

Da Lara Ruzza @ruzzieri

I piaceri semplici sono l’ultimo rifugio per le persone complicate

, disse qualcuno prima di me.
E in piaceri semplici voglio rifugiarmi prima di addormentarmi stanotte, mentre una coda di monsone mi obbliga nella camera d’albergo che ospiterà la mia ultima notte a Bagan.
Pensieri che si rivolgono a questa parte di mondo che amo e odio, ma che mi accoglie sempre con generosità , come fossi a casa.

  • le immense risaie, puntellate di palme dal fusto così alto da accarezzare il cielo
  • le cascate all’improvviso, con le annesse piscine, ristoro naturale dopo lenti peregrinare in bicicletta, senza meta, senza orari e senza aspettative
  • i sorrisi della gente, primi tra tutti quelli dei bambini, con quei grandi occhi scuri pieni di curiosità
  • i fried noodles mangiati con le bacchette, cucinati in quel modo che non proverò mai a riproporre
  • l’architettura religiosa antica, o meglio, quel che ne resta
  • il tramonto sull’Angkor Wat, che subito dopo una pioggia leggera è capace di regalare arcobaleni multipli
  • perdersi tra le nuvole di Phongsali uno dei paesi più remoti mai visitati
  • il profumo del frangipane e le collane di fiori profumati che in ogni angolo di strada sono offerte alle statue di Buddha
  • Nulla in confronto a ciò che detesto.

    • il betel, l’orribile bocca rossa e il continuo bisogno di sputare che provoca
    • il cibo nei sacchetti di plastica, incluse le bevande calde, che rende disgustosa alla vista qualsiasi prelibatezza
    • i noodles (anche i fried noodle) dopo una settimana di permanenza
    • l’iconografia buddista moderna, così poco creativa e sempre uguale a sè stessa
    • l’inquinamento, dovuto alla poca consapevolezza del territorio
    • l’ataressia dei monaci, spesso lontani dall’Illuminazione ma vicini ai piaceri dell’Ozio
    • sedie e sedute in genere, che, qualsiasi sia la loro forma, sono sempre incredibilmente scomode
    • il condimento a base di pesce fermentato, dal sapore disgustoso, che impregna tutto con quel suo insopportabile odore
    • Pesce messo in salamoia che avrebbe dovuto essere sepolto da tempo

      per dirla alla Kipling

    Ovviamente ciò che odio davvero è che anche questa parte di mondo sta cambiando, delineando contrasti e differenze sociali sempre maggiori.
    Ma non è questa la notte per tali riflessioni. Questa è la notte per ascoltare la pioggia.



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