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I più attesi del 2016 - Le nuove proprietà intellettuali - Speciale

Creato il 24 dicembre 2015 da Intrattenimento

Ecco l'elenco delle nuove proprietà intellettuali che potrebbero sorprendere nel 2016

Il 2016 vedrà l'uscita di molte nuove proprietà intellettuali, com'è giusto che sia visto che sarà uno degli anni in cui l'attuale generazione di macchine da gioco raggiungerà il suo apice. In questo speciale vogliamo illustrare quali secondo noi sono i titoli in uscita più promettenti, ossia quelli che hanno più possibilità di stupire o, quantomeno, di dire qualcosa di interessante all'industria dei videogiochi, dando finalmente un'identità precisa a alla ormai ex next-gen, in forte debito d'ossigeno quando si parla di novità vere e proprie.

twittalo! Leggete la nostra lista di alcune delle migliori nuove proprietà intellettuali in uscita nel 2016

Cyberpunk 2077

Di Cyberpunk 2077 sappiamo poco o nulla. Anzi, dopo gli anni di silenzio seguiti all'annuncio possiamo dire con una certa sicurezza che le poche informazioni trapelate non significano più molto, appartenendo alla fase di pre-produzione. E allora perché intorno alla nuova fatica di CD Projekt Red l'attesa cresce sempre di più? Be', il solo fatto che si tratti del team cui dobbiamo uno dei titoli più belli del 2015, ossia The Witcher 3: Wild Hunt, può bastare come motivazione. È vero che in mancanza di informazioni ci si dovrebbe contenere, ma la verità è che se un pasticciere non ci ha mai deluso, è scontato che si dia fiducia alle sue nuove torte anche solo per la reputazione che si è costruito con quelle precedenti; sicuramente molto più che a un pasticciere che ci ha sempre fatto mangiare torte mediocri. Insomma, per ora sappiamo solo che sarà un open world più grande di The Witcher 3 e che sarà ambientato in un universo Cyberpunk (dai?), ma tanto basta per sperare di avere tra le mani il più bel titolo dedicato al genere della storia dei videogiochi. In caso contrario ci faremo consolare dal pasticcere di cui sopra.

Elex

Negli ultimi anni la fama di Piranha Bytes è stata offuscata da titoli non all'altezza dei suoi precedenti. Dalla casa dei Gothic e di Risen (il primo era davvero ottimo, almeno su PC), gli appassionati di giochi di ruolo elettronici si aspettano esperienze di una certa profondità, capaci di proiettarli in affascinanti mondi pieni di pericoli, ma anche di personaggi e situazioni interessanti. Se tutto andrà bene, Elex potrebbe rappresentare il ritorno ai fasti di un tempo dello sviluppatore tedesco. Quantomeno sarà l'occasione per vederlo alla prova sulla corrente generazione di macchine da gioco con una produzione di buon livello e, soprattutto, con una nuova proprietà intellettuale. È vero che Piranha Bytes non si è mai confrontata con la fantascienza, ma è inevitabile sperare che riesca a produrre qualcosa di buono. Comunque anche di Elex, come di diversi altri titoli compresi nello speciale, si sa ancora poco o nulla. Sicuramente lo vedremo in azione durante le varie fiere di metà 2016.

Horizon: Zero Dawn

Chi non è rimasto a bocca aperta di fronte al filmato di gameplay di Horizon: Zero Dawn mostrato all'E3 da Guerrilla? Vedere la protagonista combattere con il tirannosauro cyborg ha causato uno stupore incredibile tra i videogiocatori. Sarà stata la fluidità dell'azione, la spettacolarità degli scambi di cortesie con il bestione, oppure l'utilizzo dinamico delle abilità e dell'equipaggiamento della rossa Aloy, questo il nome dell'eroina, a far sbocciare l'amore nei cuori dei possessori di PlayStation 4? Difficile dirlo. Probabilmente c'entra anche la freschezza dello scenario, ancora in buona parte misterioso, con il suo lussureggiante mondo post apocalittico dominato da mostri cibernetici in cui gli umani lottano per sopravvivere all'avversa fortuna (e alle zanne d'acciaio). Insomma, qualsiasi aspetto del gioco vi abbia colpito, decidete voi il motivo per attendere Horizon: Zero Dawn, che se confermerà le prime impressioni rischia di far nascere una nuova serie da seguire nel corso degli anni.

No Man's Sky

Il 2016 sarà anche l'anno di uno dei titoli più chiacchierati degli ultimi anni: No Man's Sky. Il titolo di Hello Games è stato uno degli indie con cui è stata presentata PlayStation 4 (chissà che fine ha fatto The Witness), ed è uno di quei giochi oggetto di parecchi fraintendimenti da parte del grande pubblico, poco abituato a certi concept provenienti dalla scena indipendente. Ambientato nello spazio, con pianeti generati proceduralmente, sarà probabilmente apprezzato da chi ama l'esplorazione più che l'azione. Gli sviluppatori sono consapevoli dell'ambiguità di fondo del loro titolo e hanno messo in conto le possibili critiche, apportando qualche aggiustamento al gameplay in corsa, senza però snaturarne la natura. In sostanza No Man's Sky potrebbe rivelarsi per alcuni la più grossa sorpresa del 2016, mentre per altri potrebbe diventare oggetto di un certo disappunto. Poco importa perché a suo merito, ancor prima della pubblicazione, va il coraggio di voler rischiare qualcosa di ardito, fuori dai canoni del mercato di massa.

Overwatch

Il mondo dei videogiochi aveva bisogno di un altro sparatutto online competitivo? A guardare l'affollamento di rappresentanti del genere sul mercato diremmo proprio di no, ma Overwatch è un titolo di Blizzard e solo questo lo trasforma in qualcosa da tenere d'occhio, dato che lo sviluppatore di Warcraft, Diablo e StarCraft finora ha sbagliato pochissimo. Certo, in questo caso la sfida è davvero grossa, visto il modello distributivo scelto è quello tradizionale e che, quindi, molta della concorrenza già affermata potrà contare sul vantaggio dell'accesso gratuito. Poco male: se nemmeno Blizzard riuscirà a vendere uno sparatutto online, soprattutto su PC, il messaggio per il mercato sarà chiarissimo (sempre che sia bello, ovviamente). Dalla sua Overwatch può vantare uno stile visivo peculiare e più di venti personaggi selezionabili. Si spera che acquistandolo si acceda da subito a una buona quantità di contenuti e che il supporto sia costante e più celere di quello riservato a World of Warcraft negli ultimi tempi.

Quantum Break

Di Quantum Break, il nuovo gioco di Remedy (Max Payne 1 e 2, Alan Wake) esclusivo per Xbox One, si è scritto e parlato moltissimo, soprattutto nell'ultimo anno. Ora non resta che giocarlo. La trama che fa da sfondo all'azione racconta di un esperimento con i viaggi nel tempo andato male che ha finito per coinvolgere i tre personaggi principali: Jack Joyce e Beth Wilder, i due protagonisti, e Paul Serene, l'oppositore. Il terzetto ha ottenuto la capacità di manipolare il tempo, ognuno in modo differente, ma Serene vuole il potere assoluto e decide di mettere alle calcagna di Jack e Beth la Monarch Solutions, ossia la sua società. Tra scontri a fuoco contro l'esercito di Serene, fughe rocambolesche e lo sviluppo di nuovi poteri legati alla manipolazione del tempo, il tutto condito da ricche sequenze narrative, Quantum Break promette di essere una delle hit del 2015, oltre che una delle nuove proprietà intellettuali più curate degli ultimi anni. Le prospettive per il titolo di Remedy sono davvero ottime e il fatto che abbia alle spalle un team di sviluppo di grande esperienza ci rassicura anche sulla solidità dell'azione.

ReCore

ReCore è la più misteriosa tra le esclusive per Xbox One in uscita nel 2016. All'E3 2015 ne è stato mostrato un trailer in computer grafica in cui una donna e un cane robot esplorano un sotterraneo dove vengono attaccati da dei robot nemici. I due stanno per essere sopraffatti quando il cane si fa esplodere portando con se la minaccia. La donna raccoglie il suo nucleo energetico, rimasto intatto, e lo mette in un robot del vault che prende vita. Alla fine del filmato i due sembrano riconoscersi. Del gameplay non si è visto ancora nulla e il team di sviluppo ha mantenuto uno strettissimo riserbo su quelli che saranno i suoi contenuti effettivi. Quello che sappiamo è che alla direzione del progetto c'è Keiji Inafune, uno dei padri della serie Mega Man, e che dello sviluppo si sta occupando un team composto da veterani dell'industria, che hanno lavorato a titoli quali i Metroid Prime, Batman: Arkham Origins Blackgate e altri. Insomma le premesse per fare bene ci sono tutte.

Star Citizen

Star Citizen è un oggetto videoludico particolare. Apprezzato nel concept al punto da aver ricevuto più di cento milioni di dollari di finanziamento dai giocatori, anche perché dietro c'è un nome molto amato, quello di Chris Roberts (serie Wing Commander), è diventato con i mesi il centro di un'attenzione spasmodica da parte della comunità e della stampa, con pregiudizi positivi e negativi espressi prima ancora di vederlo in azione. Stando alle cronache qualche problema nello sviluppo c'è stato, anche se l'esperienza ci suggerisce che si tratta di una costante in produzioni di questa magnitudo. Qualcuno ha anche criticato il sistema economico messo su Da Roberts Space Industries, con pacchetti d'accesso dalle cifre stratosferiche. Per dire il combo - War Pack - Digital costa 6.100 dollari, ma non è nemmeno lontanamente il più caro del mucchio, visto che i completisti dovranno spendere la bellezza di 18.300 dollari per avere tutti i contenuti del gioco. Prezzi a parte, Star Citizen rimane la più promettente space opera in sviluppo e se riuscirà a mantenere anche soltanto la metà delle promesse fatte, sarà un sicuro capolavoro.

The Division

Finalmente nel 2016 potremo giocare a The Division di Ubisoft Massive. Diciamo finalmente perché lo sparatutto MMO marchiato Tom Clancy è stato uno dei titoli con cui è stata presentata l'ultima generazione di macchine da gioco nel 2013 e da allora sul suo sviluppo si sono rincorse molte voci, alcune confermate e altre smentite, che hanno un po' appannato l'attesa che si era creata dopo le prime apparizioni pubbliche. Fortunatamente l'ultimo materiale mostrato appare davvero ottimo e quindi la curiosità di scoprire cosa si nasconde nella Dark Zone si è riattizzata in tutta la comunità videoludica. Insomma, se The Division confermerà le impressioni avute da stampa e pubblico nei mesi recenti, sarà davvero uno di quei giochi capaci di definire l'attuale generazione di macchine da gioco. Comunque ci si può accontentare di un titolo ricco di contenuti e molto longevo, con qualcosa da dire nel mondo dell'online grazie alla sua visione del gameplay.

Unravel

Unravel è un platform puzzle game pensato per chi è alla ricerca di un'esperienza diversa rispetto a quelle canoniche di solito offerte dai grandi publisher. A colpire è la delicatezza che lo caratterizza, a partire dal protagonista, il malinconico bambolotto di lana Johnny, allegoria della famiglia perduta di una donna, la cui storia farà da sfondo all'intera avventura. Ma anche quella dei puzzle, basati sull'uso dei gomitoli di lana sparsi per i livelli e sulla fisica. Ne viene fuori un miscuglio che ha un grande impatto sul gameplay, creando un mix tra visivo e ludico di quelli che si respirano solo nelle grandi opere. Interessante anche la modalità con cui sono stati scelti gli scenari: sono tutti luoghi appartenenti all'infanzia del team di sviluppo. Ai più superficiali potrebbe sembrare un dettaglio di poco conto, ma in realtà rende perfettamente l'idea della natura "sentimentale", in un certo senso romantica, del titolo, che prende una forza espressiva e una vita notevole proprio dai continui riferimenti alla realtà.


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